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Angelo Pezzana
Israele/Analisi
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Il Male assoluto 27/02/2007
 
Irina, 18 anni, originaria del Azerbaijan, vive in Israele, dice: " Il giorno del compleanno di Hitler ci riuniamo in un cimitero e festeggiamo suonando musiche e inni  nazisti". 
Sono arrivati dunque anche in Israele, antisemiti venuti a vivere in mezzo agli ebrei per esprimere al meglio il loro odio, per sfogare la loro rabbia di vivere, per una full immersion nel godimento del male assoluto, quanti ebrei da poter odiare ogni giorno, ebrei ad ogni angolo di strada, nei caffe', negli uffici, nei supermercati, ebrei dovunque. Una goduria!
Dicono che  se il mondo dovesse esplodere gli unici a sopravvivere sarebbero gli insetti e i topi, infatti i topi di fogna nazisti godono sempre di ottima salute e dopo aver  invaso e contagiato di peste l'Europa e il mondo sono arrivati nell'unico posto dove non dovrebbero esistere, Erez Israel.
Anche in Israele  ormai si vedono scritte sui muri che dicono "Io odio gli ebrei", anche in Israele vengono disasacrate sinagoghe e vandalizzate scuole, vengono rubate dalle porte delle case le mezuzot ( astucci  contenenti la benedizione dello Shema') e si vedono graffiti raffiguranti svastiche e scritte antisemite.
E' il risultato drammatico della grande aliya' dalla ex URSS degli anni 90 quando un milione di russi e' arrivato in Israele usufruendo della legge del ritorno. Il 60% di queste persone erano ebrei e hanno portato in Israele un bagaglio enorme di cultura, amore per il teatro, per la musica, tanti musicisti da poter formare decine di filarmoniche.
Questi russi hanno arricchito Israele, sono stati una benedizione per il Paese. 
C'e' pero' quel 40% di ex sovietici non ebrei arrivati, per fuggire alla miseria dei paesi ex comunisti,  con documenti falsi o colla scusa di avere da qualche parte una nonna ebrea, vera o falsa, o semplicemente perche' entrati a far parte, non si sa come, di quel enorme quantita' di gente che scappava dalla Russia e paesi limitrofi  con destinazione  Israele.  Oggi una parte, per fortuna molto esigua,  di questi immigrati incomincia a dare grossi problemi.  
Si scoprono in continuazione  siti internet che inneggiano al nazismo e al nazionalismo russo.
Nel 2003 venne scoperto un soldato di nome Ilia che aveva tatuata una svastica sul braccio e che disse di essere un "patriota russo". Sua mamma dichiaro' ai giornali di odiare gli ebrei e di far parte , con suo figlio, di un'organizzazione nazista russa che procurava  nuovi adepti attraverso un sito internet. 
Il ragazzo e' stato radiato dall'esercito, mandato a fare il servizio civile e in seguito lo hanno portato a fare un giro dei Campi della Morte in Polonia e in Germania perche' toccasse con mano il significato del simbolo che si era fatto incidere sulla pelle. La madre si spera sia tornata a odiare gli ebrei nel suo paesello natio.
I successori di Ilia sono diventati pero' piu' attenti e sofisticati quindi piu' pericolosi, usano servers russi  e scrivono solo in russo. Il loro scopo e' di far tornare nei paesi dell'ex URSS tutti i non ebrei arrivati qua negli anni 90 e anche in seguito, di impedire agli ebrei che eventualmente lo volessero, di tornare anch'essi in Russia e di opporsi alle conversioni all'ebraismo.
La homepage di questi siti si presenta con la croce celtica o con la svastica e nei forum  parlano degli ebrei usando il termine dispregiativo russo di zhid. Naturalmente un must ricorrente e' la negazione della Shoa' definita un mito e uno solo di questi forum ha riportato 118 risposte di simpatia e adesione, tutte scritte in russo.
All'owner di uno di questi siti, nome Alex , e' stato chiesto se l'emigrazione  in Israele degli anni 90 sia stata un errore. La sua risposta e' stata " Far venire qui gli ebrei e liberare la Russia dalla loro presenza e' stata la cosa migliore che si potesse fare. Far venire qui anche i falsi ebrei e' stato un grave errore. Noi vi odiamo."
Da un articolo di Moti Kaz su Ha'arez, si legge il commento Elana Gomel, studiosa del fenomeno " Dopo il collasso del comunismo, i paesi  che hanno fatto parte dell'URSS hanno dovuto rinforzare in qualche modo il loro nazionalismo  frustrato quindi il vuoto lasciato dal comunismo e' stato riempito con l'ideologia nazi-fascista"
Queste persone arrivate in Israele sono rimaste russe, non parlano una parola di ebraico, il retaggio antisemita e la enorme differenza di mentalita' e abitudini  che li divide dagli israeliani fa il resto .
L'ironia e' che questi antisemiti quando tornano a vivere in Russia vengono discriminati e perseguitati  a casa loro perche' considerati ebrei e comunque non sono piu' visti come russi puri, bianchi e patrioti.
Il vandalismo e' l'espressione del loro odio e quando vengono arrestati lo dicono chiaro e tondo. senza vergogna, sfrontatamente :" bruciamo, rompiamo oggetti sacri, dissacriamo sinagoghe, perche' odiamo gli ebrei e odiamo Israele".
Quasi tutti i giovaniassimi  antisemiti "israeliani" sono affiliati ai nazi-skinheads e il loro fine e' terrorizzare i religiosi, aggredirli, inseguirli, offendono  e aggrediscono gli etiopi, sono razzisti con chiunque non sia russo. Il loro passatempo di ogni fine settimana e' andare nei boschi,  sacrificare  animali, per lo piu' poveri gatti randagi, ma anche topi o scoiattoli  a Satana  e ascoltare musica nazista.
Probabilmente fare questo nel Paese degli Ebrei  procura loro  un godimento ulteriore che i loro compagni  europei non possono provare. Vivere da antisemiti in mezzo a 5 milioni di ebrei crea in queste persone  un sentimento di superiorita' e potenza rispetto ai loro compagni d'Europa che devono arrangiarsi tra i relativamente  pochi ebrei rimasti o addirittura in paesi dove ebrei non esistono piu.  
 " Il giorno del compleanno di Hitler ci riuniamo in un cimitero e festeggiamo suonando musiche e inni  nazisti" poi dissacrano le tombe, spaccano lapidi e disegnano svastiche, molti sono minorenni quindi non perseguibili, altri sono figli di famiglie sfasciate con padri e madri alcolizzati quindi "da compatire e aiutare".   
Israele  li aveva accolti tutti  a braccia aperte senza preoccuparsi delle inevitabili mele marce, forse pensando che vivere in una democrazia, che oltretutto dava loro grandi aiuti economici, avrebbe favorito la loro assimilazione e che avrebbero imparato ad amare questo Paese cosi' diverso dal loro, cosi' vitale, cosi' caldo e accogliente.
Per molti il salto e' avvenuto ma non per tutti.  
Finora il fenomeno e' preoccupante ma contenuto, il pericolo e' che attraverso internet abbiano modo di  diffondere il loro marciume su larga scala, facendo nuovi adepti, creando sempre piu' simpatizzanti fra giovani privi di radici e di una salda e sana educazione famigliare.
L'antidoto e' educare i giovani all'amore per Israele, paese in cui loro, i loro genitori e nonni hanno scelto di vivere, lo si sta facendo nelle scuole e lo fanno molte organizzazioni di volontariato con la speranza che i figli di questi desolanti personaggi si sentano in futuro piu' israeliani che russi e imparino a capire che l'antisemitismo e' una brutta malattia responsabile della morte di milioni di persone con l'unica colpa di essere ebrei.
La speranza e' che i figli di tutte le Irine che oggi commemorano la nascita di Hitler un domani sventolino le bandierine di Israele davanti alla tomba di Ben Gurion, la' nel deserto di Giuda, cantando la Hatikva', l'inno nazionale di Israele.
Sarebbe un grande vittoria sul peggior virus della storia dell'umanita', sarebbe la vittoria del bene sul Male assoluto.

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