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Ugo Volli
Cartoline
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Dov'è l'antisemitismo che non si vede? 30/06/2015
Dov'è l'antisemitismo che non si vede?
Cartoline da Eurabia, di Ugo Volli


La vera natura della Freedom Flottilla verso Gaza

Cari amici,

anche se cerco di documentare tutto quel che vi scrivo, capisco che qualche volta una reazione di incredulità sia naturale. Io vi parlo per esempio abbastanza spesso dell'antisemitismo europeo come radice dell'atteggiamento dei paesi dell'Unione Europea rispetto a Israele. Ma naturalmente se uno cammina per le piazze di Roma, di Berlino o di Parigi difficilmente vede manipoli in camicia bruna che bruciano libri, o folle che distruggono sinagoghe, o negozi ebraici picchettati dagli antisemiti, come accadeva ottant'anni fa. Certo, gli assalti alle sinagoghe e alle scuole ebraiche ci sono stati eccome, soprattutto in Francia e nei paesi nordici (che non a caso sono anche fra i più accaniti contestatori di Israele), i boicottaggi non mancano e incominciano ad avere copertura ufficiale, per esempio con i provvedimenti sull'etichettatura obbligatoria dei prodotti made in Giudea e Samaria che si stanno preparando all'Unione Europea. Ma certo, passeggiando per i Champs Elisées o anche andando a bere un boccale in quelle birrerie di Monaco da dove partì l'avventura dell'imbianchino e che fanno tanta voglia di invadere la Polonia, per citare Woody Allen, si vedono solo pacifici turisti tutti intenti a separarsi dal loro denaro e non certo delle SS in parata. Certo, se qualcuno di voi si troverà sabato prossimo nel quartiere di Golders Green a Londra, molto abitato da ebrei, avrà il piacere di assistere a una manifestazione neonazista in piena regola (http://www.theguardian.com/uk-news/2015/may/20/police-powerless-to-stop-neo-nazi-rally-in-jewish-area-of-london), i cui membri promettono di bruciare in pubblico, oltre alla solita bandiera israeliana anche molte copie del Talmud (forse, ignoranti come sono, non ne conoscono la dimensione). Naturalmente la polizia ha fatto sapere che non intende impedire la dimostrazione, in nome della democrazia. In più, ennesima dimostrazione del fatto che non c'è alcuna differenza fra estrema destra ed estrema sinistra, sapete chi hanno invitato a parlare i neonazisti? George Galloway, il deputato socialista tanto amico di Hamas (http://www.israelnationalnews.com/News/News.aspx/197321#.VZFzNvntmko).


George Galloway ha annunciato di candidarsi a sindaco di Londra. E' un sostenitore di Hamas

Il problema è che le cose non funzionano più come una volta. Galloway troppo scamiciato, è stato trombato alle ultime elezioni (ma adesso vuol candidarsi a sindaco di Londra). Il passo dell'oca e il saluto romano lo fanno solo i terroristi di Hamas e Hezbollah, da noi queste cose sono decisamente fuori moda. Gli assalti ai negozi, le sparatorie nelle redazioni dei giornali ostili, i rapimenti dei nemici sono riservati ai sottoproletari arabi immigrati, gli antisemiti di pura razza ariana si limitano a pubblicare barzellette sulla Shoà, se aspirano a fare l'assessore alla cultura delle grandi città (è successo in Spagna, come sapete) o a paragonare gli ebrei e i nazisti (l'ha fatto un ministro del disastroso governo rossobruno di Tsipras), o a essere un sacco alternativi e “contro il sistema” come certi grillini da noi, che naturalmente negano l'esistenza del terrorismo islamico, perché il vero pericolo che ci affligge sono le scie chimiche. Accanto a loro ci sono i “bolivaristi” venezuelani, degni eredi di Chavez, gente così.

E però l'antisemitismo europeo esiste. Lo rilevano i sondaggi, diffuso e insinuante, ma soprattutto lo dimostrano i comportamenti. Questi mi sforzo di raccontarveli, ma hanno il difetto di svolgersi non nelle raffinate piazze europee, ma nel chiuso di uffici, o magari sul campo sì, ma in Medio Oriente, non dove noi li possiamo vedere. E i giornali, naturalmente non ne parlano. Oggi vi faccio un nuovo esempio di questo comportamento.

Prendete la cosiddetta “flottiglia”, che per la terza volta (qualcuno dice che sarà anche l'ultima, visto il fallimento dell'iniziativa: http://www.jewishpress.com/indepth/the-last-of-the-flotillas/2015/06/29/) ha cercato di rompere il cordone sanitario che Israele ed Egitto hanno stabilito intorno a Gaza per evitare che altre armi arrivino alle forze terroriste che controllano la striscia. Lo ammetto, Gaza non è un bel posto e viverci non deve proprio essere un piacere per una persona normale. Ma non è che manchino i beni essenziali e anche molti superflui: ci sono un sacco di foto che mostrano mercati pieni di cibo, e anche resort di lusso appena inaugurati. Semplicemente Hamas e soci hanno trasformato l'economia della Striscia in quella di una fabbrica di guerra, impedendo lo sviluppo di industrie pacifiche e usando tutti i materiali che vi arrivano (e sono tanti, migliaia di camion al giorno, tutti da Israele) non per la ricostruzione ma per fare armi, tunnel d'attacco, per mantenere un esercito di decine di migliaia di persone, naturalmente del tutto improduttive. Ma, lo ripeto, nessuno muore di fame, non ci sono problemi sanitari particolari, le statistiche mostrano che la vita media a Gaza è assai superiore a quella di posti vicini come l'Egitto o la Giordania.


Freedom Flottilla: ipocrisia alle stelle

Bene, i flottiglisti hanno deciso di portare qui la loro solidarietà, non in Siria dove negli ultimi anni sono state uccise 250 mila persone e ci sono città assediate come Aleppo. E hanno deciso di non di spedire beni alimentari o sanitari o anche edilizi per i normali canali, sottoponendoli ai controlli di sicurezza che spesso scoprono in questi carichi contrabbando d'armi, ma di cercare di rompere il blocco navale. Sapendo benissimo di non poterci riuscire naturalmente, al fine dunque non di portare qualche aiuto a Gaza, ma di mettere in luce sfavorevole Israele. Propaganda pura, insomma, come scrive la lettera di Netanyahu che vi invito a leggere (http://www.jewishpress.com/news/breaking-news/pm-netanyahus-letter-to-the-freedomflotilla-of-fools/2015/06/29/).

Fin qui niente di nuovo. E non è nuovo neanche il fatto che il punto di partenza dell'unico peschereccio che si è promosso da sé a flottiglia è la Svezia, paese dove gli ebrei sono sottoposti a vessazioni paragonabili a quelle degli anni Trenta, per esempio a Malmo (http://www.ynetnews.com/articles/0,7340,L-4618568,00.html, https://en.wikipedia.org/wiki/Antisemitism_in_Sweden). Ma sapete chi ci ha messo i soldi, che servono sempre, anche per fare propaganda antisemita? Il governo francese (http://www.israelnationalnews.com/News/News.aspx/197265#.VZIjKPntmkq, http://www.jewishpress.com/news/breaking-news/france-bds-and-freedom-flotilla-iii-on-the-way-to-gaza/2015/06/28/). Un caso abbastanza clamoroso per provocare le proteste dell'ambasciata israeliana (http://www.israelnationalnews.com/News/News.aspx/197416#.VZIjIvntmkr). E, guardate un po', la Francia è il posto dove di recente gli islamisti hanno assalito con morti un supermercato ebraico (lo stesso giorno di Charlie), da dove è partito l'assassino del museo di Bruxelles, della strage della scuola di Tolosa, dell'assassinio di Halimi. Dove insomma alberga l'antisemitismo islamista più attivo d'Europa, tante volte condannato dal governo. Le piazze sono piene di nemici dichiarati del terrorismo antisemita, compresi ministri e presidenti, ma il governo dà soldi alla flottiglia e, come vi ho raccontato più volte, è il principale organizzatore dell'iniziativa all'Onu che dovrebbe servire a cacciare Israele nell'angolo dei reietti internazionali, come vi ho raccontato più volte. Vi meraviglia questa coincidenza? A me no. Ci sono i macellai antisemiti e i diplomatici antisemiti, negli stessi paesi, per la stessa ragione (l'immigrazione islamica). E negli stessi posti c'è la faccia rispettabile e umanitaria di governi che certamente si offenderebbero se qualcuno li chiamasse antisemiti. Ma nessuno lo fa, perché l'antisemitismo europeo a livello di governi e di Unione è uno dei grandi tabù del nostro tempo). La prossima volta che passeggiate tranquillamente per Montparnasse (o per il centro di Londra, Stoccolma, Bruxelles...) e non vedete traccia dell'orrore nazista, pensateci.


Ugo Volli


http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90

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