Chi sta affamando davvero Gaza Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello
Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.
Cancellato il premio letterario gay Commento di Giulio Meotti
Testata: Il Foglio Data: 21 agosto 2025 Pagina: 2 Autore: Giulio Meotti Titolo: «Scrittore 'cattivo'»
Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 21/08/2025, a pagina 2, il commento di Giulio Meotti dal titolo: "Scrittore 'cattivo' ".
Giulio Meotti
John Boyne, scrittore irlandese, autore de "Il bambino con il pigiama a righe", è stato boicottato al Polari Prize, festival della letteratura Lgbt. Addirittura hanno cancellato l'edizione di quest'anno, perché avrebbe potuto vincerla lui. La sua unica colpa è quella di aver scritto articoli in difesa di JK Rowling, autrice di Harry Potter, ostracizzata dalla comunità Lgbt perché considerata "transfobica". L'ideologia Lgbt non c'entra più nulla con la difesa dei diritti degli omosessuali.
Il Polari Prize, il premio letterario annuale per la letteratura Lgbtq+, quest’anno non sarà assegnato. L’inserimento dello scrittore John Boyne nella shortlist del premio ha provocato il boicottaggio di diversi candidati e giudici. Il “crimine intellettuale” di Boyne è il suo disaccordo con l’ideologia di genere. Il suo sostegno alla creatrice di Harry Potter, J. K. Rowling, ha reso Boyne persona non grata. Più della metà degli autori nominati quest’anno ha ritirato i propri libri dalla lista e due membri della giuria si sono dimessi. Una petizione che chiedeva al Polari di rimuovere il libro di Boyne è stata firmata da oltre ottocento scrittori.
Gli organizzatori del Polari, che avevano ricevuto un finanziamento di 64 mila sterline dall’Arts Council England, hanno rilasciato tre dichiarazioni. Nella prima, il 7 agosto, si sono mostrati fermi (o quasi), sottolineando con enfasi che “anche all’interno della nostra comunità a volte possiamo avere posizioni radicalmente diverse su questioni sostanziali”. Nella seconda, l’11 agosto, mentre il bullismo si intensificava, il Polari si è scusato per il “dolore e la rabbia” causati. Poi è arrivata la terza, il 18 agosto, in cui gli organizzatori hanno ceduto alla violenza ideologica, annullando il premio di quest’anno, e promesso di “fare meglio in futuro”. Uno dei candidati al premio, Jason Okundaye, ha addirittura affermato di “non essere interessato” ai meriti della scrittura di Boyne, tanto era fuori luogo. Boyne, 54 anni, noto soprattutto per “Il bambino con il pigiama a righe”, ha ricevuto il sostegno della Rowling, che si è intromessa nella controversia con un post su X. “Oh, vaffanculo. Spero che tutti comprino il doppio di libri di John Boyne, perché è brillante e per far incazzare i talebani del genere”. Kate Barker, amministratore della Lgb Alliance, ha commentato: “Quest’anno non ci sarà nessun vincitore del Polari Prize, nessuna celebrazione di fantastici autori Lgb, nessuna promozione della carriera di nessuno. Tutto perché alcuni attivisti hanno trovato la realtà dell’attrazione per lo stesso sesso, e la sua difesa da parte di un uomo gay, troppo offensiva”.
In un articolo sull’Irish Independent del 27 luglio, Boyne ha scritto che la Rowling è stata “messa alla gogna” per la sua posizione. Ha suggerito che le donne che negli ultimi anni avevano pubblicamente espresso disaccordo con la Rowling fossero “complici della loro stessa cancellazione” e le ha paragonate alla moglie di un comandante nel regime patriarcale di “The Handmaid’s Tale”, che è “pronta a immobilizzare un’ancella mentre il marito la violenta”. “I critici della Rowling affermano che è transfobica, il più grande peccato del nostro tempo, e usano la solita noiosa iperbole per demonizzarla”, ha scritto Boyne. Dopo la cancellazione del premio, Boyne ha chiarito la sua visione sul Telegraph: “Si suggerisce che gay e lesbiche che non si conformano a una specifica ideologia di genere saranno estirpati ed esclusi da future considerazioni”. Un altro autore amico di Boyne dice al Times: “Sono dei pazzi. Vogliono solo distruggere tutto. Terrificante. Come se vivessimo nell’era McCarthy”. Solo che stavolta l’inquisizione non è nera né cattolica, ma colorata e inclusiva.
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