Chi sta affamando davvero Gaza Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello
Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.
Trump usa l’FBI per punire i suoi nemici. E si dimentica di quelli veri Analisi di Giulia Pompili
Testata: Il Foglio Data: 24 agosto 2025 Pagina: 1 Autore: Giulia Pompili Titolo: «Trump the Punisher»
Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 24/08/2025, a pag. 1/XVI, con il titolo "Trump the Punisher" l'analisi di Giulia Pompili.
Giulia Pompili
L’Fbi ha perquisito l’abitazione di John Bolton, ex consigliere di Trump. Ex dirigenti della Cia come William Burns denunciano una pericolosa presidenza punitiva che indebolisce le istituzioni a beneficio di Russia e Cina
Roma. Ieri l’Fbi ha perquisito a sorpresa l’abitazione e l’ufficio dell’ex consigliere per la Sicurezza nazionale di Donald Trump, John Bolton. Mentre gli agenti federali facevano irruzione, il capo dell’Fbi, il fedelissimo trumpiano Kash Patel, scriveva su X: “NESSUNO è al di sopra della legge... @Agenti dell’Fbi in missione”. Qualche ora dopo la perquisizione, il presidente americano Donald Trump ha detto che non sapeva nulla del raid, ma che comunque Bolton non è una brava persona. Patel l’ha accusato spesso di essere parte del famigerato “Deep State”. Dopo aver lavorato alla Casa Bianca per poco più di un anno durante il primo mandato di Trump, Bolton era stato licenziato il 10 settembre del 2019: il presidente si era detto “in forte disaccordo” con molti dei suoi suggerimenti. Da allora Bolton si è trasformato in una spina nel fianco dei trumpiani, rappresentante della corrente neocon fedele ai princìpi di un tempo. Il suo libro “The Room Where It Happened”, uscito nel giugno del 2020, fu accusato di rivelare dettagli protetti dalla sicurezza nazionale, ma dopo almeno due revisioni legali la Simon & Schuster lo pubblicò. Ma tornati alla Casa Bianca, Trump e i suoi hanno iniziato la vendetta. Il 21 gennaio scorso a Bolton era stata tolta la scorta del Secret Service, nonostante le minacce degli iraniani. “Una presidenza punitiva”, così l’ha definita qualche giorno fa Bolton, commentando l’ossessione di Trump e soprattutto di Patel contro di lui . L’ex consigliere sapeva che le indagini contro di lui sarebbero proseguite. Ma l’uso politico delle istituzioni, secondo molti osservatori del governo federale americano, non si ferma all’Fbi. Dopo averlo a lungo annunciato, la direttrice dell’intelligence nazionale Tulsi Gabbard ha iniziato la fase operativa del piano per ridurre il personale del suo dipartimento del 40 per cento, per ottimizzare le risorse ma soprattutto per eliminare “la divulgazione non autorizzata di informazioni riservate e la strumentalizzazione politica delle informazioni di intelligence”. Negli stessi giorni, Gabbard ha anche revocato le autorizzazioni di sicurezza a 37 attuali o ex funzionari, accusati di “politicizzare” le informazioni: uno di loro, l’ex agente della Cia Joel Willett, ha detto alla Nbc che la cancellazione del suo nulla osta è arrivata quando il suo nome è uscito per una candidatura democratica al Senato del Kentucky. Ma la politicizzazione dell’intelligence, interna ed esterna, è un problema gigantesco in fasi delicate come quella dei negoziati con la Russia. Secondo l’Economist, tra i funzionari a cui è stata revocata l’autorizzazione di sicurezza – che in sostanza vuol dire: licenziato – c’è anche uno dei più anziani analisti della Cia che si occupadi Russia, e che nel 2016 aveva supervisionato la stesura del rapporto sull’influenza di Mosca nell’elezione di Trump. Sull’Atlantic due giorni fa l’ex capo della Cia, William J. Burns, ha scritto una lunga e accorata lettera “ai funzionari pubblici americani buttati via”. Come Bolton, anche Burns parla di vendetta, di un metodo inumano e pericoloso: “Un vostro collega, diplomatico di carriera, ha avuto appena sei ore per sgomberare il suo ufficio. ‘Quando sono stato espulso dalla Russia’, ha detto, ‘Putin almeno mi ha dato sei giorni per partire’”. E poi: “Se gli analisti della Cia vedessero i nostri rivali impegnarsi in un suicidio di grande potenza simile, stapperemmo il bourbon. Invece, ciò che si sente è il tintinnio di bicchieri di champagne al Cremlino e a Zhongnanhai”. Ieri il Washington Post ha scritto che il segretario alla Difesa Pete Hegseth ha licenziato pure il tenente generale Jeffrey Kruse, direttore della Defense intelligence agency, l’agenzia di intelligence del Pentagono che aveva pubblicato un primo rapporto scettico sui bombardamenti americani contro i siti nucleari iraniani.
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