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Manfred Gerstenfeld
Israele, ebrei & il mondo
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Combattere l’antisemitismo 08/07/2015
Combattere l’antisemitismo
Isi Leibler recensisce il nuovo libro di Manfred Gerstenfeld

(Traduzione di Angelo Pezzana)

L'articolo è stato pubblicato sul Jerusalem Post: http://www.jpost.com/Opinion/Combating-the-new-anti-Semitism-408167
Il blog di Isi Leibler è consultabile al link
www.wordfromjerusalem

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Isi Leibler

Come possimao combatteree con efficacia l’anti-semitismo e al sua nuova versione, l’anti-israelismo ? Il primo passo è capire come questo fenomeno si manifesta e chi ci sta dietro. Negli ultimi anni anti-semitismo e anti-israelismo hanno subito una crescita esponenziale, su questo tema sono usciti molti libri. Sino ad oggi, accanto ai testi magistrali di Robert Wistrich e l’eccellente analisi di Daniel Goldhagen “Il diavolo che non muore mai: l’ascesa e la minaccia dell’anti-semitismo globale”, non ci sono più state analisi attuali a livello internazionale di questo odio antico. Sono usciti studi interessanti, ma su campi limitati.

Manfred Gerstenfeld è stato per 12 anni presidente del “Jerusalem Center for Public Affairs”, il think tank più rilevante in Israele. Già consulente economico di strategie internazionali presso le più importanti multinazionali, Gerstenfeld, dopo la morte recente di Wistrich, è l’analista più qualificato in tema di anti-semitismo. E’ uno scrittore prolifico, ha pubblicato 10 libri su questi argomenti, inclusi i primi studi sull’anti-semitismo nelle università di molti paesi, l’anti-israelismo dietro la maschera ipocrita e pseudo-umanitaria dei paesi del nord Europa, il comportamento verso gli ebrei quale indice della decadenza morale dell’Olanda e il sempre più crescente capovolgimento del significato della Shoah e altre mistificazioni al fine di demonizzare lo Stato ebraico.

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La copertina

Il suo nuovo libro è un tour de force, fuor di dubbio la sua opera più importante, 500 pagine tutte da leggere, che danno una informazione enciclopedica sull’argomento. Probabilmente è il primo libro che esamina la delegittimazione di Israele nel suo insieme, ne rivela le tecniche usate, le finalità di chi le mette in atto e come il tema dell’odio sia entrato nelle società colpendo Israele e gli ebrei.

Con un gran numero di citazioni da molti paesi, il tema centrale del libro evidenzia il fatto che la battaglia di oggi è immensamente più complessa se confrontata con il classico anti-semitismo che si focalizzava su singole accuse, come l’uccisione di Gesù o una generica inferiorità degli ebrei. Oggi l’odio forsennato ha molte origini, si esplica in modi differenti e usa una vasta gamma di strumenti. Il primo capitolo del libro è una lucida analisi di come gli antisemiti hanno adottato e integrato l’anti-israelismo in una nuova versione del tradizionale odio per gli ebrei. I capitoli successivi affrontano come le passate tecniche sono state sviluppate e aggiornate dagli attuali nemici del popolo ebraico. Gerstenfeld dimostra come l’anti-semitismo musulmano ha oggi adottato le stesse dinamiche del nazismo ed è in prima fila in quando odio e violenza contro gli ebrei, che non provengono soltanto dai paesi musulmani, ma anche da tutti gli altri dove gli immigrati musulmani si sono stabiliti. Abilmente descrive tutti i rapporti che si stabiliscono nei paesi occidentali tra musulmani e politici, i mezzi di informazione di ogni tipo, gli attivisti che operano sui social media, le Ong, i leader religiosi, accademici e sindacali, la destra estrema, i partiti socialisti e – soprattutto - l’estrema sinistra, rafforzata da quegli ebrei che si auto-odiano, che completano quel miscuglio dal quale è emerso l’attuale attacco antisemita, violento e velenoso.

Gerstenfeld dimostra come anti-semitismo e anti-israelismo usino gli stessi parametri di fondo. Cita gli studi che indicano come 150 milioni di cittadini europei credono che gli israeliani si comportino come i nazisti e cerchino di sterminare i palestinesi. Denuncia sistematicamente come la maggioranza dei rappresentanti Onu siano vergognosamente anti-semiti. Inclusi gli europei, sempre più inclini sia ad astenersi o a votare in favore di oltraggiose risoluzioni, spesso presentate da qualche stato-canaglia, che vengono sottoscritte, mentre Israele viene messa sul banco degli accusati. Gerstenfeld dimostra anche come l’anti-semitismo non fa solo parte della storia europea, ma anche della sua cultura, la sua descrizione di un’Europa criminale ha dato il via a un dibattito molto serio.

Analizza poi l’impatto attuale delle campagne di delegittimazione di Israele e le attitudini degli ebrei nella diaspora - specialmente in Europa - dove sempre di più si sentono discriminati. Gerstenfeld spiega come organizzare la battaglia in nome di Israele e del popolo ebraico. Ritiene fermamente che il governo israeliano, da decenni, sia in ritardo nell’affrontare questo problema, considerandolo erroneamente di poco conto, invece di valutare le enormi conseguenze dell’aver perso la battaglia nei confronti della pubblica opinione mondiale. Giudica una necessità non più rinviabile che il governo israeliano istituisca una agenzia all’avanguardia, dotata di considerevoli finanziamenti, che operi contro la propaganda, smascheri menzogne e diffamazione e chi le diffonde. Il primo compito di questa agenzia dovrebbe essere la ricerca, con la creazione di una banca dati dei “nemici di Israele e del popolo ebraico”. Ogni nuovo attacco da parte degli odiatori, potrebbe così venire collegato con chi l’ha messo in atto, con l’accertamento delle strutture che dispongono.

Gerstenfeld afferma che molti nemici di Israele, si godono oggi un pranzo antisemita gratis. Suggerisce, per esempio, che si potrebbe verificare quali sono gli accademici che aderiscono al movimento BDS (boicottaggio, disinvestimento, sanzioni), accertarne le responsabilità e farle conoscere ai loro colleghi nelle università, anche a livello internazionale. Non richiederebbe nemmeno un grande investimento. Non tutti hanno il coraggio delle proprie azioni, per cui molti ci penseranno due volte prima di aderire al movimento BDS. La seconda attività della agenzia anti-propaganda dovrebbe essere il monitoraggio di quanto viene diffuso dagli odiatori. Suggerisce di dividerlo in tre interessanti categorie. La prima riguarda le attività vere proprie, incitamento alla violenza, capovolgimento del significato della Shoah, BDS etc. La seconda, i responsabili, gli stati musulmani, i musulmani nei paesi occidentali, i media, i politici, le chiese progressiste, le Ong, l’accademia, i partiti socialisti, i sindacati etc. La terza dovrebbe monitorare la propaganda nei vari paesi.

Un altro dipartimento di questa agenzia dovrebbe analizzare come viene realizzata la propaganda, sia direttamente che indirettamente. Decine di migliaia di giovani disposti ad aiutare Israele, dovrebbero diventare esperti su come i nemici di Israele lavorano, quali menzogne e interpretazioni vengono usate e come affrontarle. Oggi la difesa di Israele è caotica. Un maggiore coordinamento renderebbe di più con gli stessi mezzi.

Il libro è introdotto dall’ex Primo Ministro spagnolo José Maria Aznar, che definisce il testo “un eccellente contributo per capire meglio gli attacchi indiretti contro Israele”. Vi sono anche consensi e suggerimenti dal Ministro della Cultura ceco Daniel Herman, l’ex Ministro degli Esteri italiano Giulio Terzi di Sant’Agata, l’ex Ministro degli Esteri olandese Uri Rosenthal, l’ex Ministro svedese dello Sviluppo e della Cooperazione Alf Svensson, l’ex Ambasciatore americano all’Onu John Bolton e molti altri. Questo libro dovrebbe essere considerato un manuale di consultazione per chiunque sia impegnato in attività pubbliche che promuovono la causa di Israele e combattono l’anti-semitismo.


Manfred Gerstenfeld è stato presidente per 12 anni del Consiglio di Amministrazione del Jerusalem Center for Public Affairs. Collabora con Informazione Corretta. E' appena uscito il suo nuovo libro "The war of a million cuts" (in inglese). E' una analisi di come ebrei e Israele sono delegittimati e come farvi fronte.


http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90

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