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Ugo Volli
Cartoline
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Protezione dei criminali e alto tradimento 23/12/2017

Protezione dei criminali e alto tradimento
Cartoline da Eurabia, di Ugo Volli

 

 I lettori più attenti di IC hanno già avuto due volte la notizia che intendo trattare oggi: in una breve della Stampa (http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=6&sez=120&id=68767) e nell’analisi scritta apposta per IC da Antonio Donno sulla politica di Trump. Ma il pubblico dei giornali italiani no, l’hanno vista pochissimo, come del resto quelli americani, dato che, per esempio, a quel che ne so, il New York Times e le maggiori retei televisive l’hanno accuratamente taciuta (https://nypost.com/2017/12/21/a-deafening-media-silence-on-the-obama-hezbollah-scandal/ ). Vedete, vi sono anche la fake news omissive e in esse i giornali più “autorevoli” e più “progressisti” (“autorevoli” perché “progressisti” e “progressisti” perché “autorevoli”, ça va sans dire) si distinguono anche rispetto ai siti web più squalificati. Dunque repetita iuvant, soprattutto se la cosa è davvero importante. E’ in questo caso lo è, credetemi.

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La notizia è questa. L’amministrazione Obama, a quanto si capisce su decisione dello stesso presidente, ha consapevolmente coperto le operazioni di spaccio di stupefacenti all’ingrosso compiute da Hezbollah in America. 
C’era una grande indagine della DEA (Drug Enforcement Administration) che stava da anni lavorando per scardinare la rete dei trafficanti di droga di Hezbollah, c’erano ordini di arresto, sequestri, processi iniziati. I vertici dell’amministrazione Obama hanno bloccato tutto, hanno chiuso l’operazione, non autorizzato le domande di estradizione, tolto i soldi necessari alle indagini, bloccato i processi, al solo scopo di “non mettere in imbarazzo l’Iran” lasciando che emergesse la natura criminale del suo più stretto esecutore materiale e banda armata terrorista nel mondo arabo. 

La notizia non viene da una fonte qualunque né da un giornale nemico di Obama. E’ invece il frutto di una inchiesta molto lunga e articolata pubblicata da Politico (https://www.politico.com/ ), il più importante e autorevole (“autorevole” nel senso citato sopra, cioè progressista, ma spesso anche autorevole sul serio) sito di giornalismo politico americano, che ha strenuamente appoggiato Obama e Hilary Clinton e combattuto Trump, ma ha lasciato che un suo giornalista investigativo lavorasse per mesi su questa traccia e poi l’ha pubblicata: un esempio di giornalismo vero che lascia ben sperare nella possibilità che i media americani escano dalla palude di propaganda partitica in cui si sono sprofondati, a partire da New York Times e CNN.

L’inchiesta si trova qui, merita di essere letta anche per come è scritta (https://www.politico.com/interactives/2017/obama-hezbollah-drug-trafficking-investigation/ ). Se ne volete un riassunto in italiano potete leggere qui, guardate un po' su due siti italiani noti e non su giornali cartacei (http://formiche.net/2017/12/20/politico-hezbollah-obama/  ,http://www.huffingtonpost.it/2017/12/18/hezbollahgate-per-obama_a_23310623/  ) Aggiungo che c'è stata una replica molto debole dal Whashington Post, secondo giornale più "autorevole" e "progressista" d'America, in cui non si prova nenache a dimostrare che il sabotaggio alla DEA non ci sia stato, ma si dà voce ad alcuni dei presunti responsabili che sostengono di non c'entrare, che l'inchiesta di Politico è esagerata e strumentale... cose così (https://www.washingtonpost.com/blogs/erik-wemple/wp/2017/12/21/former-obama-officials-criticize-politico-story-alleging-weakness-against-hezbollah/ ).

Vorrei infine darvi l'indicazione di tre voci di parte ebraica: una cronaca del Jerusalem Post ( http://www.jpost.com/Arab-Israeli-Conflict/The-Israeli-NGO-that-went-after-Hezbollahs-money-before-US-jumped-in-out-518564 ) una bellissima analisi, come sempre, della più brava giornalista politica israeliana, Caroline Glick (http://www.jpost.com/Opinion/OUR-WORLD-The-international-community-and-the-liberal-media-518511 ) e un articolo dell'italiano Emanuele Ottolenghi, che attualmente lavora da analista politico negli Stati Uniti che richiede con forza la ripresa delle indagini (http://thehill.com/opinion/national-security/366179-to-get-tough-on-hezbollah-and-fix-obamas-mistake-revive-project)

 Vi ho citato con larghezza le mie fonti, non solo perché lo faccio sempre a giustificare le mie cronache, ma anche perché questo è un caso di gravità veramente unica. In primo luogo abbiamo qui la prova di una cosa che spesso Israele ha detto, ma che non viene quasi mai accettata e cioè che Hezbollah non è per nulla un normale movimento politico "popolare", con qualche tentazione militarista. E' invace un'organizzazione criminale terrorista che non solo pratica in tutto il mondo attentati contro civili ignari, oltre che contro militari (sono suoi gli attentati ai marines del Libano, ma anche al centro ebraico di Buones Aires e ai turisti israeliani di Bargas in Bulgaria, per citare solo tre casi che assieme però hanno provocato un mezzo migliaio di morti. 
Personaggi come d'Alema hanno mostrato spesso solidarietà con questo movimento (vi ricordate la famosa passeggiata per le vie di Beirut con un loro parlamentare che era fra l'altro responsabile dei rifornimenti miltari?http://www.repubblica.it/2006/08/sezioni/esteri/medio-oriente-15/dalema-hezbollah/dalema-hezbollah.html  ... una passeggiata che "oggi rifarei"http://www.barbadillo.it/52022-esteri-dalema-quando-visitai-beirut-con-hezbollah-dopo-il-bombardamento/ ). 
Ma sono criminali, non solo terroristi ma anche spacciatori di droga e di chissà che altro.

 Il secondo punto è che gli alti gradi dell'amministrazione Obama e forse il presidente in persona si sono resi protettori e complici di questa attività criminale, violando i giuramenti fatti di difendere il loro popolo e la legge. Chissà quanti giovani sono morti per la droga fatta passare per un gioco politico. Con questa storia siamo al di là non solo della legge, ma anche della decenza morale. Molto, ma molto oltre delle peggiori accuse fatte su un presunto patto fra stato e mafia in Italia.

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Il terzo punto è che Obama e i suoi collaboratori hanno mostrato in questa storia di tenere all'accordo con l'Iran al di là di qualunque limite morale, giuridico e politico. C'è stato una politica durata otto anni per affidare il Medio Oriente all'imperialismo iraniano, al di là di qualunque crimine commesso dagli ayatollah e dai loro satelliti. Una specie di missione che Obama si è dato, per cui non ha esitato a violare l'ordine costituzionale americano (evitando di sottoporre un rilevante trattato internazionale al Senato, secondo la costituzione), calpestando i diritti e la lealtà dei suoi alleati, in primis Israele, esponendo a un rischio atomico di cui ancora non siamo tutti consapevoli non solo tutto il Medio Oriente, ma anche l'Eurpa e gli Stati Uniti.
Purtroppo il mondo e in particolare l'Unione Europea (anche l'Italia) abbonda di nostalgici di questo protettore di spacciatori di morte, come si è visto nelle recenti votazioni all'Onu. Ma pian piano sta emergendo il vero senso politico della sua presidenza: protezione dei criminali e alto tradimento.

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