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Zvi Mazel/Michelle Mazel
Diplomazia/Europa e medioriente
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Fratelli nemici – alla giordana 06/04/2021
Fratelli nemici – alla giordana
Analisi di Michelle Mazel

(Traduzione di Yehudit Weisz)


Giordania. Re Abdullah scioglie il parlamento: paese tra difficoltà  economiche e questione palestinese | Notizie Geopolitiche
Re Abdallah di Giordania

Meno male! Il dramma è stato evitato. I servizi di sicurezza giordani, particolarmente vigili, sono riusciti a stroncare sul nascere un tentativo di colpo di stato inteso a rovesciare il legittimo sovrano hashemita, Abdallah II, a favore di un usurpatore. Supremo oltraggio, sarebbe stato suo fratello minore Hamza a fomentare il complotto. Eccolo agli arresti domiciliari nel suo palazzo mentre i suoi complici sono in prigione. La riprovazione è unanime e si susseguono messaggi di sostegno al monarca. L'amministrazione Biden è stata la prima: “Re Abdallah è un partner chiave degli Stati Uniti e ha il nostro pieno appoggio”, ha dichiarato il portavoce del Dipartimento di Stato. La Russia ha fatto lo stesso. La Turchia ha profuso il suo incoraggiamento. Secondo Le Monde ,“l' Egitto ha espresso ‘totale solidarietà e sostegno al regno hashemita giordano rappresentato da Sua Maestà Abdallah II’”. Iraq e Libano hanno fatto lo stesso. In tutte le monarchie arabe, per una volta unanimi, ci si soffoca dall'indignazione.

Giordania, il principe Hamza giura fedeltà al re - la Repubblica
Il principe Hamza

Sempre secondo Le Monde  : “ In Arabia Saudita, anche il palazzo reale ha espresso in un tweet  ‘il suo totale appoggio (…) alle decisioni e alle misure prese da re Abdallah II e dal principe ereditario Hussein per salvaguardare la sicurezza e la stabilità.” Dal Qatar al Bahrain passando per il Kuwait e Abu Dhabi, per non parlare dello Yemen, si sente lo stesso concerto di sostegno. La Lega Araba e il Consiglio di cooperazione del Golfo stanno contribuendo con le loro voci. Abu Mazen esprime la solidarietà palestinese al regno giordano. Per quanto riguarda la voce di colui contro cui si punta il dito, il principe Hamza, non c'è quasi nessuno ad ascoltarla. Si scopre che le guardie alle porte del suo palazzo non sbarrano le frequenze e così la BBC è stata in grado di trasmettere un video in cui lui nega con veemenza qualsiasi tentativo di colpo di stato, mentre si lascia andare a gravi accuse su ciò che lui definisce la corruzione del regime. C’è da dire che avrebbe motivo di essere amareggiato. Figlio più giovane di re Hussein e della sua moglie preferita, la regina Noor, lui era comunque destinato a ereditare il trono quando sarebbe arrivato il momento.  Ma il re morì nel 1999 a soli 63 anni, troppo presto per completare il suo progetto.

Comunque, tre settimane prima della sua morte, aveva chiamato il maggiore dei suoi figli, Abdallah, avuto dalla sua prima moglie, la britannica Mona Gardiner, e gli aveva proposto un patto faustiano: lo avrebbe nominato suo successore se avesse giurato da parte sua di eleggere Hamza come principe ereditario. Ciò che è stato. Diventato re, Abdallah trascorse i primi cinque anni del suo regno a consolidare il suo regime, prendendo lezioni di arabo per sbarazzarsi del suo accento inglese e visitando le tribù del regno per ottenere la loro fedeltà. Ormai sicuro di sé, nel 2004 ha privato il principe Hamza del titolo di principe ereditario “per restituirgli la libertà e permettergli di volare con le sue ali.” Cinque anni dopo, senza alcuno scrupolo, ha fatto di suo figlio il principe ereditario. Si vocifera che l'annuncio di un complotto arrivi al momento giusto per distogliere l'attenzione dalla grave crisi economica e sanitaria che sta attraversando il regno…

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Michelle Mazel scrittrice israeliana nata in Francia. Ha vissuto otto anni al Cairo quando il marito era Ambasciatore d’Israele in Egitto. Profonda conoscitrice del Medio Oriente, ha scritto “La Prostituée de Jericho”, “Le Kabyle de Jérusalem” non ancora tradotti in italiano. E' in uscita il nuovo volume della trilogia/spionaggio: “Le Cheikh de Hébron".


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