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Ugo Volli
Cartoline
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Senti chi parla 03/03/2015
 Senti chi parla
Cartoline da Eurabia, di Ugo Volli


Colloqui Obama-Iran, basta poco per tranquillizzare il Presidente Usa

Cari amici,
quando voi leggerete questo articolo, probabilmente Netanyahu starà parlando al Congresso americano. Io invece scrivo molte ore prima, ve ne ho già parlato ieri, ma non posso non tornarci sopra, perché è in gioco la questione più importante del momento, forse dell'anno, forse di più. E anche perché la disinformazione su questo tema è pesantissima e continuerà ad esserlo. Sarebbe Netanyahu, dicono i media, ad aver accettato di fare un discorso al Congresso che gli è stato chiesto dal presidente della Camera che ne ha il diritto, a “danneggiare gravemente le relazioni fra Usa e Israele". Non Obama che ha cercato in tutti i modi di tacitarlo. Sarebbe Netanyahu che “per il bene di Israele” dovrebbe evitare di avvertire l'America sui pericoli di un accordo, non Obama a dover accettare, com'è normale in una democrazia di veder discusse le sue politiche. A proposito vi faccio la domanda da un milione di dollari, che ho fatto e ripetuto già spesso, ma di cui nessuno ha una risposta: se l'accordo con l'Iran è così conveniente, perché Obama lo tiene segreto? Perché non vuole che il suo parlamento ne discuta?

Solo lui capisce di politica internazionale? E' vero che gli hanno dato l'Oscar, pardon il Nobel preventivo, ma che cosa ha combinato finora con la sua politica di allearsi con i nemici e maltrattare gli amici? La guerra in Libia l'ha decisa lui. Guidandola da dietro (“leading from behind”) come piace al suo spirito eroico. Mandando avanti i francesi. Ma l'ha decisa lui. Il risultato è il disastro che sappiamo. In Egitto ha incoraggiato lui la Fratellanza Musulmana a rovesciare Mubarak, che non era un genio e un benefattore dell'umanità, ma aveva rapporti decenti con tutti. La Fratellanza Musulmana ha subito cercato di diventare il centro dell'islamismo, ma poi ha tanto affamato e maltrattato i suoi cittadini, che il golpe dell'esercito è stato benvenuto e graditissimo alla popolazione e ai paesi vicini. Un po' a tutti, salvo che a Stati Uniti, Turchia e Qatar, l'asse di ferro della rivoluzione permanente islamista, i padri dell'Isis. Sì, anche Obama corresponsabile dell'Isis.

In Siria ha incoraggiato la rivoluzione, poi l'ha fermata, ha minacciato di bombardare Assad, adesso bombarda i suoi nemici... un pasticcio pazzesco, degno di Fantozzi. In Iraq, ha smantellato il piano di contenimento che funzionava, ha messo su un governo fantoccio dell'Iran, poi lo ha fatto cadere, l'ha sostituito con un altro, adesso parla di un assalto di terra a Mosul rendendone pubblici i piani strategici sei mesi prima... si è mai sentita una cosa del genere? Ha lasciato che i ribelli filoiraniani si prendessero lo Yemen, paese strategico che controlla gli stretti che danno accesso al Mar Rosso e a Suez. In Europa ha prima mandato la Clinton a premere il bottone “reset” delle relazioni con la Russia, poi ha mollato la Georgia, sull'Ucraina ha fatto una politica tira-molla incredibile se non fosse simile per incapacità e confusione a quella fatta in Siria. Con Israele non ne parliamo, l'ultima che è uscita è che avendo saputo in seguito alla spiata di un ministro “assai vicino all'amministrazione americana” (scommettiamo che è una donna, ex ministro degli esteri, candidata adesso come numero due nella lista laburista?) che Israele aveva intenzione di attaccare le istallazioni nucleari dell'Iran, avrebbe dato ordine di abbattere gli aerei israeliani. Così ha scritto un giornale del Kuwait (http://www.israelnationalnews.com/News/News.aspx/191966#.VPTQTPmG9Qc), non un amico di Netanyahu; l'amministrazione ha smentito, ma vi ricordate quando un anonimo altissimo funzionario dell'amministrazione, probabilmente lo stesso Obama, in una soffiata a Goldberg del giornale “The Atlantic” definì Netanyahu “cacca di gallina”, cioè vigliacco (a proposito di chi rovina i rapporti), per non aver osato attaccare l'Iran? Be' è successo in quei giorni...

Conclusione: l'Amministrazione americana ha sulla coscienza due o trecentomila morti inutili. E' l'esempio più chiaro di incompetenza di governo da quando Maria Antonietta, prima della rivoluzione francese disse “il popolo ha fame? Non ha pane? Ma che mangino brioches!” Può pretendere di essere creduta sulla parola? Può dire “lasciate lavorare il manovratore”, come nei vecchi tram? Ma per favore... E però non dubito, anzi sono disposto a scommettere che i giornali “autorevoli” d'America e d'Europa, il cui rapporto con la realtà passa per l'ideologia (o magari per la politica dei loro editori), parleranno del discorso di Netanyahu come di un fallimento, di una delusione. Non credete loro, ascoltate il discorso, senza dubbio IC lo pubblicherà. Cercate di fare il possibile, nel vostro ambiente, per fermare quel nuovo patto di Monaco, quel tradimento della democrazia che Obama considera il proprio capolavoro (perché??? perché metterebbe al potere in una zona cruciale del mondo un imperialismo musulmano da cui sarebbe difficilissimo liberarsi). Perché se non è questo il patto, quello di far raggiungere all'Iran la bomba atomica, mi spiegate che se ne fanno gli ayatollah delle centrifughe e dell'uranio arricchito che producono?

E se siete in Israele o conoscete qualcuno che vota in Israele cercate di impedire che il ministero degli esteri vada a quella signora cui ho alluso prima. Il che si ottiene votando per Netanyahu o ancora meglio per Bennett e non per i laburisti.


Ugo Volli


http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90

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