Chi sta affamando davvero Gaza Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello
Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.
Seban ci spiega la Francia post 7 ottobre Mauro Zanon, Francia, Shannon Seban, 7 ottobre
Testata: Il Foglio Data: 15 agosto 2025 Pagina: 4 Autore: Mauro Zanon Titolo: «Francese, ebrea, macronista. Seban ci spiega la Francia post 7 ottobre»
Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 15/08/2025, a pagina 4, con il titolo "Francese, ebrea, macronista. Seban ci spiega la Francia post 7 ottobre", l'intervista di Mauro Zanon a Shannon Seban
Mauro Zanon
Shannon Seban ci spega la Francia dopo il 7 ottobre tra antisemitismo e frammentazione sociale. Racconta di insulti subiti sia dall’estrema sinistra che dall’estrema destra, accusando la France insoumise di alimentare un antisionismo
Parigi. Shannon Seban è cresciuta in un quartiere popolare della Seine-Saint-Denis in tempi in cui il vivre-ensemblenon era ancora uno slogan vacuo sventolato nei talk-show per qualche applauso facile e voto in più, ma una realtà quotidiana: si viveva insieme senza chiedersi quale fosse la religione dell’altro. Ma negli ultimi anni il ripiegamento identitario ha preso il sopravvento sull’universalismo repubblicano. “Ho un ricordo di fratellanza e solidarietà, semplice e concreta, che sta alla base della mia visione della Repubblica. Ma oggi sono preoccupata per il modo in cui alcune persone trasformano la diversità, che è una ricchezza, in una linea di frattura. Dobbiamo ritrovare ciò che ci accomuna, ossia rifiutare una società composta da comunità chiuse in sé stesse. Nella Repubblica francese nessuno dovrebbe essere costretto a scegliere tra la propria identità, religiosa, culturale o di altro tipo, e la propria appartenenza alla nazione. L’unità non implica l’annullamento delle differenze, ma il loro superamento in un quadro condiviso, fondato sui valori repubblicani”, dice al Foglio Shannon Seban, 29 anni, consigliera comunale macronista a Rosnysous- Bois e combattente della laicità. Lo scorso maggio, per le Éditions de l’Observatoire, ha scritto il suo primo libro: “Française, juive et alors?” (Francese, ebrea e allora?), un grido d’amore verso la Francia dei Lumi, dell’emancipazione e della promessa repubblicana, ma anche d’allarme per una società che scivola insidiosamente verso la frammentazione e dove il virus dell’antisemitismo è tornato a circolare in maniera inquietante. “Ciò che mi ha convinto a scrivere questo libro sono stati gli attacchi antisemiti di cui sono stata bersaglio in questi ultimi anni. Durante la mia campagna per le elezioni legislative del giugno 2024 contro Mathilde Panot, capogruppo dei deputati della France insoumise (il partito della sinistra radicale guidato da Jean-Luc Mélenchon, ndr), sono stata insultata in quanto ebrea. A margine di una festa popolare a Ivry-sur-Seine, alcuni militanti mélenchonisti mi hanno urlato a più riprese ‘vattene, sporca sionista’”, racconta al Foglio Shannon Seban. Nel 2023, stessa storia, ma con protagonisti i milieux di estrema destra. Sul sito Dempart, gestito dal militante nazionalista Boris Le Lay, si parlava in questi termini della consigliera macronista: “Anche se volete dimenticare per un attimo che è ebrea, il suo naso ve lo impedisce in modo molto minaccioso”. Dal 7 ottobre 2023, giorno dei massacri di Hamas in Israele, c’è stata una recrudescenza dell’antisemitismo in Francia. “Da quella data, assistiamo a una banalizzazione dell’antisemitismo. Sui social network, è diventato per molti non solo normale ma, peggio ancora, di moda”, afferma la consigliera di Renaissance. L’ostilità alla politica condotta dal premier israeliano, Benjamin Netanyahu, ha dato una giustificazione, un pretesto agli antisemiti per “legittimare” l’antisemitismo. Prima era una vergogna, si nascondevano, oggi sono i portabandiera di un antisemitismo disinvolto. “Il nuovo volto dell’antisemitismo è l’antisionismo e l’estrema sinistra francese lo alimenta. La critica nei confronti di un governo, che si tratti di Israele o di qualsiasi altra democrazia, è perfettamente legittima. Fa parte del dibattito pubblico e della libertà di espressione. Ma quando l’antisionismo nega il diritto di Israele di esistere o assimila il sionismo a un’ideologia malvagia o complottista, viene superata una linea rossa”, sottolinea Shannon Seban, che è anche responsabile per l’Europa del movimento americano Combat Antisemitism Movement. La France insoumise, che dal 7 ottobre 2023 non ha mai condannato in maniera netta Hamas, ha contribuito con la sua ambiguità all’impennata dell’antisemitismo. “Persone come Rima Hassan (eurodeputata mélenchonista franco-palestinese, licenziata da L’Oréal dove lavorava come “consigliera per la diversità” per i suoi attacchi violenti contro Israele, ndr) sono portavoce di Hamas, hanno istituzionalizzato l’antisemitismo e trovato un modo per legittimarlo attraverso il prisma dell’antisionismo”, attacca l’esponente macronista. Che punta il dito anche contro “i predicatori 2.0” che su TikTok e sugli altri social hanno normalizzato l’islamismo e l’antisemitismo. Sul riconoscimento della Palestina, rivendica una divergenza di vedute con il capo dello stato, Emmanuel Macron: “La penso come Yonathan Arfi, presidente del Crif (Consiglio rappresentativo delle istituzioni ebraiche di Francia, ndr): alla luce del contesto attuale, riconoscere la Palestina significa ricompensare Hamas, la violenza terroristica come leva di azione diplomatica e negoziazione politica”.
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