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Abu Mazen ha un nemico: la Storia 05/08/2016
Abu Mazen ha un nemico: la Storia
Commento di Michelle Mazel

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Abu Mazen

(Traduzione di Yehudit Weisz)

Mahmoud Abbas, più conosciuto con il suo nome di battaglia come Abu Mazen, è stato eletto Presidente dell’Autorità Palestinese nel gennaio del 2005 per un periodo di 4 anni. Il suo mandato è dunque scaduto da molto tempo ma lui non ha alcuna intenzione di indire nuove elezioni. Non sono certo i Paesi arabi ad essere così coraggiosi nei suoi confronti da metterlo in risalto, e tanto meno i Paesi occidentali di solito così suscettibili in materia di democrazia. E neppure la Gran Bretagna che lui vuole severamente punire e che minaccia di portarla in tribunale. Vuole un risarcimento per la Dichiarazione Balfour. Che cosa diceva questa dichiarazione, che l’anno prossimo compirà cento anni?

“Caro Lord Rothschild, ho il grande piacere d’inviarle, a nome del Governo di Sua Maestà, la seguente dichiarazione, in sostegno delle aspirazioni ebraiche sioniste; questa dichiarazione è stata presentata al Consiglio dei Ministri e da loro approvata. Il Governo di Sua Maestà sostiene con favore la fondazione in Palestina di un Focolare Nazionale per il popolo ebraico, e farà tutto il possibile per facilitare la realizzazione di questo obiettivo.”

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La Dichiarazione Balfour

Certo, vi si respirava una grande speranza per il popolo ebraico anche se l’Impero Ottomano non era ancora stato smantellato e il destino dei suoi territori ancora incerto. Ma gli ebrei non avevano atteso il Signor Balfour, che all’epoca non era ancora Lord, per ritornare alla terra dei loro padri, una terra che migliaia di loro - a Hebron, a Safed o a Gerusalemme - non avevano mai abbandonato. Così la graziosa cittadina di Rosh Pina è stata fondata nel 1882, il quartiere chic di Neve Tsedek nel 1886 e la città di Tel Aviv nel 1909. Il celebre liceo Herzliya aveva iniziato i corsi nel 1905. Il kibbutz Degania è stato inaugurato nel 1910.

Signor Abbas, quando allora si diceva Palestina, era solo per parlare di ebrei… D’altronde nel 1902 era nata la Banca Anglo-Palestina, che poi, dopo l’indipendenza, è diventata la Bank Leumi. Ma Abu Mazen non vuole nessuno stato ebraico in qualsivoglia forma, oggi come ieri, e si erge contro “la continuazione della catastrofe.” I suoi consiglieri si erano dimenticati senza dubbio di segnalargli qualche elemento interessante. E’ il 29 novembre del 1947 quando il Mandato Britannico termina e l’Organizzazione delle Nazioni Unite vota il piano di spartizione della Palestina in due Stati, uno ebraico, l’altro arabo. Arabo, caro Signor Abbas, non palestinese. La Gran Bretagna si astiene. Nasce lo Stato d’Israele. Stranamente lo Stato arabo non sorgerà mai e gli eserciti di cinque Paesi vicini attaccano lo Stato ebraico, per distruggerlo e spartirsene i resti. E così l’Egitto si appropria della Striscia di Gaza e la Transgiordania occupa la riva occidentale del fiume Giordano e la Città Vecchia di Gerusalemme. Ahimè, non era per fondare uno Stato palestinese ma per ingrandire il proprio Regno.

A proposito, lei Signor Abbas, avrebbe un argomento giuridico migliore contro la Gran Bretagna. Perché nel 1922 l’Inghilterra, a cui la Società delle Nazioni Unite conferisce un mandato sulla Palestina, ha ricompensato il suo vecchio alleato l’Emiro di Hedjaz facendo dono a suo figlio Abdallah, nato a La Mecca nel 1882, quattro quinti del territorio della Palestina Mandataria. L’Emiro Abdallah si guarda bene dal chiamare il suo nuovo dominio Palestina; lui sceglie il titolo meno romantico ma più preciso di “Regno Hashemita di Transgiordania” che trasformerà in “Regno Hashemita di Giordania” dopo aver occupato la Cisgiordania.

Transgiordania, Cisgiordania, due nomi che si riferiscono al Giordano, fiume squisitamente biblico per non dire …ebraico. Un ultimo dettaglio che lei, caro Signor Abbas, ha senz’altro dimenticato. L’OLP , Organizzazione per la Liberazione della Palestina, è stata creata nel 1964. Tre anni prima della Guerra dei Sei Giorni. Ricorderete. All’epoca, sulla Cisgiordania e sulla Città Vecchia di Gerusalemme regnava Hussein di Giordania. Che è proprio quella parte che lei oggi reclama. Cosa voleva dunque liberare l’OLP? Andiamo, su, lo dica ad alta voce: si trattava di distruggere Israele…

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Michelle Mazel è una scrittrice israeliana nata in Francia. Ha vissuto otto anni al Cairo quando il marito era Ambasciatore d’Israele in Egitto. Profonda conoscitrice del Medio Oriente, ha scritto “La Prostituée de Jericho”, “Le Kabyle de Jérusalem” non ancora tradotti in italiano. E' in uscita il nuovo volume della trilogia/spionaggio: “Le Cheikh de Hébron”. Le sue recensioni sono pubblicate sull’edizione settimanale in lingua francese del Jerusalem Post.


http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90

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