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Mordechai Kedar
L'Islam dall'interno
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Shana Tovà, Buon Anno a Tutti! 03/10/2016
Shana Tovà, Buon Anno a Tutti!
Analisi di Mordechai Kedar

(Traduzione dall’ebraico di Rochel Sylvetsky, versione italiana di Yehudit Weisz)

http://www.israelnationalnews.com/Articles/Article.aspx/19566

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Buon anno a tutti!

Siamo entrati nell’anno ebraico 5777, è un buon momento per riassumere i quattro principali fatti che spiegano ciò che è avvenuto nella nostra parte del mondo nel corso dell’anno:

1. E’ continuata la distruzione della Siria
L’evento più significativo dello scorso anno è stata la continua disintegrazione della Siria, il Paese che una volta era la principale minaccia strategica per Israele, ed ora non lo è più. La rivolta contro Assad era scoppiata nel marzo del 2011 e ha lasciato mezzo milione di morti, oltre un milione di feriti e dato origine a circa 10 milioni di rifugiati, più della metà della popolazione, alcuni di loro sono sparsi in giro per il mondo e altri sono in fuga per la Siria cercando di salvarsi dai barili di bombe del regime di Assad. La struttura organizzativa della Siria come stato-nazione è crollata, e sta tentando, con quel che ancora resta, di funzionare in alcuni quartieri di Damasco e nella regione nord-occidentale Alawita. La maggior parte del Paese è sotto il controllo delle centinaia di milizie, bande e organizzazioni che si contendono il potere, con in testa lo Stato Islamico (che si è anche impossessato di parte del territorio iracheno), seguito dall’organizzazione islamica Jabhat Fatah al-Sham (ex Jabhat al Nusrah), che ha aspirazioni locali, il Libero Esercito Siriano sostenuto dall’Occidente e altri. L’intera infrastruttura del Paese è in rovina: linee elettriche, acquedotti, fognature, strade, ferrovia, tutto è stato gravemente danneggiato nel corso degli ultimi anni, e centinaia di migliaia di edifici residenziali sono stati distrutti dai bombardamenti e quindi non idonei ad essere abitati, devono essere abbattuti per evitare che possano mettere a repentaglio la vita di chi volesse tornarci. Ricostruire la Siria, se ciò dovesse mai accadere in futuro, verrebbe a costare miliardi e non vi è alcun potere economico all’orizzonte che potrebbe farsi carico di questo progetto. Nelle ultime settimane, la battaglia si è focalizzata sulla città industriale di Aleppo, dove gli aerei del regime stanno distruggendo sistematicamente i quartieri orientali della città, in cui si concentrano i ribelli. Decine di donne, bambini e persone anziane, la cui unica colpa è vivere in una zona infiltrata dai ribelli, vengono uccisi ogni giorno e i raccapriccianti filmati mostrati sui media continuano a scioccare a destare orrore. La cosa più grave è il regime, una dittatura in lotta per la propria sopravvivenza, responsabile per la maggior parte dei morti e della distruzione, che non si ferma davanti a nulla, neppure di fronte alla guerra chimica. Quel che tutti i cittadini siriani vogliono ora, è liberarsi del governo dispotico degli eretici Alawiti su un Paese di musulmani.

Israele deve trarre due conclusioni fondamentali dalla débacle siriana: 1) se potessero, i nemici di Israele farebbero allo Stato ebraico esattamente quel che si stanno facendo l’un l’altro; 2) il mondo, che vede esattamente ciò che sta accadendo e non fa nulla, si comporterebbe nello stesso modo se ci trovassimo noi in una situazione simile a quella della popolazione civile siriana.

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Una città siriana nel distretto di Homs

2. La Russia ha preso il posto degli Stati Uniti
Quello che ha attirato la Russia nella mischia è la mancanza di sicurezza del governo siriano. Dopo aver guardato per tre anni da bordo campo, Putin ha deciso che era giunto il momento di mettersi in gioco, al fine di evitare che il regime di Assad crollasse. Ha messo la sua forza aerea a disposizione della Siria con i bombardieri in grado di lanciare ogni tipo di missili, tra cui gli anti-bunker, e si è unito senza riserve alla battaglia contro i ribelli. Il presidente Obama, consapevolmente o no, aveva abbandonato lo scenario siriano già tre anni fa, quando decise di non fare nulla, anche se era diventato più che chiaro che Assad aveva superato la linea rossa di Obama, e usato armi chimiche contro i civili e le forze ribelli. La linea rossa ha virato al rosa,al bianco e infine al trasparente quando Assad ha accettato, con la mediazione russa, di rinunciare alle sue armi chimiche. Il mondo intero ha avvertito Obama che Assad non aveva alcuna intenzione di mantenere tale accordo, ma Obama ha ignorato i critici, le cui previsioni si sono avverate con il rinnovato uso di armi chimiche contro i ribelli. Oltre alla presenza russa in Siria, sono stati rafforzati i legami della Russia con l’Iran, e in un caso almeno, bombardieri russi sono decollati dall’Iran per andare a bombardare in Siria. Anche le relazioni tra Turchia e Mosca sono migliorate, mentre Israele ha continuato a mantenere le sue intese precedenti con la Russia. Non vi è dubbio che Mosca sia diventata una potenza internazionale, che decide la politica mediorientale. L’America, sconfitta in Afghanistan e Iraq, è giunta alla conclusione che non ha più nulla da ottenere in questa regione. Nel corso dell’anno passato l’ossessione per le elezioni presidenziali degli Stati Uniti, per quanto riguarda l’interesse del pubblico americano, ha tenuto il Medio Oriente alla larga. Per molti americani tutto il Medio Oriente può andare all’inferno. Israele sta pagando il prezzo di ricevere meno sostegno da parte degli americani, alcuni dei quali certamente vedono il conflitto israelo-palestinese, come la causa dei problemi in Medio Oriente.

3. La potenza dell’Iran ha continuato a crescere
L’accordo nucleare tra l’Iran e le potenze mondiali ha accresciuto la posizione dello Stato degli ayatollah in Medio Oriente. All’inizio dell’anno gli Stati Uniti hanno dato agli iraniani un finanziamento di 1,7 miliardi di dollari, parte in valuta. Questo denaro non viene investito per rimettere in sesto l’economia e le trascurate infrastrutture, ma viene usato in Yemen, Iraq e Siria, per sostenere Hezbollah in Libano e per potenziare il terrorismo sciita in tutto il mondo. L’anno scorso l’Iran ha aumentato la sua presenza militare in Siria, fino al punto che intere unità dell’esercito siriano sono sotto il comando diretto delle forze iraniane. Hezbollah, il tentacolo libanese del polipo iraniano, ha preso il controllo di fasce di territorio siriano e ora è accampato, come un esercito regolare, sul versante siriano del monte Hermon e verso sud lungo il confine con Israele fino a Kuneitra sulle alture del Golan. L’Iran ha continuato il suo massiccio sostegno ai ribelli sciiti in Yemen e ha anche lanciato un paio di missili sull’Arabia Saudita. Gli Stati del Golfo temono che gli Stati Uniti in particolare e l’Occidente nel suo complesso, ora che hanno le fonti di energia alternativa, li abbiano lasciati da soli ad affrontare la minaccia iraniana. L’Iran ora sta volgendo lo sguardo verso l’Afghanistan, e attende con impazienza che gli americani se ne vadano da quel Paese in macerie, ma ricco di materie prime, per poterlo così tranquillamente depredare delle sue ricchezze naturali. Dietro le quinte c’è una gara in atto tra l’Iran e la Russia sulle porzioni della Siria che ciascuno è in grado di annettersi, ma la decisione non è ancora stata presa. Gli ayatollah sentono di essere in una posizione di forza, dato che il Grande Satana (gli Stati Uniti) ha ceduto alla intransigenza iraniana e ha accettato una situazione che permette all’Iran diproseguire i suoi progetti nucleari, i missili balistici e la distruzione e la morte che porta in tutto il Medio Oriente, pagati dai dollari americani e in contanti.

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4. I migranti hanno invaso l’Europa
Migliaia di persone dal Medio Oriente, dall’Asia centrale e dall'Africa, continuano a entrare in Europa da Libia, Egitto e Turchia, viaggiando su barche sgangherate che attraversano il Mediterraneo nel buio della notte. Alcune non arrivano ed i loro passeggeri annegano nelle profonde acque del mare, ma altre raggiungono la Grecia e l’Italia, ed i migranti proseguono verso il Nord in Germania, Francia e Scandinavia. Circa due milioni di migranti, per lo più uomini di età compresa tra i 20 ed i 30 anni, sono arrivati in Europa nel corso degli ultimi due anni. La sola Germania ne ha accolto un milione. La maggior parte dei migranti sono persone che vogliono soltanto migliorare la loro vita, ma alcuni sono terroristi che sono stati aggregati tra i migranti, al fine di seminare morte e panico in Europa. La situazione della sicurezza in Europa si sta deteriorando principalmente a causa dell’ incapacità dei suoi servizi di sicurezza, nell’arrestare i terroristi prima che possano mettere in atto gli attacchi, specialmente quelli effettuati da singoli individui. Il problema peggiorerà nel tempo, perché non appena un migrante diventa cittadino europeo, può viaggiare ovunque, compresi gli Stati Uniti e Israele, al fine di realizzare il suo Jihad privato contro chiunque venga giudicato “nemico dell’Islam”. Un Buon Anno a tutti.

Mordechai Kedar è lettore di arabo e islam all' Università di Bar Ilan a Tel Aviv. Nella stessa università è direttore del Centro Sudi (in formazione) su Medio Oriente e Islam. E' studioso di ideologia, politica e movimenti islamici dei paesi arabi, Siria in particolare, e analista dei media arabi.
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