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Angelo Pezzana
Israele/Analisi
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La guerra fa bene all'economia israeliana 09/08/2007
Malgrado Israele  sia un paese con enormi problemi legati alla difesa e alla sicurezza, malgrado Hezbollah, Hamas, Assad di Siria e Ahmadinejad d'Iran ne invochino la distruzione, la sua economia tira, non è mai andata così bene, e promette di migliorare ancora. Persino lo scorso agosto, in piena seconda guerra in Libano, la borsa di Tel Aviv non è mai scesa, un'eccezione a livello mondiale, se consideriamo la guerra una turbativa a livello economico.
"Qui ci sono pochi quattrini, ma molte idee" mi dice il professor Itzack Minerbi, già ambasciatore a Bruxelles e uno dei massmi esperti di analisi economica. "In Israele c'è un connubio vincente tra l'elettronica americana e la matematica russa". non capisco il nesso, si spieghi, gli chiedo umilmente. "Vede in Urss, nella Russia ancora sovietica, mancavano i laboratori di elettronica. C'erano i ricercatori però, che si sono riversati sullo studio della matematica pura. In parte sono arrivati qui con la grande immigrazione, quasi un milione di persone all'inizio degli anni 90 e si sono inseriti nel campo dell'innovazione tecnologica, perché, nella ricerca sugli algoritmi, è necessaria la matematica pura. il successo dell'High Tech è dovuta alla rapidità dell'applicazione delle ricerche scientifiche. In Europa c'è ricerca, anche applicata, ma i tempi sono lunghissimi. E la burocrazia europea, lenta, non aiuta, scoraggia l'applicazione." Per questo molte società israeliane di ricerca hanno creato partnershipcon gli Usa piuttosto che con l'Europa. La verifica del successo economico israeliano la si vede nel Pil, che dal 2005 ad oggi aumenta del 5% ogni anno, e per il prossimo anno è prevista una cifra ancora più alta. Tutto questo in un paese che investe in spese militari risorse pesanti, ma che non vanno in una sola direzione, perché anche l'esercito fa molta ricerca scientifica, che viene poi applicata nel settore civile. Nell'industria farmaceutica, la Teva è un colosso mondiale, specializzato nei cosiddetti generici, farmaci senza brevetto perché decaduto, un settore che richiede meno investimenti nella ricerca, che  possono così rivolgersi, per esempio, verso la biotecnolgia, una vera passione degli israeliani. Ricerca che avviene in collaborazione con le università,sovente dei veri e propri laboratori. Come quella di Beersheva, o l'Istituto Weitzman, specializzato nella ricerca pura, con il Max Plank di Berlino uno dei più famosi al mondo. Questo sistema ha molte ricadute sulla applicazione. Ad esempio Israele è all'avanguardia nella ricerca sui laser colorati, che vengono prodotti a velocità differenti, applicati nelle telecomunicazioni. Il Copaxon, il prodotto più innovativo contro la sclerosi a placche, è stato inventato dal Weitzman e prodotto dalla Teva, e CheckPoint, che produce antivirus per computer, è una delle aziende più importanti a livello internazionale "Questo clima intenazionale di intensa attività", ci dice il professor Minerbi "ha fatto crescere la borsa di almeno il 25%  nell'ultimo anno, malgrado la guerra in Libano" E' stata la fiducia dei risparmiatori a far salire i numeri, e anche oggi, pur dopo il calo dovuto alle perdite della borsa di New York, dove nel Nasdaq sono quotate ben 70 aziende israeliane, intorno agli investimenti borsistici non c'è affatto pessimismo. La borsa riflette infatti il buon andamento del governo, con un debito pubblico in continua diminuzione, al punto da essere sotto il livello dei parametri richiesti da Mastricht ai paesi europei. Il debito israelianoè al di sotto del 3% del pil. "Se aggiungiamo che l'introito fisacale negli ultimi 12 mesi è andato bene e lo Stato l'ha usato per ripianare il debito" conclude il prof Minerbi "questo rinforza l'economia e, a seguire, la Borsa". Insomma, software, elettronica, farmaceutica, biotenologia trainano l'economia israeliana, con buone possibilità concrete di partnership con aziende italiane, soprattutto nel campo della ricerca applicata per trasferire in Europa i prodotti innovativi.
Angelo Pezzana
da Libero Mercato (supllemento a Libero) del 9 agosto 2007

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