Chi sta affamando davvero Gaza Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello
Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.
Vedrete cosa succederà e direte: 'Aveva ragione la strega' Commento di Deborah Fait
Testata: Informazione Corretta Data: 04 agosto 2025 Pagina: 1 Autore: Deborah Fait Titolo: «Vedrete cosa succederà e direte: 'Aveva ragione la strega'»
Vedrete cosa succederà e direte: 'Aveva ragione la strega' Commento di Deborah Fait
Oriana Fallaci, se fosse viva, avrebbe visto realizzarsi le sue profezie. Se fosse viva, starebbe tutti i giorni a scrivere e parlare in difesa di Israele, contro la vulgata degli odiatori (fra cui anche intellettuali ebrei, come Anna Foa, che rinnegano se stessi)
Credo che nemmeno Oriana Fallaci, sebbene conoscesse cosa è l’islam e chi sono in particolare i palestinesi, nonostante fosse consapevole della viltà, della debolezza, dell’odio degli europei per gli ebrei, nemmeno Oriana avrebbe potuto immaginare ciò che sta accadendo da due anni a questa parte nel mondo occidentale. “Io sto con gli ebrei” diceva la Fallaci in una registrazione famosa. Adesso, in questi giorni, sarebbe una dei pochi amici che ancora ci restano. Sono certa di questo, sono sicura che lei non sarebbe mai caduta nella trappola della propaganda di Hamas perché troppo intelligente e coraggiosa. Oriana non sarebbe mai stata una vigliacca antisemita e avrebbe disprezzato con tutta sé stessa coloro che oggi odiano, umiliano, aggrediscono gli ebrei e Israele. Giorni fa nella trasmissione de La7, L’aria che tira, è intervenuto Ugo Volli che ha spiegato in modo perfetto quello che sta accadendo a Gaza, ha riportato la verità, ha spiegato perché la storia della fame non stia in piedi ed è la tattica che usa Hamas per prendere in giro tutto il mondo occidentale e far perdere a Israele la guerra dell’informazione. Israele ha vinto sul campo ma purtroppo ha perso nel saper spiegare a un mondo nemico quello che era accaduto il 7 di Ottobre e ciò che accade adesso a Gaza. Era ospite della trasmissione anche Anna Foa autrice del libro “Il suicidio di Israele” (che ha scandalosamente vinto il Premio Strega). Alla domanda del conduttore “Possiamo dire che Israele sia uno stato canaglia?” la Foa ha risposto “Ci sta andando vicino”. Ecco siamo arrivati dove mai pensavamo di arrivare. Siamo preda di ebrei antisemiti, i nostri più grandi nemici, quelli che aiutano i terroristi nella loro schifosa propaganda. Dopo l’uscita del suo libro, e la pubblicità che ne è seguita, la Foa è una degli ospiti preferiti delle trasmissioni antisemite dove può sfogare tutta la sua ostilità di donna di sinistra contro il Paese che da 80 anni si difende dall’essere dilaniato e distrutto, contro il paese che il 7 Ottobre 2023 ha subito il più feroce pogrom mai visto dopo le incursioni dei cosacchi nei ghetti europei, il Paese i cui cittadini da quel giorno soffrono, tutti, della sindrome post traumatica da stress. E lei, Anna Foa, dice, sorridendo, che siamo vicini a diventare uno stato canaglia come l’Iran dove impiccano la gente in piazza, come la Corea del Nord dove i dissidenti vengono fatti a pezzi. Ascoltarla è stato come ricevere una pugnalata in mezzo al petto. Ma non è solo Anna Foa, no, l’elenco degli ebrei che odiano Israele, chi per paura, chi per servilismo, è lungo e oggi, il 9 del mese di Av, questi ebrei dovrebbero pensare a quello che stanno facendo. In questo giorno piangiamo la distruzione del Primo e del Secondo Tempio di Gerusalemme e la dispersione degli ebrei nel mondo. Ma il 9 di Av ricorda anche altre calamità per il popolo ebraico. Ricorda, ad esempio, la Prima Crociata di Papa Urbano II in cui furono uccisi a Gerusalemme, 10.000 ebrei in un mese; l’espulsione degli ebrei dall’Inghilterra, dalla Penisola Iberica dopo l’Inquisizione. Il 9 di Av la Germania dichiarò la guerra alla Russia che ordinò la deportazione di tutti gli ebrei e ne ammazzò 300.000 e sempre il 9 del mese di Av ebbe inizio la deportazione degli ebrei a Treblinka. Per ultimo a Buenos Aires l’Iran , per man di Hezbollah, fece esplodere una bomba nel centro ebraico ammazzando 86 persone. Tutti questi ebrei nemici di Israele dovrebbero pensare che l’Europa odia anche loro e non importa che siano sionisti o comunisti, li ammazza comunque. Personaggi come la Foa, Lerner, Grossman e altri servono agli antisemiti per dire sempre la stessa frase “vedete, lo dice anche un ebreo…”. Cosa faranno quando tornerà loro la coscienza e capiranno tutto il male che hanno fatto all’unico Paese che li accoglierebbe sempre, soprattutto in caso di pericolo? Cosa faranno quando capiranno che il principale motivo per odiare Israele non sono i palestinesi ma l’invidia che un Paese così piccolo sia così forte e prosperi nonostante le tante guerre con cui è stato aggredito, che nonostante il boicottaggio di tutto il mondo sia sempre primo in tutti i campi della scienza, della medicina, della tecnologia, della sicurezza, dell’agricoltura. Scrive un giornalista britannico, Alister Heart, sul Daily Telegraph :
... Gli israeliani trasformano il deserto in campi coltivati.
Fanno acqua dall’aria.
Intercettano razzi in volo.
Salvano ostaggi sotto il naso dei peggiori regimi del mondo.
Sopravvivono a guerre che avrebbero dovuto annientarli – e le vincono.
Il mondo guarda tutto questo e non riesce a darsi una spiegazione.
Così fa quello che fanno le persone quando assistono a una forza che non riescono a comprendere.
Pensano che ci sia un trucco.
Che ci sia qualche oscuro trucco che ha dato agli ebrei questo potere.
Perché Dio non voglia che sia qualcos’altro.
Dio non voglia che sia reale.
Dio non voglia che sia meritato.
O peggio ancora: che sia destino.
Il popolo ebraico sarebbe dovuto scomparire molto, molto tempo fa. È così che finiscono le storie delle minoranze esiliate, schiavizzate e odiate. Ma gli ebrei non sono scomparsi. Sono tornati a casa, hanno ricostruito la loro terra, hanno fatto rivivere la loro lingua e riportato in vita i loro morti – nella memoria, nell’identità e nella forza.
Questo non è normale.
Non è politico.
È biblico.
Non esiste un “codice segreto” che spieghi come un popolo possa tornare nella propria terra dopo 2.000 anni.
Non esiste un percorso razionale dalle camere a gas all’influenza globale.
Ed è questo che fa impazzire il mondo.
Perché se Israele è reale, se questa improbabile, antica, odiata nazione è ancora in qualche modo scelta, protetta e fiorente, allora forse Dio non è un mito dopotutto.
Forse gli ebrei non sono solo un popolo… ma una testimonianza.
Ed è questo che non riescono a sopportare.
Perché una volta che ammetti che la sopravvivenza di Israele non è solo impressionante, ma divina, tutto cambia.
La tua bussola morale deve essere ricalibrata.
Le tue convinzioni su storia, potere e giustizia crollano.
Ti rendi conto che non stai assistendo alla fine di un impero.
Stai assistendo all’inizio di qualcosa di eterno.
Così lo negano.
Lo calunniano.
E si infuriano contro di esso.
Ecco, gli ebrei che tradiscono Israele, che non si sentono parte di questo meraviglioso paese dovrebbero pensare di più, avere meno paura, essere meno servili per farsi accettare dai free free e dai giornalisti e politici pagati dal Qatar. Questi ebrei sarebbero rispettati di più anche dai nostri nemici se alzassero la testa e dicessero con orgoglio “Si sono ebreo, allora? Si, Israele si difende dai tagliagole e lo fa con tutta la forza che possiede, allora? Cosa fareste voi se avessero messo i vostri figli a cuocere vivi nei forni di casa? Cosa fareste voi se avessero tagliato la testa a vostro figlio con dei colpi di zappa mentre era ancora vivo e se avessero tagliato il ventre di vostra figlia per poi decapitare il feto e buttarlo via? “ Pensino a questo gli ebrei nemici di Israele e, anziché dire scempiaggini tipo “Israele si avvicina ad essere uno stato canaglia” pensino all’eroismo di questo piccolo e coraggioso Paese e recuperino un po’ di orgoglio di sé. Credo che se lo facessero si sentirebbero meglio.