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Ugo Volli
Cartoline
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Il nuovo decalogo (+ 1) 19/12/2012

Il nuovo decalogo (+ 1)
Cartoline da Eurabia, di Ugo Volli

Cari amici,

fra le mie prime cartoline ricordo di avervi inviato qualche anno fa un codice etico per i giornalisti italiani in Medio Oriente, in cui li si istruiva accuratamente su come non cadere nelle trappole dell'imperialismo e del colonialismo sionista. Devo dire che sono molto soddisfatto di quella cartolina, perché l'ho trovata sostanzialmente rispettata da tutti i media, sia da parte degli inviati che da redattori, titolisti, editor fotografici. Solo qualche isolata eccezione si è fatta irretire dalle menzogne dei sionisti, tipo che Israele ha diritto di difendersi o che esiste un popolo ebraico e che questo ha qualche legame storico con la Palestina, musulmana da almeno cinquemila anni. 
In  questi giorni ho trovato però in rete (http://jssnews.com/2012/11/17/les-11-commandements-des-medias-francais/) una seconda edizione di questo decalogo (in realtà un decalogo, + 1, come vedrete) e mi affretto a comunicarvelo, perché tutti possano aggiornarsi e non commettere errori ideologici che li metterebbero fuori dal campo del progresso e della pace. Eccolo:

Regola numero 1: In Medio Oriente, sono sempre “i  coloni sionisti di estrema destra” ad attaccare per primi, e sono sempre le povere vittime palestinesi(donne e bambini) che soffrono di più, nonostante le ritorsioni di Hamas o di altri movimenti. Questi vanno chiamati “la resistenza”.

Regola numero 2: Gli ebrei, i sionisti e gli israeliani semplicemente non hanno il diritto di difendersi contro il lancio incessante di razzi  mirati su obiettivi civili. Se lo Stato di Israele si difende, bisogna parlarne come di un crimine di guerra.

Regola numero 3: Hamas o Hezbollah ha il diritto di uccidere civili israeliani. Questo si chiama resistenza contro una forza di occupazione.

Regola numero 4: Quando Hamas uccide civili israeliani, le potenze occidentali chiedono a Israele di dar prova di moderazione. Questa è chiamata la reazione della comunità internazionale.

Regola numero 5: Gli israeliani non hanno il diritto di catturare  terroristi, anche se il loro numero è molto limitato e giustificato da accuse verificate. Questo è ancor più proibito perché le carceri israeliane sono prigioni "4 stelle", con TV satellitare, giornali, alimentari Hallal, imam, visita medica tutti i giorni, croce rossa,  attività organizzate dalle Nazioni Unite ecc

Regola numero 6: I palestinesi hanno il diritto di rapire, di torturare, di lasciare senza notizie qualunque israeliano, senza che la comunità internazionale debba dire una parola. Anche senza che sia consentito l'accesso della Croce Rossa, nessuno si sconvolgerà. E naturalmente nemmeno quando bisogna scambiare un ostaggio contro 1.000 terroristi.

Regola numero 7: Quando si dice "Cisgiordania", aggiungere sempre la frase "coloni estremisti anti-arabi e ultra-violenti."

Regola numero 8: Quando si dice "Hamas" e "Hezbollah", è importante non aggiungere mai "sostenuti da Siria, Iran e la Fratellanza Musulmana", perché si potrebbe pensare che si tratti di un conflitto sbilanciato.

Regola numero 9: Non parlare mai di Giudea e Samaria, di iniziativa per la pace, di negoziati diretti, scambi economici, assistenza alla popolazione organizzata da Israele, di innovazione, di amore nell'ebraismo,  né delle Convenzioni di Ginevra ( per esempio sui diritti dei prigionieri). Questo può disturbare lo spettatore, il lettore o l'ascoltatore.

Regola numero 10: Gli arabi parlano meglio che gli israeliani. È per questo che bisogna dar loro e ai loro sostenitori, il più spesso possibile, l'opportunità di parlare. Così possono spiegare le regole precedenti  (1-9). Questa si chiama neutralità giornalistica.

Regola numero 11: Se non siete d'accordo con queste regole o se pensateche favoriscono una parte nel conflitto contro un'altra, questo vuol dire che siete pericolosi sionisti, che certamente dominate l'Italia e il mondo, che lavoriate nei media, in finanza, in politica, medicina o legge. Se siete così, probabilmente la ragione è che avete un naso grosso e parlare per tutto il tempo della Shoah. E quando andate alla sinagoga sionista, è solo per discutere il modo migliore per dominare il mondo.”

Queste sono le regole fondamentali. Ma senza dubbio questo codice si può migliorare. Perché non mi scrivete qualche proposta di nuovo comma, da suggerire ai poveri giornalisti che fanno tanta fatica per documentare l'aggressione ebraica agli innocenti palestinesi?

Ugo Volli 


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