4 Lettere
1. Al presidente Mattarella
Carissima Deborah,
nella sua lettera aperta al presidente (lo scrivo apposta col minuscolo) Mattarella, ho letto quello che pensavo da tempo. Quando è stato eletto la prima volta, anche io ero rimasta colpita dal fatto che avesse citato, nel suo discorso iniziale, il piccolo Stefano Gay Taché, italiano ebreo di due anni, massacrato nel 1982 dai terroristi palestinesi all'uscita del Tempio Maggiore di Roma. Nessun politico aveva avuto il coraggio di farlo prima di allora. Avevo pensato: finalmente un politico Giusto. Quindi può ben immaginare la mia delusione quando ha proferito pochi giorni fa l'accusa all'IDF di sparare indiscriminatamente sui civili. E' stata talmente clamorosa che lo stesso Presidente Herzog ha sentito il bisogno di intervenire. Ma io mi ricordo anche che nel suo ultimo discorso di fine anno, aveva parlato dei bambini che morivano di freddo a Gaza, associandosi così alla vulgata in vigore in quel periodo, secondo la quale, come ben ricorderà, si voleva evocare il "bambinello" nella grotta al freddo e al gelo. (Freddo e gelo con temperature comprese tra i 25 e i 15 gradi Celsius è piuttosto discutibile ma tant'è). Non so se il presidente Mattarella pensi davvero quello che dice oppure è imboccato da chi lo circonda e, francamente, non so cosa sia peggio. So per certo di essere molto delusa.
Con sincera stima e affetto,
Sandra Biglino
Cara Sandra,
Quando Mattarella aveva accusato Israele per i supposti bambini morti assiderati a Gaza, con più di 15 gradi sopra lo zero, di notte, ricordo di aver pensato come un uomo maturo, colto, che ha viaggiato il mondo ( quindi dovrebbe sapere, a differenza di tanti altri, dove sia situato Israele, in Medio Oriente e non in Norvegia), potesse dire simili cattiverie senza pensare alla stupidità delle sue parole confutabili in batter di ciglia. Quella è stata una figura barbina del presidente. Che pensi veramente a quello che dice o che ripeta parole dei soliti antisemiti della sinistra, non ha alcuna importanza e non rende la cosa meno grave. La delusione è grande perché noi crediamo erroneamente che il presidente di una nazione democratica debba essere la di sopra delle parti e non cadere nel buco nero dei pettegolezzi e degli insulti antisemiti.
Un cordiale shalom
Deborah Fait
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2. Una lettera perfetta al presidente
Gentilissima Signora Fait,
la ringrazio per la lettera che ha scritto al Presidente Mattarella, mi sembra PERFETTA, e spero che abbia un riscontro da parte del diretto interessato, e che magari venga pubblicata da qualche parte al di fuori dalla nostra "bolla di amici d'Israele"...
Tuttavia temo che Mattarella, come tanti politici, intellettuali, giornalisti che già per mestiere dovrebbero conoscere i fatti, di quei fatti non vogliono assolutamente prendere atto.
Cordiali saluti
Eva Teichmann
Cara Eva,
I fatti li conoscono e anche bene ma la stupida ideologia di cui sono portatori li rende ottusi e pronti ad accogliere come verità assoluta le idee più infami contro Israele, paese occidentale, colto, forte e democratico. Tutti valori inaccettabili per loro. Quando se ne accorgeranno sarà troppo tardi.
Un cordiale shalom
Deborah Fait
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3. Israele non ascolti le sibille internazionali
Cara Deborah,
ISRAELE non ascolti ne sirene ne sibille.I responsabili delle Istituzioni Internazionali passano, con le loro analisi, gli errori, le proprie incompetenze, la voglia di mostrarsi, esserci ma i problemi del Medioriente, rimarranno ancora a lungo. Perché uno stato palestinese non potrà mai esistere, finché la popolazione sarà governata da responsabili che hanno pianificato il 7 ottobre. Responsabili che non si sono mai accorti delle bestie indemoniate che per anni hanno governato Gaza, costruendo centinaia di chilometri di tunnel, sotto ospedali e scuole. Responsabili che da decenni gestiscono decine di miliardi, in dollari ed euro a fondo perduto, per pianificare una cultura bellica, di odio e tirannica, sia verso Israele che l'occidente. Una cultura religiosa devota al profeta guerriero, anziché proclamare la devozione alla misericordia di Dio.
Da cattolico credo che non sia proprio sufficiente cavarsela con il Padreterno, facendo la comunione la domenica e senza confessarsi onestamente. Figuriamoci se può riuscirci un arabo come Abu Mazen o chi per lui che hanno sempre rifiutato qualsiasi proposta di pace gli venisse offerta. Che ne è stato dei ramoscelli d'olivo dei tanti Yitzhak Rabin e Shimon Peres o di Gaza, donatagli con rimpianto...niente! C'è soltanto il profeta guerriero vendicativo e che conquista sempre più regno. È proprio vero, la gran parte di quelli chi si occupano di politica non hanno mai lavorato un solo giorno nella vita. Se avessero lavorato e lavorato dove si rischia nonostante la sicurezza, imparerebbero ad apprezzare di più la vita ed a prestare molta più attenzione per il resto. Sia l'IDF, attualmente in campo che i militari in pensione non dimentichino mai, tutti quelli che hanno donato la propria vita per la libertà e per la civiltà.
Mario
Caro Mario,
Israele ha fatto l’errore di fidarsi troppo delle finte parole di pace degli arabi palestinesi. Ricordo le tante speranze dopo gli accordi di Oslo, vedevamo, tutti noi in Israele, un futuro radioso per il nostro Paese e per tutto il Medio Oriente. Poi siamo stati traditi dalla falsità di Arafat che Rabin ben conosceva ma, da una parte costretto e dall’altra forse un po’ speranzoso, alla fine aveva ceduto alle insistenze di Shimon Peres e degli americani. Ho sempre davanti agli occhi l’immagine di quando, con la benedizione di Clinton, diede la mano al terrorista quasi temendo che gliela mordesse. Così è stato, perché poco dopo quella forzatissima stretta di mano, Arafat fece scoppiare l’intifada che alla fine portò all’assassinio di Rabin e di tanti israeliani vittime del terrorismo. Mai fidarsi di un serpente a sonagli!
Un cordiale shalom
Deborah Fait
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4. Ma Mattarella sa chi è il nemico?
Salve Dame Devorah,
sono molto lieto della lettera che ha scritto al presidente.
Lo scrivo minuscolo perché non è il mio presidente, dopo i silenzi colpevoli, dopo tutto ciò che dal sette ottobre 2023 sta patendo Israele e i suoi cittadini; costui non ha mai avuto una parola circa gli ostaggi, mai una parola sulle costanti aggressioni subite da Hezbollah, Houti, Iran. Credo che lui pensi che Israele si sia cercato il male che subisce. Credo che in cuor suo stia dalla parte dei palestinesi. Apre bocca all’improvviso per condannare Israele, senza se e senza ma, senza mai coglierne le ragioni, palesi, evidenti, lampanti.
Credo altresì che un’altra uscita di strada l’abbia fatta paragonando la Russia al nazismo, subendo le giuste e pesanti rimostranze, da parte del governo Russo/sovietico; ma come si fa a fare uno scivolone di tal misura confondendo chi ha combattuto contro i nazisti con i nazisti stessi.
La sua rielezione, in violazione delle leggi che prevedono un solo mandato, penso lo abbia esaltato a dismisura, facendogli perdere il senso della misura, come un Maduro, un Xi Jinping, o un Kim Jong Un; dittatori comunisti che non devono dar conto a nessuno delle proprie parole o misfatti.
Parla sempre contro il nazismo ma non si è accorto che i satrapi islamici sono i discendenti diretti di tal risma.
Non si è accorto del Mein Kampf, tradotto in arabo, trovato nei tunnel di Gaza. Non si è accorto che i miliziani Hezbollah mostrano fieri e orgogliosi il saluto nazista, alle parate, davanti al loro capo Hassan Nasrallah, ben bombardato e ben soppresso da AIF.
Non si accorge delle cose che non gli fanno gioco alla sua perversa narrativa.
Non si accorge perché davanti ai danni provocati nelle manifestazioni dei Pro-Pal, davanti alle loro aggressioni alle forze dell’ordine, non ha mai proferito parola.
Non si accorge delle aggressioni agli ebrei, ultima quella del cittadino francese assaltato da una squadra di arabi e comunisti, in autogrill.
Non si accorge perché sta dalla loro parte, questa è la sostanza del discorso.
Ebbene Ella, Dame Devorah, ha fatto troppo bene a recapitare una letterina a costui, con educazione ma con la fermezza, di chi ha argomenti concreti e inoppugnabili a supporto della propria tesi.
La Regina Elisabetta, tutta altra statura e potere, non ha mai fatto uscite fuori strada.
Eppure, come Capo del Commonwealth di potere ne aveva, tuttavia non ha mai fatto uscite improvvide, inopportune, non circostanziate da elementi probanti. Tutt’altra pasta, tutt’altra storia, imparagonabile con questo ambiguo personaggio italiano.
Come ha ben capito, non potrei scrivere una letterina anche io, a codesto soggetto, mi verrebbero a cercare i carabinieri la sera stessa, perché l’Italia, checche se ne dica, non è una nazione democratica, già solo per il fatto che esiste il reato di vilipendio al Presidente della Repubblica, ti fa capire che siamo una nazione a libertà limitata; negli anni settanta i Sex Pistols cantavano canzoni offensive contro la Regina d’Inghilterra, ebbene, la sovrana a queste ed altre canzoni irridenti e diffamanti, rispondeva, saltuariamente:
“… son ragazzi, lasciategli dire ciò che vogliono; il Regno Unito è la più antica democrazia del mondo, possono farlo quanto e come vogliono”.
Altro discorso possiamo farlo su Starmer e la sua politica anti ebraica e anti Israele, ma il Primo Ministro, eletto dal popolo direttamente, fa quello che ha preventivato nella campagna elettorale.
Teniamoci la Meloni, che con la sinistra, se governassero loro, avremmo dolori di pancia un giorno si e l’altro pure… e il Buscopan non servirebbe a nulla.
Un forte abbraccio
Yosef ben Hektor
Caro Yosef,
No, il presidente non si è accorto di niente, di nessuna delle porcherie fatte contro gli ebrei da lei elencate e non avrebbe potuto accorgersene perché lui è un uomo di sinistra. Con questo ho detto tutto. La sinistra antisemita, la sinistra che, se fosse al governo, sarebbe già prostrata davanti a uno stato palestinese appena inventato e terrorista come oggi si prostra dinnanzi ai satrapi iraniani.
Si, teniamoci la Meloni se, come scrive lei, non vogliamo che ci si spappoli il fegato.
Un cordiale shalom
Deborah Fait