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Chi sta affamando davvero Gaza 06/06/2025

Chi sta affamando davvero Gaza
Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello

Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.



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Il Riformista Rassegna Stampa
23.08.2025 Chi ha infranto il sogno dei due Stati
Editoriale di Niram Ferretti

Testata: Il Riformista
Data: 23 agosto 2025
Pagina: 1
Autore: Niram Ferretti
Titolo: «Chi ha infranto il sogno dei due Stati»

Riprendiamo dal RIFORMISTA di oggi, 23/08/2025, a pagina 1, l'editoriale di Niram Ferretti dal titolo "Chi ha infranto il sogno dei due Stati ".


Niram Ferretti

Nel 2000 ci fu l'ennesimo rifiuto di Arafat alla soluzione "due popoli in due Stati". Una soluzione che viene regolarmente respinta dagli arabi fin dal 1937 e che ormai esiste solo nella mente degli europei e degli americani di sinistra. Ma secondo i media di sinistra, fra cui il Corriere della Sera, ad uccidere il sogno dei due Stati è Israele. 

Tutti noi nutriamo un antico rispetto per il Corriere della Sera, che continuiamo a non voler assimilare alle gazzette volgari, partigiane e ideologizzate che popolano il panorama della stampa italiana. Ma il titolo del suo editoriale di ieri (I due Stati e la fine di un sogno) lascia davvero senza parole. Come se la morte di un progetto che si discute da 80 anni sia da attribuire alla recentissima decisione di Israele di dare compimento a una costruzione urbana nel “corridoio E-1” tra Gerusalemme e Ma’ale Adumim, cittadina situata a est della Capitale, ovvero all’interno dei cosiddetti territori occupati.

Proviamo allora a ricapitolare la storia dell’idea “due popoli, due Stati”, lasciando parlare i fatti, mettendo da parte i sogni. È una storia nota e documentata, che nessuno in buona fede dovrebbe rimuovere. Nel 1937 la Commissione Peel, incaricata dalla Gran Bretagna, allora titolare del Mandato per la Palestina del 1922, propose agli arabi (non a un popolo senza patria) l’80% dei territori della regione. L’offerta subì un rifi uto netto. Dieci anni dopo toccò all’ONU, quando, nel 1947, l’Assemblea Generale propose un piano di spartizione che assegnava agli arabi (di nuovo non un popolo senza patria) la Giudea e la Samaria e Gaza, per edificarvi il loro Stato. Gli ebrei, nonostante il piano li privasse illegalmente di quanto aveva assegnato loro il Mandato, accettarono; gli arabi rifiutarono. Il tempo passa e con esso le guerre arabe, tutte aventi come scopo quello di annichilire lo Stato ebraico.

A seguito della guerra dei Sei giorni del 1967, la Lega Araba tenne un summit a Khartoum durante il quale formulò tre dinieghi perentori: nessuna pace con Israele, nessuna negoziazione con Israele, nessun riconoscimento di Israele. Si dovettero aspettare dodici anni per gli accordi di pace separati di Camp David tra Israele ed Egitto (1979) e ventisette (1994) per quelli tra Israele e Giordania. Nel frattempo, “il popolo senza patria”, ovvero gli arabi, trasformati per ragioni squisitamente politiche in palestinesi, avevano preferito il terrorismo alla conclusione dei negoziati con Israele (Camp David 2000, Taba 2001). Ci fu poi, nel 2005, la decisione israeliana di sradicare gli insediamenti ebraici a Gaza in nome del principio “terra in cambio di pace”; quindi la proposta di Ehud Olmert del 2008, ancora più generosa di quella fatta da Ehud Barak nel 2000 a Camp David e, nel 2009, il congelamento per dieci mesi degli insediamenti di Israele in Giudea e Samaria al fine di portare l’Autorità palestinese al tavolo dei negoziati.

Questa è la storia dell’idea “due popoli, due Stati”, per chi vuole sapere e capire, senza fare propaganda. Eppure, secondo il Corriere, “la fine del sogno” l’avrebbe sancita la decisione di Israele di dare corpo a un progetto edilizio fermo da trent’anni. Un modo davvero singolare di fare informazione e di ricostruire la storia tormentata della regione.

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redazione@ilriformista.it

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