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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Libero Rassegna Stampa
17.06.2025 L’ha fatto Netanyahu, ma dovevamo farlo prima noi
Editoriale di Mario Sechi

Testata: Libero
Data: 17 giugno 2025
Pagina: 1
Autore: Mario Sechi
Titolo: «L’ha fatto Netanyahu. Ma dovevamo pensarci prima noi»

Riprendiamo da LIBERO di oggi, 17/06/2025, a pag. 1 con il titolo "L’ha fatto Netanyahu. Ma dovevamo pensarci prima noi" l'editoriale di Mario Sechi.


Mario Sechi

Israele sta vincendo la guerra contro l'Iran. Netanyahu sta facendo quel che avremmo dovuto fare tutti noi. Da quando l'Aiea ha condannato il programma atomico iraniano, avremmo dovuto fare noi occidentali un intervento per smantellarlo, ma siamo troppo imbelli.

Come sta andando la guerra tra Israele e Iran? Sta vincendo Gerusalemme e Teheran vacilla. In pochi giorni l’esercito israeliano ha aperto un gigantesco squarcio nella difesa aerea dei pasdaran e i caccia bombardieri penetrano nello spazio aereo iraniano come un coltello nel burro. Gli obiettivi colpiti sono centinaia, gran parte dei capi militari sono stati uccisi e la caccia all’ayatollah Ali Khamenei è aperta. La missione è quella di eliminare il leader della teocrazia, tagliare la testa del serpente, l’uomo che sceglie chi guida le forze armate, l’ispiratore della strategia dell’assassinio che l’Iran ha perseguito dalla rivoluzione islamica del 1979 con Khomeini fino a oggi.
Fino a poco tempo fa Teheran poteva contare sull’aiuto degli alleati, ma la strage degli ebrei del 7 ottobre 2023 ha cambiato il corso della storia, da quel momento Bibi Netanyahu si è assunto sulle spalle tutto il peso di una guerra su quattro fronti: a Gaza contro Hamas, in Libano contro Hezbollah, in Yemen contro gli Houthi, e ora in Iran contro le guardie rivoluzionarie degli islamisti che sognano di costruire la bomba atomica e realizzare un altro Olocausto. A questo quadro va aggiunta la Siria di Assad, altro fedele alleato degli iraniani, il suo regime è caduto miseramente e lui è in esilio in Russia. In due anni la spada di David ha disegnato un altro scenario del Medioriente, chi voleva cancellare Israele e gli ebrei dalla faccia della Terra è stato eliminato. Questo è stato possibile grazie all’eccezionale prova di leadership di guerra del primo ministro Netanyahu, alla tenacia e fierezza degli ebrei, a un esercito di qualità e forza morale senza pari. La guerra preventiva contro l’Iran, la difesa della libertà, avremmo dovuto farla noi, ma siamo troppo deboli, con la pancia piena e la mente vuota per riconoscere il bene e il male. In un piccolo Occidente, Israele è grande.

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