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Zvi Mazel/Michelle Mazel
Diplomazia/Europa e medioriente
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A differenza dell'Iran, l'Arabia Saudita può farla franca in caso di omicidio? 20/10/2018

A differenza dell'Iran, l'Arabia Saudita può farla franca in caso di omicidio?
Analisi di Zvi Mazel

(Traduzione di Angelo Pezzana)

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Mohammed bin Salman

Non molto tempo fa Mohammed bin Salman - "MBS" - il principe ereditario saudita è stato lodato dall'Occidente come l'uomo che avrebbe portato il suo paese nel mondo moderno. Poi è arrivato l'assassinio di Jamal Khashoggi - un editorialista del Washington Post e un critico accanito del principe, ma anche un fratello musulmano, torturato e messo a morte nel consolato saudita di Istanbul. All'improvviso il regno è diventato il nemico di numero 1. A quanto pare, il consolato è stato esaminato dalla sicurezza turca, che ha fatto pubblicare dettagli sempre più raccapriccianti sulla stampa turca - dalle orrende torture cui Khashoggi è stato sottoposto alle orribili descrizioni della sega utilizzata per tagliare il corpo in pezzi. Una squadra turca di analisti, inviata al consolato, ha trovato prove giudicate schiaccianti del crimine. Ulteriori dettagli sono stati pubblicati dai media negli Stati Uniti; il New York Times ha rivelato che la maggior parte dei membri della squadra saudita che entrarono nel consolato prima dell'arrivo di Khashoggi erano membri delle forze di sicurezza o stretti collaboratori di MBS; fra loro c'era persino un patologo. Non vi è alcun dubbio che l'assassinio sia stato eseguito su istigazione, se non con l'ordine, dello stesso principe ereditario. In breve, è stato l'uccisione selvaggia di un uomo indifeso da parte di una squadra di killer all'interno del consolato saudita. Non in qualche posto isolato, sotto la copertura della notte, da alcuni aggressori non identificati, e quindi difficili da individuare . L'azione ha lasciato troppe tracce che non potevano essere cancellate, affinchè i paesi occidentali chiudessero un occhio su ciò che era accaduto. È stato un brusco risveglio per i sostenitori del giovane principe. Avevano sperato di vedere il regno, guidato dalla famiglia dei discendenti del suo fondatore, e governato secondo la Sharia, passare attraverso una silenziosa regia rivoluzionaria sotto la guida del principe. MBS è (ancora?) l'uomo forte del paese che negli ultimi anni ha cambiato la politica estera, la sicurezza e l’ economia dell'Arabia Saudita?. Si era impegnato a liberare il regno dalla dipendenza dal petrolio e ad istituire un nuovo sistema economico basato su una industria d'avanguardia, con alta tecnologia, turismo e intrattenimento. Ha persino eliminato alcuni dei limiti delle attività femminili. Ha anche intrapreso una nuova guerra contro gli Houthi nello Yemen; sostenuto il primo ministro libanese a dimettersi – mosse che hanno avuto un grande successo. Sembrava così sicuro di sé da commettere un crimine efferato, mentre e ora è impegnato a fabbricare smentite e spiegazioni cui nessuno crederà - ma che potranno essere accettate in nome della realpolitik. Non ci siamo però ancora arrivati. I media, i principali canali televisivi come la CNN, il centro di telecomunicazioni globale americano Comcast e altri, tra cui il presidente del fondo monetario internazionale, Christine Lagarde, hanno spontaneamente deciso di boicottare "Davos nel deserto" il futuro forum economico che si terrà a fine mese convocato dal principe ereditario per incoraggiare gli investimenti per promuovere la sua visione economica. D'altra parte, l'Arabia Saudita è uno dei principali attori nella lotta contro l'Iran, per cui si prevede che aumenterà la sua produzione di petrolio per compensare le esportazioni iraniane, severamente ridotte dalle nuove sanzioni americane all'inizio di novembre. Il presidente Trump, che ha parlato sia con il re che con il principe ereditario, ha detto che ha preso sul serio l'intero episodio, ma si è chiesto se non fosse stato commesso da "elementi criminali”, aggiungendo che il suo paese avrebbe proseguito con il massiccio accordo armato con l'Arabia Saudita per un totale di 110 miliardi di dollari per non penalizzare l'economia del paese. La maggior parte dei paesi occidentali stanno facendo buoni affari con il regno, può essere che faranno tutto il possibile per accettare le deboli spiegazioni fornite da Riyadh. Ciò che non è chiaro è se il principe ereditario riuscirà ad uscirne - non a causa del crimine ma perché è riuscito a coinvolgere il regno in una faida mondiale. Il re sarà costretto a licenziarlo per placare la comunità internazionale? Questa è la domanda che tutti pongono. Eppure ... altri paesi - non solo in Medio Oriente - hanno fatto molto peggio in termini di omicidio e tortura senza per questo essere presi sul serio o addirittura incolpati. La Russia, la Cina, l'Iran e la Turchia perseguitano e opprimono i loro popoli; Russia e Iran inviano segretamente squadroni della morte in altri paesi. La comunità internazionale sa chi è responsabile, ma queste operazioni si svolgono in un'area grigia e le prove sono difficili da trovare. L'Iran ha incarcerato, torturato e ucciso decine di migliaia di avversari del regime islamico o potenziali semplici oppositori. In Turchia il presidente Erdogan ha usato un fallito colpo di stato militare per giustificare una massiccia epurazione nell'esercito, nell'amministrazione, nella magistratura e nei media, eliminando e / o imprigionando più di 150.000 persone. In entrambi i casi, l'Occidente ha esternato alcune lievi rimostranze per mostrare la sua preoccupazione, ma nulla di serio e concreto. I terribili crimini erano e vengono ancora commessi in alcuni paesi dell'Islam e in Africa, ricevendo condanne più che tiepide. Solo dopo il genocidio dei Tutsi in Ruanda e i massacri nell'ex Jugoslavia furono istituiti tribunali internazionali e i presunti criminali consegnati alla giustizia - ma questi provenivano da stati poco importanti che non potevano far fronte alle pressioni internazionali. Russia, Cina, Iran e Turchia, essendo potenze mondiali o regionali con un forte potere politico e militare, non accetteranno mai che dei loro cittadini possano esser giudicati in tribunali internazionali, anche perché l'Occidente non parla con una sola voce, incapace quindi di imporre un boicottaggio o lanciare un operazione militare. L'Arabia Saudita non esercita la stessa influenza militare e politica di Iran e Turchia; peggio, i suoi agenti hanno compiuto un crimine mostruoso apertamente. L'Occidente non avrà altra scelta se non fare "qualcosa", ma di portata limitata, sempre che ci riesca. Ciò che resta da vedere è quale versione ben confezionata l'Arabia Saudita fornirà su quanto è avvenuto nel suo consolato.


Zvi Mazel è stato ambasciatore in Svezia dal 2002 al 2004. Dal 1989 al1992 è stato ambasciatore d’Israele in Romania e dal 1996 al 2001 in Egitto. È stato anche al Ministero degli Esteri israeliano vice Direttore Generale per gli Affari Africani e Direttore della Divisione Est Europea e Capo del Dipartimento Nord Africano e Egiziano. La analisi di Zvi Mazel sono pubblicate in esclusiva in italiano su Informazione Corretta


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