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Chi sta affamando davvero Gaza 06/06/2025

Chi sta affamando davvero Gaza
Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello

Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.



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Il Riformista Rassegna Stampa
14.08.2025 Negli ultimi 30 anni a Gaza 41 miliardi di dollari solo per creare odio
Analisi di Aldo Anav

Testata: Il Riformista
Data: 14 agosto 2025
Pagina: 4
Autore: Aldo Anav
Titolo: «Negli ultimi 30 anni a Gaza 41 mld di dollari solo per creare odio e strumenti di morte»

Riprendiamo dal RIFORMISTA di oggi, 14/08/2025, a pagina 4, l'analisi di Aldo Anav dal titolo "Negli ultimi 30 anni a Gaza 41 mld di dollari solo per creare odio e strumenti di morte".

A cosa sono serviti 41 miliardi di dollari spediti a Gaza per il suo sviluppo? A comprare armi, pagare i terroristi e costruire la metropolitana più grande del mondo: la rete di tunnel usata da Hamas per tenervi gli ostaggi prigionieri e lanciare attacchi di sorpresa contro gli israeliani. I politici di sinistra che vogliono riconoscere lo Stato di Palestina non vogliono capire che il futuro Stato funzionerà esattamente come oggi funziona Gaza: spenderà tutto solo per fare la guerra a Israele.

Ho chiesto a Google quanto denaro era arrivato a Gaza negli ultimi 30 anni e la risposta che ho ricevuto è stata superiore a qualsiasi mia aspettativa: 41 miliardi di dollari. Come è stata impiegata questa montagna di soldi? Fagocitati da Hamas, gran parte per costruire tunnel e comprare armi ma anche nelle capienti tasche dei leader dei terroristi, che invece di destinarli per migliorare il tenore di vita della popolazione, sono serviti per dare agi e lussi a chi crede di essere superiori a tutto e tutti. Non per incrementare agricoltura e allevamenti di bestiame, non per promuovere con finanziamenti mirati la realizzazione di strutture ricettive per invogliare il turismo, nessun investimento per innovazioni tecnologiche. Niente di tutto questo, ma solo strumenti di morte e campi paramilitari dove si indottrinano giovani alla guerra e all’odio. Odio per tutto ciò che non fa parte della loro cultura; per chi professa altre religioni, odio per l’occidente, per coloro che “pretendono” la libertà di stampa o di pensiero, per chi vuole vivere la propria sessualità secondo le naturali inclinazioni, odio per l’emancipazione femminile etc. Ma soprattutto odio verso Israele e gli ebrei. Questa è la misera fine che hanno fatto i miliardi di dollari finiti nelle mani di Hamas. Ma quello che è più triste sono le prese di posizioni di chi ha un ruolo istituzionale nei vari governi europei.

È recente la notizia della lettera aperta di ex ambasciatori che hanno chiesto alla nostra premier di riconoscere la creazione dello Stato Palestinese, ma per Meloni non è ancora il momento. Immediatamente i “geni del campo largo” hanno detto la loro. Schlein & co polemizzano chiedendo quale sarebbe per la premier il momento giusto, concludendo che il riconoscimento di uno Stato palestinese sarebbe un bel passo avanti verso la pace in Medio Oriente. A rincarare la dose ci ha pensato Bonelli dicendo che “se il governo continua a rifiutare il riconoscimento dello Stato della Palestina fa una scelta di codardia politica e di subalternità morale”. Questo eminente deputato del nostro parlamento si è reso protagonista di un’altra stranezza aderendo al neo partito islamo-marxista creato da Corbyn e Varoufakis. Già di per sé la denominazione di questo nuovo gioiello della miseria umana è una contraddizione socio- politica. Marx era notoriamente ateo, mentre invece la religiosità per l’Islam è una componente fondamentale per i mussulmani. Quale politico italiano poteva aderire a questo partito che naturalmente si professa “parte integrante dell’alleanza globale per la Palestina”? Risposta: Angelo Bonelli. In pratica che cosa chiedono questi visionari? Vogliono il cessate il fuoco a Gaza, il ritiro incondizionato delle forze armate israeliane e il riconoscimento della Palestina come stato. Peccato che non spiegano chi dovrebbe guidare il nuovo governo, né quali finalità si dovrebbe prefiggere.

Questa domanda è stata fatta a esponenti della sinistra e la risposta che hanno dato è stato o un imbarazzato mutismo, o un vago “questo poi si vedrà”. Non hanno ritenuto valido ricordare che l’OLP è fuori gioco perché non rappresenta nessuno e prende più schiaffi dal mondo arabo di quanti ne prende il presidente Macron dalla moglie, e poiché non si conosce nessun altro gruppo politico all’infuori di Hamas, lo scenario che si presenta è questo.

Hamas alla guida del futuro stato, e di nuovo fiumi di denaro per la ricostruzione di Gaza; ma, un film già visto, altri tunnel, altri campi di addestramento, e un nuovo arsenale per altri attacchi terroristici com’è il 7 ottobre. Se qualcuno dovesse bollarli come cialtroni avrebbero anche la faccia tosta di offendersi e aderire per vie legali. Tempo fa Fratoianni ha rilasciato un’intervista nella quale si dichiarava convinto oppositore dell’antisemitismo. Giuseppe Conte sì è rivolto “agli amici ebrei” affinché contestassero con decisione il governo Netanyahu. Si dichiarano oppositori di ogni forma di razzismo nei confronti degli ebrei pur sapendo che sono loro i colpevoli, i maggiori responsabili del crescente antisemitismo che sta aumentando giorno per giorno in Italia. Schlein, Conte, Fratoianni, Bonelli, Renzi, De Magistris, Orsini, Bianca Berlinguer, Francesca Albanese. Tanto per citarne quelli che per prima mi sovvengono. Nessuno di loro parla mai della ostinata determinazione di Hamas nel rifiutare di liberare gli ostaggi che hanno ancora in mano.

Dei soprusi che fanno su queste povere vittime fatti oggetto di stupri e abusi sessuali a donne e uomini. Silenzio assoluto su queste nefandezze da chi accusa Israele con ferocia ogni giorno. Nemmeno un accenno sulla questione che i miliziani del movimento terrorista non vogliono rendere nemmeno le salme di chi è morto in cattività per avere una dignitosa sepoltura. Nessuno di questi antisemiti patentati parla del vile atteggiamento di Hamas che con metodi brutali costringe gli abitanti di Gaza a subire una guerra che dura ormai da 20 mesi. Quanto mi piacerebbe che quei palestinesi che vogliono vivere in pace avessero la capacità, la forza di creare un Comitato di Liberazione come fecero i nostri Partigiani per eliminare la dittatura nazifascista. Allora si, dopo l’eliminazione dei terroristi di Hamas e una sana lotta democratica per avere l’onore e l’onere di governare la nazione sarebbe giusto e doveroso la creazione dello Stato di Palestina. Ma senza questi presupposti, Macron e altri venditori di utopia come lui possono mettersi l’animo in pace.

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