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Chi sta affamando davvero Gaza 06/06/2025

Chi sta affamando davvero Gaza
Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello

Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.



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Il Riformista Rassegna Stampa
07.08.2025 La guerra dei media contro Israele
Editoriale di Stefano Parisi

Testata: Il Riformista
Data: 07 agosto 2025
Pagina: 1
Autore: Stefano Parisi
Titolo: «La media-war contro Israele»

Riprendiamo dal RIFORMISTA di oggi 07/08/2025, il commento di Stefano Parisi dal titolo: "La media-war contro Israele ".


Stefano Parisi

Lorenzo Cremonesi, l'inviato del Corriere della Sera in Israele, manipola i dati dei sondaggi per accusare gli israeliani di volere la guerra. E commentando il libro di Rula Jebreal, accusa Israele di genocidio. Il Corriere è parte integrante di una guerra mediatica contro lo Stato ebraico che riprende, pari pari, le tesi dei media islamici vicini ai terroristi di Hamas. Corriere della Sera,vergognati!

Questo giornale si batte non solo per difendere le ragioni di Israele, ma anche per contrastare la manipolazione dell’opinione pubblica operata dai principali media italiani, che hanno trasformato Israele da vittima in carnefice, trovando ampio riscontro in certe élite e liberando l’odio verso gli ebrei. Un odio mai sconfitto, solo temporaneamente soffocato dalla retorica della «memoria». Per andare alla radice di questa manipolazione è utile analizzare uno dei tanti episodi di disinformazione.

Sul Corriere della Sera del 5 agosto, Lorenzo Cremonesi, nel suo articolo sulla strategia del governo Netanyahu di occupare Gaza, scrive che «i sondaggi tra il pubblico israeliano continuano a mostrare che una netta maggioranza è a favore dell’annessione dei territori occupati». Ciò è assolutamente infondato. Cremonesi è da molti anni inviato speciale del Corriere in Medio Oriente. Di recente, recensendo l’ultimo libro di Rula Jebreal, ha affermato che sì, Israele starebbe commettendo un genocidio a Gaza. Cremonesi non è nuovo all’attività – purtroppo assai diffusa tra i giornalisti italiani – di dare voce alla propaganda dell’Islam radicale su tutto ciò che riguarda il conflitto mediorientale. Ma in questo caso si assume una responsabilità gravissima: accusare la maggioranza degli israeliani di volere la guerra.

Tutti i sondaggi condotti in Israele – ancor prima della diffusione dei video di Rom Braslavsky e Evyatar David, che li mostrano in condizioni disumane implorare la loro liberazione – raccontano una realtà opposta: la stragrande maggioranza degli israeliani, anche tra coloro che hanno votato Netanyahu, è favorevole alla fine della guerra e al rilascio immediato degli ostaggi. Il 9 luglio scorso, l’Università Ebraica di Gerusalemme ha reso noto l’esito di un sondaggio condotto tra il 29 giugno e il 1° luglio, da cui emerge che il 70% degli israeliani vuole porre fine al conflitto nell’ambito di un accordo che preveda la liberazione di tutti gli ostaggi. Il 14% degli israeliani che inizialmente avevano sostenuto l’operazione militare ha cambiato opinione. Secondo lo stesso sondaggio, tra gli elettori della coalizione di governo, il 49% vuole la fi ne della guerra, mentre tra gli elettori dell’opposizione questa percentuale sale al 90%. Il 18 luglio, Canale 13 ha pubblicato un altro sondaggio secondo cui il 71,6% degli israeliani è favorevole a un accordo completo per la cessazione delle ostilità e il rilascio degli ostaggi.

È dunque evidente l’operazione di disinformazione messa in atto dal giornalista. Una cosa è raccontare le gravi intenzioni del governo israeliano in merito all’occupazione di Gaza e le possibili conseguenze politiche; un’altra è affermare che la «netta maggioranza» degli israeliani voglia annettere i territori. Un’affermazione così infondata e pesante equivale a suggerire che la guerra, il dominio, la sottomissione siano parte costitutiva della cultura ebraica. Vuol dire mestare nel torbido della propaganda dell’Islam radicale, alimentare la retorica del «complotto sionista» e dare corpo, con autorevolezza giornalistica, a una narrazione tossica. Stiamo affrontando un drammatico rigurgito di antisemitismo in Italia e nel resto del mondo. I cittadini israeliani e gli ebrei italiani vengono accusati di volontà genocidiaria, sono oggetto di violenze, minacce, discriminazioni. E le informazioni false, manipolate o ideologicamente orientate, non fanno che gonfi are le vele dell’odio.

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redazione@ilriformista.it

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