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Manfred Gerstenfeld
Israele, ebrei & il mondo
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Notizie da Berlino, capitale europea dell'antisemitismo 27/12/2019
Notizie da Berlino, capitale europea dell'antisemitismo
Analisi di Manfred Gerstenfeld

(Traduzione di Yehudit Weisz)


Antisemitismo è antisionismo e viceversa

Condividere Non è ancora molto noto che negli ultimi anni Berlino è diventata la capitale dell'antisemitismo europeo. Gli atteggiamenti antiebraici e anti israeliani a Berlino hanno molte sfaccettature. Ci sono stati 1083 episodi di antisemitismo nel 2018 rispetto ai 951 del 2017. Questi includono decine di casi di aggressione fisica contro ebrei. Il 35% dei berlinesi considera il comportamento di Israele paragonabile a quello dei nazisti.   Numerosi studenti ebrei sono stati costretti a lasciare le scuole pubbliche. Aaron Eckstadt, preside del liceo ebraico Moses Mendelsohn di Berlino, ha affermato che ogni due settimane un nuovo studente arriva al Moses Mendelsohn per fuggire dalla sua scuola pubblica. Sono stufi del mobbing, delle minacce e dell'antisemitismo che lì sono quotidiani. Ha aggiunto che, secondo le sue informazioni, i responsabili sono soprattutto studenti musulmani. La Ministra della Giustizia tedesca, Christine Lambrecht (SPD), ha visitato il liceo nell'ottobre 2019. Ha affermato che i dipendenti della polizia e della giustizia devono essere sensibilizzati per saper riconoscere segnali dell’antisemitismo. Ci si chiede perché ciò non sia stato fatto negli anni precedenti.  Ogni anno per le strade di Berlino si svolge la marcia di Al-Quds, che invoca la distruzione di Israele. Hezbollah, l'organizzazione libanese classificata dagli Stati Uniti come entità terroristica, non è attiva solo a Berlino ma anche in altre parti della Germania. L'agenzia di intelligence per la città di Amburgo ha riferito che 30 moschee e centri culturali in Germania hanno legami con Hezbollah o con la sua ideologia. La Germania mantiene artatamente una separazione tra il braccio militare di questa organizzazione terroristica, che è vietato e il braccio politico che invece è libero di propagandare le sue idee nel Paese, è autorizzato a reclutare membri, a raccogliere denaro e incanalarlo verso Beirut. Ogni mese si aggiungono ulteriori scandali. Nel dicembre del 2019 si è svolta una conferenza dei sostenitori di Hamas a Berlino, nella stessa città in cui Hitler e i suoi associati pianificarono il genocidio contro gli ebrei. Il titolo dell’evento era "I palestinesi in Europa e nell'UNWRA". In passato i servizi segreti tedeschi avevano già collegato i suoi organizzatori ad Hamas. La città di Berlino, governata da un'alleanza di partiti di sinistra, ha permesso che l'evento si svolgesse. L'ambasciatore degli Stati Uniti in Germania, Richard Grenell ha twittato: "Hamas è un'organizzazione terroristica e non dovrebbe essere benvenuta a Berlino."  Il 3 ottobre, circa 1000 persone hanno marciato a Berlino con il motto "Noi per la Germania". Il Forum ebraico per la Democrazia e l'Antisemitismo (JFDA) ha pubblicato un video che mostra che si trattava di una marcia di neonazisti. Un uomo urlava: "Mai più Israele". C’erano anche appelli per una battaglia di mille anni con riferimento ai mille anni nei quali il Terzo Reich di Hitler sarebbe dovuto esistere.

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Una manifestazione pro Israele e contro l'antisemitismo a Berlino

A settembre, un siriano di 23 anni armato di un coltello ha assalito la guardia addetta alla più grande sinagoga di Berlino in via Oranienburger. Secondo i testimoni ha gridato "Allah Akbar e F ** k Israel". Da allora l'aggressore è stato rilasciato e non si sa dove si trovi.  In ottobre, un uomo di 70 anni è stato picchiato a Berlino. L'aggressione era iniziata con un assalto verbale caratterizzato da insulti antisemiti. Non era chiaro se la vittima fosse ebrea. Il rabbino della comunità ebraica di Berlino, Yehuda Teichtal, è stato aggredito a luglio. A ottobre, l'accusa ha interrotto le sue indagini. Teichtal ha criticato la decisione delle autorità. Ha detto: "Quattro persone sono state testimoni dell'attacco. Sanno chi è l'autore. Eppure si rifiutano di fare una dichiarazione". Teichtal ha affermato che un'indagine con dei risultati avrebbe potuto dare alla gente fiducia nelle autorità giudiziarie. Ha concluso: "Il danno è enorme". Va detto qui che questo andamento è tipico del comportamento della sinistra e dei liberali che domina la Germania. L'esercito del Paese è in pessime condizioni, il dipartimento della giustizia è debole e la polizia è fortemente a corto di personale.  Il 9 novembre, in occasione del trentesimo anniversario della caduta del muro di Berlino, si è tenuto uno spettacolo alla Porta di Brandeburgo, che era stato trasmesso in diretta dalla ZDF, la televisione pubblica tedesca. Durante quello spettacolo, che era stato mandato in onda il giorno che coincideva anche con l'anniversario della Notte dei cristalli del 1938, era stato proiettato uno slogan in lettere ebraiche che si dichiarava "contro l'occupazione". Gli organizzatori si sono poi scusati. Il loro rappresentante ha detto all'ambasciatore israeliano in Germania che non era consapevole del contenuto. Questo episodio rappresenta ancora un’altra sfaccettatura dell'antisemitismo a Berlino.  A novembre è stata vandalizzata una mostra sulla famiglia ebrea Mendelsohn, in una cappella del cimitero nel quartiere berlinese di Kreuzberg. C'erano svastiche e simboli dell’ideologia di estrema sinistra. La mostra era stata allestita vicino alle tombe della famiglia Mendelsohn. I problemi sorgono da molte direzioni, anche da eventi un tempo inimmaginabili. A dicembre il Centro Collettivo di Artisti per la Bellezza Politica (lo ZPS, di impronta radicale) aveva installato in una mostra un pilastro d'acciaio, che conteneva resti di ebrei assassinati durante la Shoah. L'installazione del pilastro era stata approvata dalle autorità. Ma dopo enormi proteste, il gruppo ha chiuso la mostra ed ha anche presentato le sue scuse ai sopravvissuti della Shoah e alle altre vittime del nazismo. Il sindaco socialista, Michael Muller, ha condannato il BDS. D’altro canto al contrario, a dicembre ha ospitato il sindaco di Teheran, Pirouz Hanachai. Questo è solo un esempio della diffusa ambivalenza locale e nazionale, che ha reso possibile che Berlino diventasse la capitale europea dell'antisemitismo. 

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Manfred Gerstenfeld è stato insignito del “Lifetime Achievement Award” dal Journal for the Study of Antisemitism, e dall’ International Leadership Award dal Simon Wiesenthal Center. Ha diretto per 12 anni il Jerusalem Center for Public Affairs.
Le sue analisi escono in italiano in esclusiva su IC

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