venerdi 15 agosto 2025
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Chi sta affamando davvero Gaza 06/06/2025

Chi sta affamando davvero Gaza
Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello

Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.



Clicca qui






Libero Rassegna Stampa
13.08.2025 Chi muore di fame è vittima di Hamas
Commento di Mauro Zanon

Testata: Libero
Data: 13 agosto 2025
Pagina: 12
Autore: Mauro Zanon
Titolo: «Anche l’Oms nega la carestia a Gaza. Chi muore di fame è vittima di Hamas»

Riprendiamo LIBERO di oggi, 13/08/2025, a pagina 12, con il titolo "Anche l’Oms nega la carestia a Gaza. Chi muore di fame è vittima di Hamas", il commento di Mauro Zanon.

Mauro Zanon
Mauro Zanon

Gaza, Hamas sequestra il cibo, la gente viene affamata. La colpa non è di Israele. Non c'è alcuna "arma della fame" impiegata da Netanyahu, c'è un gruppo terrorista, Hamas, che tiene in ostaggio cittadini israeliani e taglieggia la popolazione di Gaza.

Ieri, il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha dichiarato che la possibilità di un accordo parziale per il cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi con Hamas «è ormai superata». In un’intervista a i24, Netanyahu ha chiuso le porte a un accordo con l’organizzazione terroristica palestinese citando una dichiarazione del presidente americano, Donald Trump, secondo cui Hamas non è pronta.
«Avete sentito il presidente Trump. Penso che sia superata. Abbiamo fatto di tutto.
Siamo andati molto avanti.
È chiaro che ci stanno solo ingannando», ha affermato il premier israeliano.
A proposito di una precedente proposta di accordo parziale, che avrebbe garantito il rilascio di dieci ostaggi vivi e dei corpi di altri diciotto, Netanyahu ha pronunciato queste parole: «In ogni caso molti ostaggi, sia vivi sia morti, rimarranno nelle loro mani. Voglio tutti, sia i vivi sia i caduti». Le sue dichiarazioni sono andate in onda poco dopo che l’Egitto aveva reso noto di essere al lavoro con Qatar e Stati Uniti per la liberazione di una parte degli ostaggi entro 60 giorni e per un accordo di cessate il fuoco nella Striscia. «Stiamo attualmente compiendo grandi sforzi in piena collaborazione con i qatarioti e gli americani», ha dichiarato il ministro degli Esteri egiziano, Badr Abdelatty, durante una conferenza stampa al Cairo citata da Sky News Arabia. «L’obiettivo principale è tornare alla prima proposta, ovvero un cessate il fuoco di 60 giorni, con il rilascio di alcuni ostaggi e di alcuni prigionieri palestinesi e l’ingresso senza impedimenti e incondizionato di aiuti umanitari e medici a Gaza».
La bozza di accordo, ha aggiunto il capo della diplomazia egiziana, prevede che la Striscia di Gaza sia amministrata per un periodo di sei mesi da 15 tecnocrati palestinesi sotto la supervisione dall’Autorità nazionale palestinese.
Sempre ieri è uscito un rapporto del Coordinatore delle attività governative nei territori (Cogat), ente del ministero della Difesa israeliano, che accusa Hamas di aver deliberatamente gonfiato il bilancio delle vittime palestinesi che, a suo dire, sarebbero decedute per malnutrizione. L’analisi caso per caso dei decessi mostra che la maggior parte delle persone soffriva in realtà di condizioni mediche preesistenti che hanno portato al deterioramento della loro salute, indipendentemente dal loro stato nutrizionale, per cui questi «casi estremi non rappresentano la condizione della popolazione generale della Striscia di Gaza», afferma il Cogat, concludendo che non vi è «alcun segno di malnutrizione diffusa» a Gaza e denunciando il cinico sfruttamento di «immagini tragiche» da parte di Hamas. «L’organizzazione terroristica Hamas sfrutta cinicamente immagini tragiche di sofferenze individuali», orchestrando «una campagna di propaganda, volta a generare pressione e creare un’opinione pubblica negativa contro lo Stato di Israele», ha denunciato il Cogat.
Secondo gli ultimi dati pubblicati dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), 148 persone sono morte per le conseguenze della malnutrizione da gennaio, e quasi 12.000 bambini di meno di cinque anni nel solo mese di luglio hanno sofferto di malnutrizione acuta, il numero più alto registrato dall'inizio del conflitto.
Il Programma Alimentare Mondiale (Pam) ha stimato che «più di un terzo della popolazione non mangia per diversi giorni consecutivi» e ha segnalato un «aumento significativo della malnutrizione acuta». «La malnutrizione a Gaza è una realtà, sta progredendo rapidamente e colpisce tutta la popolazione», ha affermato Jean-Guy Vataux, capo della missione Msf nei territori palestinesi.
Ieri, l’Oms ha chiesto a Israele di semplificare le procedure di controllo per gli aiuti umanitari destinati a Gaza. Una richiesta rafforzata dall’appello internazionale firmato sempre ieri dalla maggior parte dei Paesi Ue (grande assente la Germania), il Regno Unito, Canada, Australia e Giappone, affinché venga concesso il pieno accesso a Gaza a tutti gli aiuti e venga garantito agli operatori umanitari e alle Ong di proseguire in sicurezza il loro impegno per la distribuzione di cibo a favore della popolazione civile nella Striscia.

Per inviare a Libero la propria opinione, telefonare: 02/99966200, oppure cliccare sulla e-mail sottostante 


lettere@liberoquotidiano.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT