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Manfred Gerstenfeld
Israele, ebrei & il mondo
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Antisemitismo online in Germania: I’islam e la destra 25/03/2018

Antisemitismo online in Germania: I’islam e la destra
Analisi di Manfred Gerstenfeld

 (traduzione di Angelo Pezzana)

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L'Ufficio per la sicurezza dello Stato federale tedesco di Hessen ha pubblicato un rapporto sull'antisemitismo via Internet in lingua tedesca, scritto da Ann-Christin Wegener. Lo studio si concentra sulle manifestazioni e sullo sfondo ideologico dell'antisemitismo sui social network in Germania. 
Wegener ha scritto che le autorità tedesche di solito dichiarano che il 90% degli incidenti antisemiti sono causati dall'estrema destra. Ne deduce che questa valutazione derivi dal modo in cui la polizia segnala questi incidenti. Fintanto che non si sa nulla della motivazione o degli autori, questi incidenti sono etichettati come di destra e motivati politicamente. 
I crimini commessi da arabi o turchi vengono giudicati con maggiore tolleranza rispetto agli altri e spesso non vengono segnalati o denunciati. Si stima che meno di un quarto delle vittime ebree di antisemitismo sporgano denuncia alla polizia o alla comunità ebraica. 
Wegener osserva che pochissimo rilievo è stato dato ai crimini antisemiti e agli atteggiamenti dei musulmani in Germania. Fa riferimento poi ad alcuni incidenti che hanno ricevuto invece molta attenzione da parte del pubblico. Uno dei più diiscussi è stato il duro pestaggio di un rabbino a Berlino nel 2012. Due anni dopo, manifestanti anti-israeliani hanno gridato "Hamas, Hamas, gli ebrei al gas" in diverse città tedesche. 
Un altro incidente che ha ricevuto molta attenzione è avvenuto nella primavera del 2017 quando un ragazzo ebreo ha lasciato la sua scuola di Berlino dopo essere stato gravemente aggredito da studenti musulmani. 
Wegener scrive: "Tutto questo dice poco sul paragone quantitativo tra l'antisemitismo musulmano e la destra". 
L'antisemitismo musulmano in Europa è stato ampiamente sottovalutato. Molte autorità hanno cercato di mantenere riservati i dati statistici e altre informazioni sugli atteggiamenti antisemiti tra gli immigrati musulmani e i loro discendenti, nonostante il fatto che tutti gli omicidi di ebrei nell'Europa occidentale negli ultimi dieci anni siano stati commessi da musulmani. 
Lo stesso vale in gran parte per altri episodi antisemiti estremi. Tra questi gli attacchi violenti alle sinagoghe in Francia. Un esempio classico tra i molti su come vengono nascoste queste informazioni si è verificato nel 2003. 
Il Centro di ricerca sull'antisemitismo presso l'Università tecnica di Berlino (CRA) ha completato il suo studio sull'antisemitismo europeo. Era stato incaricato di preparare questo rapporto dall'Osservatorio europeo dei fenomeni di razzismo e xenofobia (EUMC). (Questa organizzazione è stata sostituita dall'Agenzia dell'Unione europea per i diritti fondamentali, FRA nel 2007.)
Il CRA ha identificato i giovani musulmani di origine araba come i principali responsabili degli attacchi personali contro gli ebrei e la profanazione e l’assalto delle sinagoghe. Ma l''EUMC non ha pubblicato lo studio. Il CRA ha affermato che il motivo per cui non ha pubblicato il documento era  la segnalazione dei nomi di molti responsabili musulmani di questi incidenti. Hanno anche citato il fatto che l'EUMC ha chiesto ripetutamente di modificare i risultati. 
Alla fine del 2003, il Congresso ebraico mondiale ha pubblicato la bozza di rapporto del CRA su Internet, rivelando in tal modo la manipolazione dell'EUM.
In questo contesto e in varie altre manipolazioni della verità, lo studio di Wegener è particolarmente importante.
L'autrice indaga sull'antisemitismo su internet, riportando le fonti principali. Tra queste, gli account Facebook del più diffuso quotidiano tedesco, Bild e Focus, uno dei tre principali settimanali. Ha anche analizzato i canali di YouTube, con un pubblico più vasto rispetto a Twitter. 
Wegener è giunta alla conclusione che per quanto riguarda Israele e il conflitto in Medio Oriente, il sito web di SpiegelTV era il primo in quanto a contenuti antisemiti. 
Ha scoperto che Israele e il conflitto in Medio Oriente erano incomparabilmente più diffusi in questi siti internet delle informazioni sugli  ebrei tedeschi. 
Wegener ha usato una serie di parole chiave nella sua ricerca: ebrei, ebraismo, israeliani e antisemitismo.
Il suo studio dettagliato, disponibile per ora solo in tedesco, offre un numero significativo di conclusioni. Per quanto riguarda i commenti sugli ebrei o l'ebraismo, quelli di origine musulmana e quelli dell'estrema destra sono quasi uguali. Wegener ha anche segnalato che gli interventi pubblici sia sull’ebraismo che su Israele nei social media tedeschi contengono una forte prevalenza di antisemitismo, notevolmente aumentata dal 2014. Osserva poi che il conflitto di Gaza e le successive manifestazioni anti-israeliane hanno contribuito a questo risultato. 
Per quanto riguarda Israele e il conflitto in Medio Oriente, circa la metà dei commenti antisemiti sono fatti da persone con un background musulmano. Solo il 10% proveniva da destra. L'origine non è è però verificabile nel 40% dei casi. 
Tra il 2010 e il 2013, tuttavia, il 37% dei commenti antisemiti proveniva da destra e il 16% è stato effettuato da musulmani. 
Wegener conclude che l'odio per Israele nella comunità musulmana tedesca è in aumento. 
Per quanto riguarda l'antisemitismo e la Shoah, tra tutti coloro che hanno denunciato il negazionismo e hanno affermato la necessità di ricordare, la destra era dominante, i musulmani in misura minore. 
C'è una considerazione che puòportare il lettore ad una conclusione diversa. 
Nessun sito in arabo o turco è stato analizzato. Sono su quei siti musulmani la maggior parte di quasi tutte le affermazioni antisemite. Pertanto, l'antisemitismo musulmano sull'Internet tedesco supera quello dell'estrema destra. 
La conclusione principale di Wegener è che la società, i politici e i servizi di intelligence devono analizzare l'antisemitismo tra i musulmani senza trascurare quello di destra. 
Una valutazione impopolare nella società e fra le élites tedesche e, ancor più nella sinistra.

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Manfred Gerstenfeld è stato insignito del “Lifetime Achievement Award” dal Journal for the Study of Antisemitism, e dall’ International Leadership Award dal Simon Wiesenthal Center. Ha diretto per 12 anni il Jerusalem Center for Public Affairs. 
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