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Ugo Volli
Cartoline
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Che cosa studiano a scuola i futuri terroristi 08/01/2018
Che cosa studiano a scuola i futuri terroristi
Cartoline da Eurabia, di Ugo Volli

A destra: un fotogramma diffuso da Memri: "Oh Allah, distruggi gli ebrei sionisti!"

Cari amici,
vi ho già parlato di recente dell’UNRWA, cioè di quell’agenzia delle nazioni unite che si è data il compito di conservare l’identità di rifugiato (naturalmente palestinese, chi se no) nel corso delle generazioni, da padre in figlio a nipote a pronipote e così via, senza preoccuparsi di dove i “rifugiati” siano stati nel corso degli scorsi settant’anni, né di come e dove vivano. Vi ho anche raccontato del miracolo della moltiplicazione non dei pani e dei pesci (quello che dicono abbia fatto un ebreo della stirpe di David, che l’UNRWA però ama spacciare per “palestinese”: https://www.youtube.com/watch?v=fk88KY_MujU), ma il miracolo della moltiplicazione dei profughi, per esempio da 170 mila a 450 mila in Libano: http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=&sez=280&id=68930. Non sono tempi buoni per la povera UNRWA, visto che questi giochini sono venuti alla luce. Aggiungeteci che la bravissima Nikki Haley ambasciatrice americana all’Onu, ha minacciato a nome di Trump di tagliare il contributo americano all’Agenzia se l’Autorità Palestinese continua a rifiutarsi di tornare al tavolo delle trattative. Il che fra l’altro la dice lunga sul modo in cui gli Usa la considerano: più un braccio dell’Autorità Palestinese che una vera entità internazionale.

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Oggi voglio invece attirare la vostra attenzione sulla funzione più pericolosa dell’UNRWA, quella educativa. L’agenzia infatti non si limita a cercare di conservare nella condizione di rifugiati quante più persone possibile sulle proprie scartoffie, che pure sono preziose perché si trasformano in richieste di finanziamento. Essa cerca soprattutto di fare di questi suoi tutelati dei buoni palestinisti, cioè di indottrinarli e spingerli alla “lotta”. Che cosa c’è di più nobile della scuola, che può educare le persone a una crescita culturale e morale? Ma che cosa c’è di più pericoloso quando la scuola diseduca i bambini, perché si propone di farne dei fanatici e magari dei terroristi?

Questo è quel che accade nella scuole gestite dall’UNRWA a Gaza, in Giudea e Samaria, nei paesi arabi e anche in Israele. Lo dimostra un’indagine molto dettagliata, un vero e proprio libro di oltre 250 pagine che è stato appena pubblicato da tre centri di ricerca molto autorevoli (Center for Near East Policy Research, the Simon Wiesenthal Center, the Middle East Forum ) ed è firmato da un esperto in materia di pedagogiache ha studiato l’incitamento alla violenza, Arnon Groiss. Lo trovate qui: http://www.terrorism-info.org.il/app/uploads/2017/12/E_259_17.pdf.
Anche solo scorrerlo e cogliere qualche immagine, qualche citazione qua e là fa capire la ragione profonda del terrorismo dei cosiddetti “lupi solitari” in Israele. Essi non sono affatto solitari, hanno dietro tutto un sistema educativo.

Come dice Groiss, “ Secondo i risultati dello studio, l'atteggiamento dei libri scolastici della PA verso gli ebrei, Israele e la pace si basa su tre fondamenti: delegittimazione, demonizzazione e indottrinamento alla lotta violenta. Non c'è appello per la pace o la convivenza con il vicino Israele. La narrativa palestinese è stata costruita sulla base di questi fondamenti. Rappresenta il conflitto israelo-palestinese in maniera storicamente distorta e non lascia speranze per la coesistenza pacifica delle due parti coinvolte.”

Commenta il Jerusalem Post in un articolo che riassume lo studio (http://www.jpost.com/Arab-Israeli-Conflict/New-UNRWA-textbooks-display-extreme-anti-Jewish-and-anti-Israel-sentiments-study-shows-506174): i contenuti dei libri di testo sono stati analizzati focalizzandosi sulla rappresentazione dell'altro "ebreo / israeliano", il che ha rivelato tre fondamenti: delegittimazione, demonizzazione e indottrinamento alla lotta violenta invece che alla pace. Secondo i libri di scuola palestinesi, gli ebrei non hanno alcun diritto in Palestina ma solo "avide ambizioni". I libri dicono anche che gli ebrei non hanno nessun luogo santo lì - il Muro occidentale a Gerusalemme, la Grotta dei Patriarchi a Hebron e la Tomba di Rachele a Betlemme sono tutte presentate come luoghi santi musulmani minacciati dagli ebrei. Lo studio mostra anche che le città create da ebrei in tempi moderni, tra cui Tel Aviv, a volte non sono mostrate sulle mappe. "Israele non è uno stato legittimo secondo i libri scolastici della PA studiati nelle scuole dell'UNRWA", dice lo studio. "Il nome 'Israele' non appare affatto sulla mappa." In molti casi, "Palestina" appare invece e copre anche i territori di Israele pre-1967. La quasi completa cancellazione del nome "Israele" dai libri di scuola è "uno sviluppo inquietante", hanno scritto i ricercatori. "Comprese le numerose descrizioni demonizzanti dello stato ebraico e la sua sostituzione con l'espressione 'occupazione sionista'". Anche l'espressione precedente "il conflitto arabo-israeliano" è ora scritta "il conflitto arabo-sionista", hanno aggiunto. "Questo cambiamento segnala un'intensificazione dell'atteggiamento di non riconoscimento nei confronti di Israele da parte degli educatori palestinesi".

Vi sono due responsabilità qui, quella dei “moderati” dell’Autorità Palestinese, che ai media e politici occidentali dicono che vorrebbero le trattative e la coesistenza, ma a casa lavorano per allevare nuovi terroristi. Questo non sorprende, naturalmente, chi conosce le loro dichiarazioni in arabo, le prediche nelle moschee, tutto quel tessuto propagandistico che quotidianamente il sito di MEMRI (www.memri.org) rivela e diffonde. E poi c’è la responsabilità dell’Unrwa, che dovrebbe essere un’agenzia dell’Onu, neutrale e dedita alla pace. Ma anche su questo, probabilmente, ogni commento è superfluo.

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http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90

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