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Chi sta affamando davvero Gaza 06/06/2025

Chi sta affamando davvero Gaza
Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello

Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.



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Libero Rassegna Stampa
20.08.2025 Scenario tragicomico
Commento di Daniele Capezzone

Testata: Libero
Data: 20 agosto 2025
Pagina: 1/2
Autore: Daniele Capezzone
Titolo: «Rosicano pure per la pace»

Riprendiamo da LIBERO di oggi 20/08/2025, a pag. 1/2, con il titolo "Rosicano pure per la pace", l'editoriale di Daniele Capezzone. 

Confessioni di un liberale. Daniele Capezzone al Caffè della Versiliana  Giovedì 14 luglio, ore 18:30 - Versiliana Festival
Daniele Capezzone

Il vertice Trump-Zelensky ha rasserenato un po' tutti, ucraini, europei e anche italiani. I toni distesi di questo incontro sono l'opposto della scenata del 28 febbraio scorso, quando Trump umiliò in pubblico il presidente ucraino. Ma anche in questo clima rasserenato, la sinistra italiana si sente in dovere di lamentarsi, soprattutto contro la Meloni (che invece ha mediato sempre fra le parti)

Inquadratura uno, in diretta da Washington: il volto di Volodymyr Zelensky si distende un poco, evidentemente rasserenato. Inquadratura due, da uno studio televisivo italiano a caso: istantaneamente, invece, il volto del piddino si contrae.
L’ucraino- di là- sorride e si dichiara soddisfatto. E subito - di qua - il piddino fa la faccia lunga e attapirata. Per “piddino” (sineddoche, “una parte per il tutto”) si intende il progressista medio, l’appartenente tipico alla sinistra politica e a quella mediatica, a cui l’altra sera, vedendo le immagini da Washington, stava venendo il proverbiale coccolone, un malore acuto e violentissimo.
Per carità, da queste parti - qui a Libero - non smetteremo di ripeterlo fino alla noia. Purtroppo, non è affatto detto che la trattativa arrivi in porto, e le incognite sul tavolo restano ancora numerose e rilevantissime: nessuno conosce la reale volontà di Vladimir Putin, nessuno sa cosa accadrà quando verrà davvero affrontato lo spinosissimo capitolo delle concessioni territoriali, e quindi tra persone serie - occorre rimanere prudenti e cautissimi. Tutto può ancora finire male.
E tuttavia come si fa a non vedere che l’altra sera alla Casa Bianca è successo qualcosa di molto positivo e significativo? Dopo tre anni di nulla di fatto, finalmente si è aperto uno “spiraglio” (copyright Meloni) che sta diventando uno “spiraglione” (copyright Libero), si è attivato un canale di dialogo, e soprattutto - sul versante occidentale - si è raggiunta un’intesa piena su un punto letteralmente decisivo, e cioè sulle garanzie di protezione da assicurare all’Ucraina nella delicatissima fase postbellica.
E davanti a tutto questo (riecco la sineddoche) che fa il “piddino”? Soffre, passa dalla condizione precedente di gufo a quella - non più gratificante - di rosicone. Prima scuoteva il capino spiegando che tutto sarebbe andato male; adesso continua a scuoterlo sostenendo che “non è successo niente”.
Ecco, queste sono le quattro parole magiche: “Non è successo niente”. Una persona normale, diciamo, tende a sperare, magari mantiene una dose di sano scetticismo, ma comunque si augura il meglio. Il piddino no: ha il voltastomaco per la sola presenza in primo piano di Trump, la Bestia Nera, anzi la Bestia Arancione. E poi- di male in peggio- il malessere si aggrava quando l’inquadratura si allarga, e accanto a Trump compare la Meloni. Sì proprio lei: quella che (copyright Pd 2022) doveva essere “isolata”, oggetto di “cordone sanitario” in quanto “fascista”. E invece- guarda tu il destino cinico e baro - eccola là, tra i Macron e i Merz, là dove un tempo era tutto un Gentiloni-Letta, tutto un aggregarsi alla “locomotiva francotedesca”. E adesso? Una tragedia per il piddino: stanno perfino a discutere della proposta meloniana di una sorta di protezione simil-Nato pur senza l’ingresso formale dell’Ucraina nell’Alleanza.
Che ingiustizia dover assistere a questo spettacolo, povero piddino. Resta solo la speranza - un domani - di vedere a quei tavoli una Schlein, un Bonelli, un Fratoianni. Anzi, perché no, una Ilaria Salis. Lei sì che avrebbe saputo cosa fare: quella Casa Bianca - come minimo - l’avrebbe occupata. Si scherza (forse). Sipario.

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