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Chi sta affamando davvero Gaza 06/06/2025

Chi sta affamando davvero Gaza
Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello

Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.



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Informazione Corretta Rassegna Stampa
19.08.2025 Il ritorno dei barbari
Commento di Michelle Mazel

Testata: Informazione Corretta
Data: 19 agosto 2025
Pagina: 1
Autore: Michelle Mazel
Titolo: «Il ritorno dei barbari»

Il ritorno dei barbari
Commento di Michelle Mazel 

Il memoriale di Ilan Halimi profanato. Ignoti antisemiti hanno deciso di infangare la memoria del giovane ebreo francese rapito, torturato e assassinato nel 2006. Secondo il Ministero dell'Interno, nel 2024, in Francia sono stati registrati 1.570 atti antisemiti.

Sono passati quasi vent'anni. Nel gennaio del 2006, Ilan Halimi, un giovane ebreo di 23 anni che conduceva una vita tranquilla, fu rapito, tenuto prigioniero per tre settimane e torturato a morte da una banda di circa dieci individui che si autoproclamava “la gang dei barbari.”

Inizialmente, l'obiettivo era ottenere un riscatto; per il gruppo e il suo leader, Youssouf Fofana, il giovane, solo perché ebreo, era necessariamente ricco. In Francia ci fu una profonda emozione. Furono piantati alberi in sua memoria ovunque, compresi due a Sainte-Geneviève-des-Bois, lì dove i suoi carnefici lo avevano gettato agonizzante. Questi due alberi furono vandalizzati nel 2019. Da chi, perché? Non ci fu alcuna rivendicazione e nessuno fu arrestato.

La scorsa settimana, è stata la volta di un ulivo piantato a Épinay-sur-Seine nel 2011, “che è stato abbattuto intenzionalmente”, secondo il sindaco della città, che ha dichiarato di aver sporto denuncia. Secondo Le Figaro, l'albero è stato “probabilmente troncato con una motosega, a circa venti centimetri da terra, davanti a una lapide commemorativa in onore di Ilan Halimi”.

Ad oggi, nessuno ha rivendicato l'atto, che è stato condannato con rara unanimità dalla stragrande maggioranza della classe politica francese. Il Presidente Macron, abbandonando momentaneamente le sue critiche virulente allo Stato ebraico, ha proclamato che la Repubblica sarebbe stata “sempre intransigente di fronte all'antisemitismo...  Abbattere l'albero in onore di Ilan Halimi è un tentativo di ucciderlo una seconda volta. Questo non accadrà: la nazione non dimenticherà questo figlio della Francia, morto perché ebreo.” Ben detto, ma condanne e dichiarazioni sono chiaramente insufficienti, dato che le manifestazioni di antisemitismo contro i singoli individui si moltiplicano. Secondo il Ministero dell'Interno, nel 2024, in Francia sono stati registrati 1.570 atti antisemiti. Gli autori di questi attacchi, raramente arrestati, non sembrano scoraggiati da questa intransigenza repubblicana. Cosa che provoca una certa psicosi, purtroppo ben fondata, nella comunità ebraica. A volte ciò comporta l'occultamento di gioielli o di simboli  che indicano l'appartenenza a questa comunità. C’è stato in particolare, lo shock per lo stupro di gruppo di una dodicenne, avvenuto il 15 giugno 2024 a Courbevoie. La ragazzina aveva dichiarato di essere stata chiamata “sporca ebrea”, insultata e picchiata dai suoi aggressori.

Questi eventi avevano profondamente sconvolto la comunità ebraica e avevano già portato alla condanna unanime della classe politica, con diverse manifestazioni di sostegno, in particolare a Parigi e Courbevoie. E gli autori di questa barbara aggressione? Approfittando della scusante della minore età, se la sono cavata a buon mercato: cinque e sette anni di carcere per due di loro, mentre il terzo è stato ospitato in un istituto. Il processo ha evidenziato il ruolo del conflitto israelo-palestinese nell'odio che ha motivato l'attacco alla giovane vittima.

Delle brave persone oggi si stanno preparando a piantare altri ulivi in memoria di Ilan Halimi. Saranno recisi a loro volta, anche questi?

 
Michelle Mazel


takinut3@gmail.com

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