Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Leggere Sansal per liberarlo Cronaca di Mauro Zanon
Testata: Il Foglio Data: 21 giugno 2025 Pagina: 3 Autore: Mauro Zanon Titolo: «Leggere Sansal per liberarlo. L’iniziativa dei comuni francesi»
Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 21/06/2025, a pagina 3, con il titolo "Leggere Sansal per liberarlo. L’iniziativa dei comuni francesi", la cronaca di Mauro Zanon
Mauro ZanonPrigioniero in un carcere algerino da mesi per aver espresso la sua opinione, Sansal ci dimostra ogni giorno quanto vale la nostra libertà e quanto sarebbe pericoloso cedere ai ricatti islamisti in Europa
Un reading diffuso per Boualem Sansal, per rendere omaggio allo scrittore franco-algerino incarcerato ad Algeri da più di duecento giorni e continuare la battaglia per la sua liberazione. David Lisnard, sindaco gollista di Cannes, in collaborazione con il Comitato di sostegno internazionale a Boualem Sansal, ha lanciato venerdì un’operazione nazionale intitolata JeLisSansal, io leggo Sansal, volta a far scoprire attraverso la lettura pubblica di estratti dei suoi romanzi l’opera di questo grande scrittore, ostaggio di un regime nemico dei liberi pensatori. All’operazione hanno aderito più di sessanta comuni. “Voglio salutare i molti sindaci che si sono uniti al movimento in Francia. La libertà di espressione non può mai essere data per scontata. E’ una battaglia costante. Ne abbiamo ogni giorno la conferma. Il silenzio di molte delle nostre ‘élite’ è una capitolazione morale. Dobbiamo ricordare che la Francia ha il dovere di difendere i suoi cittadini e che è fondamentale non rimanere in silenzio. Oggi, quindi, gridiamo tutti #JeLisSansal. E’ una questione di difesa della libertà di espressione e dell’universalismo repubblicano, è una questione umanitaria, è una questione d’onore per la Francia”, ha scritto su X David Lisnard, che è anche il presidente dell’Associazione dei sindaci di Francia. Già durante il Festival di Cannes, l’esponente gollista aveva denunciato il silenzio sulla sorte di Sansal di artisti e intellò, “che si indignano per le guerre lontane, ma non riescono a battersi per la liberazione di un grande francese”. A Cannes Lisnard ha moltiplicato gli omaggi al romanziere in tutte le mediateche e biblioteche comunali, dove gli è stato riservato uno spazio per consentire ai visitatori di “leggere, scoprire o prendere in prestito una selezione delle sue opere”, si legge nel comunicato congiunto del comune e del Comitato di sostegno a Sansal. Oltre alle letture pubbliche di alcune delle sue opere, nella città della Costa Azzurra sono stati esposti dei pannelli esplicativi che ripercorrono la sua carriera e il suo volto è stato affisso sulla facciata della sede del comune e all’ingresso di quattro mediateche: Noailles, Romain Gary, Ranguin e Verrerie. L’operazione ha raccolto l’adesione di città di ogni orientamento politico: Nizza, Béziers, Ajaccio e i municipi del Nono e del Diciassettesimo arrondissement di Parigi guidati da sindaci gollisti, ma anche Montpellier, Saint-Nazaire e Laval, gestiti dalla sinistra, e Perpignan e Hénin-Beaumont, che hanno sindaci lepenisti.
“Ci sono silenzi che imprigionano e parole che liberano. Diversi comuni hanno partecipato all’iniziativa, è una mobilitazione civica che trascende le divergenze”, ha detto la scrittrice e militante della laicità Najwa El Haïté. La grande assente? La gauche radicale di Jean-Luc Mélenchon, leader della France insoumise, che non ha mai manifestato interesse per Sansal, e a gennaio, al Parlamento europeo, aveva votato contro la risoluzione transpartitica che condannava l’arresto arbitrario dello scrittore franco-algerino e chiedeva la sua liberazione. Il 24 giugno è attesa la sentenza della Corte d’appello di Algeri su Sansal, condannato lo scorso 27 marzo a cinque anni di prigione per “attentato all’unità nazionale”, in seguito a un’intervista al media francese Frontières sgradita al regime di Abdelmadjid Tebboune, il presidente dell’Algeria. Dal 16 novembre, Sansal, che ha 80 anni e un cancro alla prostata, è rinchiuso in una cella di 9 metri quadrati, come ha raccontato il Point, in uno dei centri penitenziari più duri del paese nordafricano, il carcere di Koléa, a ovest di Algeri. A fine marzo, sembrava esserci uno spiraglio, il presidente francese, Emmanuel Macron, aveva manifestato un timido ottimismo per un suo rilascio, prima della nuova crisi diplomatica Parigi-Algeri sullo sfondo di un losco affaire che coinvolge un oppositore politico algerino. Il Comitato di sostegno a Sansal ha sollecitato la scorsa settimana anche la mediatrice dell’Ue affinché si attivi per garantire i diritti dello scrittore, che è un cittadino europeo, e metta pressione al regime algerino. “Boualem Sansal, grande scrittore e concittadino, è detenuto dall’Algeria in modo scandaloso e arbitrario”, ha dichiarato il sindaco di Cannes, prima di aggiungere: “Dobbiamo scuotere l’esecutivo francese e il mondo artistico, per ottenere finalmente un sussulto diplomatico e la sua liberazione”.
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