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Manfred Gerstenfeld
Israele, ebrei & il mondo
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Come il Segretario Generale della NATO promuove gli interessi di Hamas 17/05/2014
Come il Segretario Generale della NATO promuove gli interessi di Hamas
Analisi di Manfred Gerstenfeld


(Traduzione di Angelo Pezzana)


Jens Stoltenberg, segretario generale della NATO

Più il tempo trascorre, più diventa chiaro quanto assurda sia stata la scelta dell'’ex Primo Ministro norvegese, il laburista Jens Stoltenberg, a Segretario Generale della NATO. L’accordo Hamas-Fatah ci richiama alla mente quanto Stoltenberg, il suo governo e il partito laburista hanno, direttamente e non, promosso gli interessi di Hamas.

Nel suo statuto Hamas prospetta lo sterminio degli ebrei e nel gennaio 2006 ebbe la maggioranza dei voti nell’'unica elezione generale palestinese. L'’Unione Europea e gli Usa hanno classificato Hamas come un movimento terrorista, interrompendo i contatti ufficiali con i palestinesi dopo che Hamas ebbe formato un nuovo governo a Gaza con a capo Ismael Haniyeh nel marzo 2006. Usa e Ue tagliarono anche  gli aiuti a Gaza.


Salah Mohammed El-Bardawil Mohammed El-Rantisi

Nell’aprile 2006, due parlamentari e porta-parola di Hamas, Salah Mohammed El-Bardawil e Mohammed El-Rantisi, vennero invitati dal “Comitato Palestina” a visitare la Norvegia, un atto giustificato sostenendo che era “importante” invitare esponenti del nuovo governo palestinese. A El-Rantisi venne dato un visto norvegese via Shengen, che gli ha permesso  di entrare nei 15 paesi membri, mentre El-Bardawil ha ricevuto un visto solo per la Norvegia, in quanto la Francia si era rifiutata di concedergli il visto Shengen di entrata.

Quei visti vennero concessi solo alcune settimane dopo un attentato-suicida che aveva causato nove morti e più di 70 feriti nel ristorante fast food “The Mayor’s Falafel” a Tel Aviv, rivendicato dalla Jihad islamica. Hamas definì l’attacco una legittima risposta all’ “aggressione israeliana”.
Malgrado El-Bardawil non avesse condannato l’attentato-suicida, il Ministro degli Esteri Store – anche lui laburista- accolse in Norvegia con un benvenuto i rappresentanti di Hamas.


Yahya al-Abadsa

Nei mesi successivi, il parlamentare di Hamas Yahya al-Abadsa e il Ministro per i Rifugiati Atef Adwan vennero invitati dalla stessa organizzazione. Al-Abadsa si incontrò, durante la settimana del suo soggiorno, con la sezione norvegese di Amnesty International e con il capo del Comitato parlamentare per gli Affari Esteri, il laburista Olav Akselsen. Adwan partecipò a una riunione con Kare Eltervag, capo della Sezione Mediorientale del Ministero degli Esteri; si incontrò anche con parlamentari sia laburisti che socialisti. Stoltenberg era non solo Primo Ministro, ma anche presidente del Partito Laburista, carica che ricopre ancora oggi.

 La Norvegia fu l’unico governo occidentale a riconoscere nel 2007 l’'appena formato governo di unità Hamas-Fatah, guidato da Haniyeh. Raymond Johansen, vice Ministro degli Esteri norvegese, fu il primo esponente europeo a iniziare rapporti ufficiali con lui nel marzo 2007. Molti giornali pubblicarono la foto dei due mentre si stringevano la mano. Dopo avere incontrato Haniyeh, Johansen disse “ Speriamo che tutti gli altri paesi europei, e con loro anche altri paesi, sostengano in governo di unità nazionale”. La risposta di Israele fu la cancellazione degli incontri programmati tra Johansen e le delegazioni israeliane.

Mads Gilbert e Erik Fosse

 Durante l’'operazione “Colonna di Fumo” del 2008, due medici norvegesi, attivisti nell’'estrema sinistra, Mads Gilbert e Erik Fosse, si recarono a Gaza per assistere i feriti. Viaggiavano sotto il segno della organizzazione umanitaria norvegese NORWAC, finanziata in gran parte dal Ministero degli Esteri norvegese. Gilbert e Fosse, spesso intervistati dai media internazionali, dichiararono che Israele attaccava i civili, chiamando tali azioni con nomi derivati dalla mitologia greca, il Dio dei Morti, l'’Ade ecc.

L'’ospedale a Gaza dove prestavano la loro opera era usato da Hamas a fini militari, ma i due medici norvegesi non ne fecero mai menzione nelle loro interviste. Nel loro libro “ Eyes in Gaza”, questi due propagandisti di Hamas, scrissero che Stoltenberg era in contatto con loro mentre erano a Gaza, esprimendo il sostegno del governo e del popolo norvegese. “Siamo molto orgogliosi di voi”, disse Stoltenberg.


Khaled Meshal

Nel 2011 il governo norvegese comunicò ufficialmente attraverso il proprio sito che aveva collaborato alla formazione del governo Hamas-Fatah nel 2007, che ebbe però poca durata. Store aveva allora incontrato il leader Khaled Mashaal su richiesta di Mohammed Abbas (Abu Mazen) per manifestare le aspettative della comunità internazionale affinchè le due parti formassero un governo unitario. Il governo norvegese aggiunse di non avere mai riconosciuto Hamas e di non avere mai stabilito contatti politici.

Benson K.Whitney, allora Ambasciatore americano in Norvegia, la raccontò diversamente. In un commento del 2009, scritto per il Dipartimento di Stato,disse: “ "anche se lo negheranno, c’erano chiari segnali che i contatti con Hamas non erano solo una tattica per favorire il dialogo, ma esprimevano un sostegno di un certo peso per le posizioni di Hamas”"

 Ho già documentato in altre sedi le ragioni per cui Stoltenberg si è rivelato una misera scelta quale Segretario Generale della NATO. Con il passare del tempo altri argomenti a sostegno delle mia affermazioni verranno sicuramente alla luce

Manfred Gerstenfeld è presidente emerito del  “Jerusalem Center for Public Affairs” di Gerusalemme. Ha pubblicato più di 20 libri. E’ stato di recente ristampato il suo libro “ Israel’s New Future” con una nuova introduzione e il nuovo titolo di “Israel’s New Future Revisited”.
Il suo nuovo libro può essere acquistato su Amazon

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