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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Informazione Corretta Rassegna Stampa
20.06.2025 La “strana guerra”
Commento di Michelle Mazel

Testata: Informazione Corretta
Data: 20 giugno 2025
Pagina: 1
Autore: Michelle Mazel
Titolo: «La “strana guerra”»

La “strana guerra”
Commento di Michelle Mazel 
(Traduzione di Yehudit Weisz)
https://www.dreuz.info/2025/06/la-drole-de-guerre-316227.html

Vita in guerra, sotto i missili iraniani. A Tel Aviv e nelle altre città israeliane si vive nell'incubo, fra corse nei rifugi e tentativi di tornare alla normale routine quotidiana.

Chi non ha visto quelle immagini di edifici devastati, di superstiti che emergono intontiti dalle rovine ? Gli sta bene, gioiscono i nemici di Israele, e sono più numerosi che mai. Non sono pronti ad ammettere che è stato anche per loro che lo Stato ebraico ha preso la decisione storica – per non dire eroica – di eliminare finalmente la minaccia nucleare che gravava sul mondo. Inoltre, per una volta, le principali cancellerie riconoscono che questa decisione era pienamente giustificata. Senza, ovviamente, arrivare ad offrire un effettivo sostegno. Esse invece si accontentano di invocare compromessi e de-escalation, si appellano alla mediazione, trascurando senz'altro il carattere inflessibile degli ayatollah, la loro determinazione a possedere armi nucleari a tutti i costi e il loro odio viscerale per l'”entità sionista.”

Nel frattempo, Israele vive al ritmo degli allarmi, della corsa ai rifugi, giorno e notte. La gente si sta organizzando. La nuovissima metropolitana di Tel Aviv si trasforma in un rifugio la sera per centinaia di persone che non hanno un posto sicuro nelle vicinanze e che vengono a passare la notte lì con materassi, provviste e persino animali domestici. Ci sono giovani e anziani, persone religiose e lavoratori stranieri che chiacchierano tra loro in un'atmosfera strana e amichevole.

Al mattino, tutti tornano alla loro routine quotidiana prima che parta il primo treno della metro... I trasporti pubblici operano a ritmo ridotto, ma i settori essenziali funzionano. I giornali vengono consegnati la mattina presto come di consueto. I negozi di alimentari rimangono aperti; anche i ristoranti, ma solo per le consegne a domicilio. Le emittenti televisive trasmettono giorno e notte. Questo ci consente di vivere gli attacchi “in diretta”, di seguire la traiettoria dei missili e di vedere in seguito i danni e le squadre di soccorso all'opera per soccorrere le vittime. Tuttavia, non è facile conviverci, soprattutto per le famiglie con bambini piccoli che sono più o meno confinati in casa, perché il sistema scolastico è completamente chiuso e temono di essere sorpresi all'esterno in caso di allerta. E poi ci sono le decine di migliaia di israeliani – più di 100.000 – che erano in viaggio o all'estero. Con lo spazio aereo israeliano chiuso, si dovevano trovare delle soluzioni. O trovarsi un alloggio lì sul posto in attesa della ripresa dei voli, o tentare qualcos’altro. Alcuni cercano di raggiungere Israele attraverso il Sinai; altri volano fino ad Aqaba, in Giordania, e da lì prendono un taxi per raggiungere il vicino confine. Una nave da crociera è al suo secondo viaggio da Larnaca (Cipro) con 2.000 passeggeri. E da giovedì, i primi voli diretti da questa città atterrano in Israele. Eppure si cercherebbero invano proteste o recriminazioni: l'umorismo nero regna sovrano, le battute si susseguono senza sosta. L'intera popolazione si stringe attorno ai suoi piloti, il cui successo va oltre ogni immaginazione.  È questo orgoglio e la speranza di giorni migliori che permettono loro di resistere.

  
Michelle Mazel


takinut3@gmail.com

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