mercoledi` 20 agosto 2025
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Chi sta affamando davvero Gaza 06/06/2025

Chi sta affamando davvero Gaza
Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello

Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.



Clicca qui






Il Foglio Rassegna Stampa
19.08.2025 Hamas arriva tardi
Editoriale de Il Foglio

Testata: Il Foglio
Data: 19 agosto 2025
Pagina: 1
Autore: Redazione de Il Foglio
Titolo: «Hamas arriva tardi»

Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 19/08/2025, a pag. 1, il redazionale dal titolo "Hamas arriva tardi".

Hamas propone ora le condizioni per una tregua che un mese fa aveva respinto. Israele ora non si accontenterà della liberazione di 10 ostaggi vivi. Hamas è arrivata tardi

Hamas osserva Israele, lo studia e gli usa contro le sue stesse emozioni. E’ difficile non trovare una consequenzialità tra il grande sciopero iniziato in Israele domenica per chiedere la fine della guerra a Gaza e la notizia diffusa dall’emittente qatarina Al Jazeera, secondo la quale Hamas avrebbe accettato un’ultima proposta presentata dal Cairo e da Doha per la liberazione degli ostaggi e un cessate il fuoco. La proposta che il gruppo di terroristi avrebbe accettato è simile a quella avanzata dall’inviato americano Steve Witkoff il mese scorso e prevede la liberazione di dieci ostaggi vivi e diciotto morti per sessanta giorni di cessate il fuoco, durante i quali negoziare la fine della guerra. Per liberare gli ostaggi rapiti il 7 ottobre, Hamas pretende la scarcerazione di 140 palestinesi condannati all’ergastolo, di 60 detenuti con una pena di oltre quindici anni, e di tutti i minorenni. Per la restituzione dei cadaveri degli ostaggi, vuole i corpi dei terroristi tenuti dagli israeliani, non è chiaro quanti né se nella lista vogliano Yahya Sinwar. Israele aveva già accettato la proposta di Witkoff, Hamas aveva rifiutato e da parte del governo israeliano era arrivato un ultimatum:

o un accordo globale per la liberazione di tutti gli ostaggi insieme o l’invasione di Gaza City. Ieri, il presidente americano Donald Trump aveva scritto sulla sua piattaforma Truth che i terroristi avrebbero liberato gli ostaggi soltanto una volta sconfitti, lasciando intendere di concordare con il piano di Israele di entrare nelle roccaforti di Hamas. Il gruppo nella Striscia non ha la forza che aveva il 7 ottobre, non sarebbe in grado di compiere un attacco tanto pianificato e coordinato, ma le intenzioni rimangono. Ha perso i miliziani migliori, i comandanti più carismatici, ma rimane in grado di gestire tutto quello che accade nella Striscia. Giovedì in alcune città, inclusa Gaza City, sono state convocate delle proteste contro i terroristi, un segnale che per parte dei palestinesi il destino di Gaza non può più essere legato a Hamas.

Per inviare al Foglio la propria opinione, telefonare: 06/5890901, oppure cliccare sulla e-mail sottostante


lettere@ilfoglio.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT