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Ugo Volli
Cartoline
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Ironie della politica 13/09/2017
Ironie della politica
Cartoline da Eurabia, di Ugo Volli

Cari amici,

seguendo la cronaca politica contemporanea, ogni tanto non so bene se arrabbiarmi o ridere. Non per i fatti sul Medio oriente ed Eurabia, che in se stessi sono abbastanza pericolosi da dover essere certamente presi sul serio. Ma sul modo in cui sono classificati, deformati, manipolati in modo da far sembrare che l’opinione politically correct dei media e del vecchio establishment sia non solo quella giusta, ma la sola possibile: una maniera che spesso è così sfacciata da trasformarsi, se uno ha la capacità di rifletterci, nel suo opposto. Vi faccio solo due esempi, in apparenza senza relazioni fra loro, ma in realtà legati proprio da questo aspetto.

Il primo riguarda la Germania. Il deputato dei Verdi Volker Beck, che presiede il gruppo parlamentare di amicizia con Israele (eh sì ci sono al mondo anche dei Verdi non nemici di Israele), ha ottenuto i dati degli incidenti antisemiti denunciati in Germania (che, come lui stesso dice “sono solo la punta di un iceberg”) Risultano essere 681 nella prima metà del 2017, in aumento del 4% rispetto all’anno scorso. Un dato di per sé preoccupante. Di essi parecchi sono di quel particolare tipo di antisemitismo che prende la forma di odio per Israele. La cosa strana, che Beck ha notato, è che tutti questi attacchi antisemiti sono classificati nella categoria dei reati politici di estrema destra. E’ chiaramente una collocazione che fa comodo al governo tedesco di centrosinistra e alla stampa e ai politici che cercano di ridurre l’opposizione alle politiche di immigrazione selvaggia e conseguente snazionalizzazione come naziste. Indagando meglio, Beck ha scoperto che anche le manifestazioni organizzate dai sostenitori di Hezbollah in cui sono stati fatti attacchi antisemiti sono classificate in questo modo. (http://www.jpost.com/Arab-Israeli-Conflict/Hezbollah-labeled-right-wing-extremism-as-anti-Semitism-in-Germany-rises-504597).

Ora chiunque segua un po’ la politica estera sa che la sinistra ha sempre sostenuto Hezbollah, cercando di evitare che apparisse per quel che è, un movimento terrorista. Basta pensare alla famosa passeggiata di D’Alema col ministro di Hezbollah, qualche anno fa, o agli articoli del Manifesto. Lo stesso accade in Germania. E però per la polizia tedesca gli atti antisemiti dei suoi sostenitori sono automaticamente di destra, perché per definizione l’antisemitismo è di destra.

Un circolo vizioso, una manipolazione, che permetterà ai nostri soloni di dire che in Europa bisogna combattere il “populismo” che provoca l’antisemitismo. E però in questa storia c’è dell’ironia: perché Hezbollah e in genere gli islamisti sostenuti dalla sinistra (Hamas, l’Iran ecc.) sono effettivamente di destra, anzi portatori di un’ideologia fascista: il Fuehrerprinzip col conseguente culto del capo e rifiuto della democrazia, l’antifemminismo, l’antisemitismo, l’uso sistematico della violenza nei conflitti politici, l’odio per la modernità sono fatti inequivocabili.

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Terroristi di Hezbollah

Il secondo caso si svolge in America. Una fonte molto autorevole come lo Scientific American riferisce delle mosse del Partito Democratico che manovra in congresso per creare una commissione di esperti allo scopo di dichiarare che Trump è un malato mentale e di conseguenza va destituito senza neppure passare per il processo di impeachement (che non hanno la maggioranza per imporre). L’articolo è qui: https://www.scientificamerican.com/article/democrats-in-congress-explore-creating-an-expert-panel-on-trump-rsquo-s-mental-health/.

Ora molte cose si possono dire di Trump, che piace o che non piace la sua politica, che ha le idee chiare o meno, che è una fortuna o un disastro per l’America (a me, come sapete piace, trovo le sue idee giuste, sono solo dispiaciuto che non sia sempre in grado di superare le trappole e le resistenze di un’amministrazione ancora abbondantemente obamiana). Si può perfino dire, come ha scritto Hilary Clinton nel suo libro in maniera che potrebbe davvero interessare uno psichiatra, che sentiva un brivido ogni volta che nei dibattiti televisivi se lo trovava alle spalle: questo certamente dice qualcosa sulla lucidità di lei. Ma è difficile sostenere assieme che non sia capace di intendere e di volere e che abbia condotto delle complicatissime trame coi russi per farsi eleggere (a proposito, avete sentito qualcosa di quelle accuse, negli ultimi mesi? Le prove non sono saltate fuori, sono rimaste solo le insinuazioni e le calunnie…). E in generale, è difficile che una persona che ha superato il complesso percorso che porta alla presidenza e governa secondo le linee che aveva annunciato, sia men che lucido.

Non importa, “per difendere la democrazia” bisogna internare Trump, che dissente dalle idee politiche del New York Times e di Obama in un ospedale psichiatrico. Non vi ricorda qualcosa, questa simpatica proposta? A me sì. Gli ospedali psichiatrici erano la destinazione tipica, dopo la chiusura dei peggiori Gulag in Siberia, per i dissidenti sovietici. Se non ti piace il paradiso socialista, devi essere matto e quindi indossa la camicia di forza, per favore, e soggiorna in una cella imbottita. E’ interessante, no, che i democratici al Congresso abbiano riflessi simili a quelli di Breznev e Kossigin? C’è un’ironia in tutto questo. Peccato che i giornali non se ne accorgano, potrebbero scrivere articoli molto meno plumbei di quelli attuali.

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