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Manfred Gerstenfeld
Israele, ebrei & il mondo
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Le indagini scorrette sull’antisemitismo in una università di New York 26/11/2016
 

Le indagini scorrette sull’antisemitismo in una università di New York
Analisi di Manfred Gerstenfeld e Leah Hagelberg

(Traduzione di Angelo Pezzana)

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Le indagini sull’antisemitismo nella City University di New York (CUNY) sono talmente prive di professionalità da richiedere una analisi dettagliata.Particolarmente necessaria perché l’antisemitismo, nella sua versione classica e nella versione anti-Israele è presente in molte altre università americane. Dimostrare gli errori di questa indagine sarà utile per capire come studiare l’antisemitismo nelle società democratiche.
L’indagine CUNY ha origine in una lettera dettagliata di protesta scritta da ZOA (Zionist Organization of America) al preside di CUNY James B.Milliken e al Comitato dei Garanti di CUNY il 22 febbraio 2016. Vi era elencata una lunga lista di incidenti antisemiti nei campus della CUNY, in gran parte attribuiti agli studenti aderenti a SJP (students for justice in Palestine). A quel punto, il 6 marzo 2016, il preside ordina una inchiesta sugli incidenti antisemiti. L’incarico va a due avvocati, Barbara Jones e Paul Shechtman. Il loro rapporto viene terminato il 6 settembre 2016.

Gli avvocati si basano professionalmente su un testo la legge e il territorio. Gli investigatori avrebbero dovuto sapere che per quanto concerne l’antisemitismo, in una indagine corretta sugli incidenti, era l’accettazione della definizione ufficiale di antisemitismo. Non l’hanno fatto. Eppure il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti adopera una specifica definizione di antisemitismo. Nel momento in cui l’indagine veniva pubblicata, il governo Usa aveva rafforzato il suo impegno nella lotta all’antisemitismo. Nel maggio 2016 – insieme ad altri 30 paesi occidentali- aveva accettato la definizione sottoscritta dal IHRA (International Shoah Remenbrance Alliance). CUNY,in più, segue regole di condotta, conosciute come “Henderson Rules”. Un testo che avrebbe dovuto fornire altro material per gli investigatori.

ZOA, criticando il loro rapporto, sosteneva che quelle rogole davano la possibilità all’università di mettere in atto azioni disciplinarie contro SJP in quanto studenti coinvolti negli incidenti. Gli investigatori non si sono richiamati a quelle regole nel loro rapporto, un secondo errore basilare. L’università ha chiesto ai due avvocati di non investigare incidenti simili avvenuti nel passato, anche erano stati oggetto di indagini. Da come gli investigatori si sono comportati,non affrontando seriamente quanto era accaduto, è il terzo lato negativo del rapporto. Ci voleva un esame completo dell’antisemitismo a CUNY, che includesse tutti gli incidenti, recenti e non. Mancando una analisi completa degli atti di antisemitismo, è impossibile descrivere realmente la gravità della situazione.

Un incidente grave, a mala pena citato nel rapporto, riguarda un forum sul BSD contro Israele, che è stato la causa dell’espulsione di quattri studenti ebrei. Gli investigatori, pur sapendo che l’argomento era tra i più discussi nelle interviste al Brooklyn College, e che aveva scosso fortemente la comunità,l’anno trascurato. Nella definizione IRHA il BDS è un atto antisemita perché usa il doppio standard di giudizio contro Israele quando lo si paragona agli altri stati democratici. La definizione IHRA dichiara l’ incitamento alla violenza contro gli ebrei un atto di antisemitismo. Il rapporto scrive che “ qualcuno potrebbe sentirsi offeso quando SJP incita all’intifada”. Gli investigatori avrebbero dovuto scrivere che incitare all’intifada è un atto di violenza e quindi esplicitamente antisemita. Incitare alla violenza mina la sicurezza degli studenti ai quali è rivolta. Malgrado ciò gli investigatori hanno scritto che “CUNY non può proibire quella parola, pur non condividendone l’uso”.

Un’altra trappola nella quale sono caduti i due avvocati è l’equiparazione di una falsa morale. Un esempio è quando il rappotrto afferma che Hillel (una organizzazione ebraica studentesca,NdT) – non permette la partnership con organizzazioni, gruppi o oratori che negano a Israele il diritto di esistere. In altre parole, non si deve essere partner di antisemiti, secondo la definizione IHRA. Gli investigatori equiparano l’atteggiamento di Hillel con il SJP, che si rifiuta di collaborare con qualsiasi organizzazione che non sia contro Israele. In più, SJP è stato accusato di ostracismo e minacce contro quei gruppi, così come incita alla violenza contro gli ebrei e gli israeliani attraverso l’intifada.

ZOA ha reagito contro il rapporto con un lungo elenco, sottolinenadone tutti gli errori. La reale importanza dell’indagine sta negli errori strutturali e nei difetti che ne hanno accompagnato la compilazione, un insegnamento a chi in futuro dovrà occuparsi di investigare come l’antisemitismo debba essere classificato. Non solo nelle università o negli Stati Uniti.

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Manfred Gerstenfeld è stato presidente per 12 anni del Consiglio di Amministrazione del Jerusalem Center for Public Affairs. Collabora con Informazione Corretta. E' appena uscito il suo nuovo libro "The war of a million cuts" (in inglese). E' una analisi di come ebrei e Israele sono delegittimati e come farvi fronte, recensita alla pagina http://jcpa.org/book/the-war-of-a-million-cuts-the-struggle-against-the-delegitimization-of-israel-and-the-jews-and-the-growth-of-new-anti-semitism/


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