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Ugo Volli
Cartoline
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Lettera ai parlamentari PD sullo 'Stato di Palestina' 30/12/2014

 Lettera ai parlamentari PD sullo 'Stato di Palestina'
Cartoline di Eurabia, di Ugo Volli

Cari amici,

vi va di vivere in un paese antisemita? E' chiaro che no, se no non leggereste questo articolo. E in effetti possiamo essere fieri del fatto che l'Italia, con tutti i suoi difetti, è uno dei paesi meno antisemiti d'Europa, come conferma anche la ricerca dell'Anti Difamation Legue (http://global100.adl.org/#map/weurope), che pure è evidentemente poco sensibile ai temi dell'odio per Israele, tanto da assolvere in blocco i paesi nordici, che sono fra i più accaniti antisionisti. Secondo questa indagine l'indice globale dell'antisemitismo italiano è intorno al 20%. Ma lo mostra anche la pratica quotidiana: a parte Grillo e i suoi, i sindacati confederali, giornali come il Manifesto, i preti estremisti alla Pax Christi e le bande di nostalgici decerebrati neofascisti, pochi in questo paese osano mostrare non dico l'antisemitismo puro e duro, ma anche la volontà di distruggere Israele che ne è il leggerissimo travestimento odierno. C'è sì, un diffuso pregiudizio sottotraccia, l'idea che gli ebrei siano troppo legati a Israele (51% del campione ADL), abbiano troppo potere finanziario (32%), o parlino troppo della Shoà (45%), ma l'Italia è sotto la media dell'antisemitismo mondiale (26%), che pure riguarda anche grandi paesi che non hanno mai avuto un'immigrazione ebraica minimamente consistente, come l'India, la Cina (entrambe al 20% pure loro) o il Giappone, che in questa triste classifica batte l'Italia col 23%.

Ma le statistiche, e anche le opinioni, dicono poco. Contano i comportamenti. E l'Italia si è comportata con gli ebrei in maniera quanto meno, diciamo, ondivaga. Li ha espulsi dal Sud alla fine del '400 (certo, chi comandava era la Spagna ma non si ha notizia di grandi resistenze). Li ha rinchiusi obbligatoriamente nei ghetti per prima, o almeno ha il copyright della parola (Venezia 1516) ed è stata uno degli ultimi ad eliminarli (Roma 1861). Per quanto riguarda la Shoà, la distruzione fu meno totale di altri paesi, ma comunque tragica. Dei 37.241 ebrei italiani del 1938 (tanti ne conta la storia di De Felice), 6.806 furono deportati durante la Shoà e 5.969 furono uccisi (http://www.cdec.it/home2.asp?idtesto=594#Tavola_1.__Vittime_della_Shoah_in_Italia). Certo, la responsabilità prima è dei nazisti, ma dal '43 in poi i volonterosi collaboratori italiani certo non mancarono, come mostrano le memorie dei deportati. E certamente pochi dei colpevoli e dei più numerosi profittatori furono puniti, anzi molti furono onorati, come mostra il caso Azzariti. Nel dopoguerra la politica italiana fu per lo più filoaraba, dunque anti-israeliana. Moro, Andreotti, Craxi furono fra i principali artefici di questa linea ed ebbero pochi avversari: La Malfa, Spadolini, Malagodi e pochi altri ne furono gli avversari. In tempi più recenti non occorre commentare l'antisionismo di Massimo d'Alema e di buona parte del vecchio gruppo dirigente del PCI e della Cgil, traghettato poi in buona parte nell'attuale PD. I soli governi veramente amici di Israele dell'Italia recente, piaccia o meno, sono stati quelli presieduti da Berlusconi.

Oggi siamo di nuovo di fronte a un bivio. Non sono contro Israele né il presidente del consiglio Renzi, né il Ministro degli esteri Gentiloni (mentre certamente lo è Mogherini). Pur passata a sinistra l'Italia ha continuato a distinguersi dai talebani dell'antisionismo che dominano la politica europea come i paesi nordici. Per questo l'Italia non ha partecipato finora alla sagra di votazioni per “riconoscere” l'inesistente “stato di Palestina”. Ma ora c'è chi propone di farlo, appoggiato dalla sinistra estrema politica e sindacale, con solidi agganci nei palazzi che contano, per esempio nella presidente della Camera Boldrini, che si è affrettata a mettere in calendario una mozione in questo senso. Saranno favorevoli l'estrema sinistra, i grillini, settori nostalgici delle destra estrema; contrari sicuramente i rappresentanti di Forza Italia, che hanno anche evitato di votare la mozione del parlamento europeo. La decisione se far passare o no questa mozione dipende dunque dal PD, che ha votato la mozione europea, come in tutti gli altri parlamenti (inglese, irlandese, spagnolo, belga ecc.) proposta dalla sinistra. Ve ne ho parlato in abbondanza nelle mie cartoline delle ultime settimane, perché non bisogna pensare che queste mozioni siano pura chiacchiera, “lip service”, come dicono gli americani. Ogni mozione di riconoscimento della “Palestina” mentre i militanti palestinisti praticano il terrorismo, ammazzano fedeli nelle sinagoghe, bruciano vive bambine di 11 anni ; l'incoraggiamento di nuovi attentati, di nuovo sangue. Ogni mozione allontana la pace possibile, perché convince i palestinisti di poter ottenere uno stato coi confini ricalcati sulle linee armistiziali del '49 (che non è certo il loro obiettivo finale, ma avrebbe il senso di mettere in crisi profonda Israele sul piano politico, sociale, economico, diplomatico e dunque anche militare), senza neppure pagare il prezzo di una dichiarazione che attestasse la fine della vertenza con Israele, come dovrebbero certamente fare in qualunque trattativa - e questa è la ragione per cui hanno sempre respinto anche le offerte israeliane che in sostanza accettavano le loro pretese, come quelle di Barak nel 1999 e 2000 e quella di Olmert nel 2006.

Dunque la questione è importante, anche la nostra piccola Italia conta in questo lungo braccio diferro. Per questo Informazione Corretta ha invitato i suoi lettori a scrivere ai deputati chiave del PD e lo fa ancora oggi, fornendo un testo standard (che naturalmente siete liberi di cambiare, arricchie e personalizzare, se lo ritenete) e gli indirizzi dei parlamentari influenti, che possono cambiare il gioco. Io mi associo a questa proposta e vi chiedo di impegnare qualche minuto del vostro tempo per mandare queste mail. Non è inutile, può fare davvero la differenza. Se credete al diritto alla vita di Israele, se non volete vivere in un paese che certifichi il proprio antisemtismo appoggiando i macellai che accoltellano, sparano, incendiano, uccidono gli ebrei di Israele solo perché ebrei, vi invito a fare questo gesto di mobilitazione civile



Ugo Volli

Ripubblichiamo la pagina uscita su Informazione Corretta il 22/12/2014 (http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=115&sez=120&id=56485):

PD: non votate la mozione per lo 'Stato di Palestina'
Invitiamo tutti i lettori a scrivere ai deputati

Invitiamo tutti i lettori a scrivere ai deputati PD del Parlamento italiano, chiedendo loro di schierarsi contro la proposta dei parlamentari di SEL e M5S di riconoscimento dello "Stato di Palestina". In alcuni Paesi europei i Parlamenti hanno già deliberato a favore di una simile mozione - che ha l'obiettivo non di favorire la pace e la convivenza, ma di ostacolare Israele e la sua legittima aspirazione alla sicurezza -, e i partiti di centro-sinistra si sono dimostrati particolarmente favorevoli a tale nefandezza, spesso acompagnati da tutti gli altri.
Alla pagina
http://www.camera.it/leg17/217?idlegislatura=17&idGruppo=1611&idGruppoMisto=&tipoVis è possibile scrivere a tutti i deputati PD. Compare accanto a tutti i volti il link sul quale cliccare per inviare la lettera.

Ecco la lettera che potete inviare facendo copia/incolla:

Gentile onorevole, come Le è noto, il Parlamento Europeo si è pronunciato, in data 17 dicembre, a favore del riconoscimento dello Stato della Palestina e della costituzione di due Stati per due Paesi, con il ritorno alle linee di confine del 1967. A breve la Camera dei Deputati discuterà di tre mozioni, presentate dal Movimento 5 Stelle, Sinistra e Libertà e Gruppo Misto, mirate al riconoscimento dello Stato della Palestina da parte dell'Italia. Desidero, come cittadino, proporre alla Sua attenzione le seguenti considerazioni. La costituzione di uno Stato palestinese, che coesista con lo Stato di Israele, è un obiettivo da perseguire, ma si colloca alla fine di un diretto processo negoziale tra le parti, la cui premessa non può non essere il riconoscimento del reciproco diritto all'esistenza. Allo stato dei fatti, l'Autorità Nazionale Palestinese è governata da Al Fatah e da Hamas. Hamas, classificata come organizzazione terroristica dagli Stati Uniti e, almeno per ora, dall'Unione Europea, persegue per statuto la distruzione di Israele e l'eliminazione degli ebrei; governa Gaza con la violenza; ha attuato una politica di aggressione con il lancio di missili diretti alle principali città dello Stato ebraico (le vittime si sarebbero contate a decine di migliaia, in assenza di un'efficace difesa); ha ripreso gli attentati per strada contro i civili e nelle sinagoghe contro i rabbini. La sua dichiarata premessa è che il valore non sta nella vita, ma nella morte, anche dei propri figli. Per quanto riguarda Al Fatah, il "moderato" presidente Abu Mazen ha spiegato che il nuovo stato palestinese dovrà essere "juden free". Come si può proporre di riconoscere legittimità di Stato a questo tipo di Palestina, a prescindere da negoziati da condurre direttamente con Israele? Sul piano del diritto internazionale mancano i requisiti richiesti per l'esistenza di uno Stato: un territorio con confini precisi, una popolazione, un governo, una moneta. Sul piano pratico, il riconoscimento dello Stato palestinese da parte dell'Onu, del Parlamento Europeo e di singoli Stati non può avere efficacia, e configura una pressione politica nei confronti di Israele, nel contesto di un piano strategico volto a delegittimare lo Stato ebraico e ad isolarlo. Con la conseguenza del rafforzamento, da entrambe le parti, delle posizioni contrarie alla prospettiva di due Stati per due popoli. Il Partito Democratico svolge, oggi più che mai, un ruolo determinante e centrale alla guida del Paese. Mi attendo che, in occasione del dibattito sulle mozioni citate, assuma una posizione autonoma ed equilibrata, che individui il vero percorso di pace sulla base di negoziati diretti, senza interferenze esterne, e non accolga la proposta di un immediato, prematuro riconoscimento dello Stato palestinese. La Sua responsabilità di parlamentare è di grandissima importanza: l'Italia deve essere a fianco dell'unica democrazia del Medio Oriente, in un'ora davvero decisiva nel contesto dei nuovi scenari internazionali.

Con sincera cordialità

Firma

Ecco i link per scrivere al Presidente Roberto Speranza, ai Vicepresidenti, Segretari e al Tesoriere. Sono solo 16, ma è importante scrivere a tutti. Li trovate nel link sovrastante.

PRESIDENTE
VICEPRES. VICARIO
VICEPRESIDENTI
SEGRETARI
TESORIERE

 

 

 

 


http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90

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