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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Informazione Corretta Rassegna Stampa
13.06.2025 Il Ministro Tajani ha tempo da perdere per ricevere Adam e la sua strana mamma
Commento di Deborah Fait

Testata: Informazione Corretta
Data: 13 giugno 2025
Pagina: 1
Autore: Deborah Fait
Titolo: «Il Ministro Tajani ha tempo da perdere per ricevere Adam e la sua strana mamma»

Il Ministro Tajani ha tempo da perdere per ricevere Adam e la sua strana mamma
Commento di Deborah Fait

Antonio Tajani beatifica Adam, il bambino palestinese di Gaza. Un altro esempio della propaganda palestinese fatto proprio dal ministro degli Esteri italiano. La storia dell'uccisione dei 9 fratellini, figli di una pediatra, con Adam unico sopravvissuto, resta dubbia e impossibile da verificare.

Da giorni, tutti, ma proprio tutti i telegiornali e più volte al giorno, parlano di Adam, il bambino che, dicono, sia l’unico superstite della sua famiglia, insieme alla madre, dopo un bombardamento di Israele su Khan Yunis che avrebbe ammazzato i suoi nove fratellini e il loro padre. I giornalisti, si fa per dire, italiani, raccontano con voce piagnucolante la storia di questa famiglia. Mamma e papà, entrambi medici, lei pediatra, nonostante i molteplici avvisi dell’IDF di evacuare la zona, ligi al loro dovere di medici restarono per “prestare il loro aiuto all’ospedale” nei cui sotterranei, senza che nessuno del personale se ne accorgesse, (tutti ciechi sordi e muti questi palestinesi)Hamas aveva costruito tunnel dove sistemare uno dei suoi innumerevoli quartier generali. Allora, la storia è questa: i due medici, genitori di 10 figli nati in 10 anni, non si sa come sia possibile, per aiutare i loro fratelli palestinesi, non si sono preoccupati di mettere in salvo il loro dieci tesori, li hanno lasciati in casa a prendersi le bombe sulla testa. Va detto per la milionesima volta che l’esercito israeliano avvisa sempre prima dei bombardamenti, ha mandato 9 milioni di bigliettini, migliaia di avvisi telefonici e col megafono, in lingua araba. I due genitori non potevano non sapere e allora perché non hanno portato via i loro figli?  Questo è successo nel 2024, secondo alcuni media, poi è riaccaduto nel maggio del 2025. Lo stesso bombardamento sulla stessa famiglia. Un vero mistero. Due volte morti. Ma lasciamo perdere tutte le bugie della propaganda nazi-palestinese-italiana e veniamo all’oggi e alla strana mamma di Adam, portato con un aereo militare italiano a curarsi al Niguarda di Milano. Perché dico strana? Per prima cosa non si hanno notizie di medici donne in una società come quella palestinese, patriarcale secondo la mentalità medievale islamica fino al parossismo, infatti nessun filmato degli ospedali colpiti dove medici, infermieri e civili gazawi corrono disordinatamente, non si è mai vista una donna. Ma proseguiamo, la mamma di Adam è stata prima fotografata in abiti normali, cioè come una donna, in altre foto appare vestita da araba ma con il volto scoperto e adesso, al suo arrivo in Italia, eccola conciata da attaccapanni, tutta coperta di nero, con tanto di guanti anch’essi neri, e una fessura strettissima all’altezza degli occhi per vedere almeno dove cammina. Vedere quella cosa nera, che potrebbe essere chiunque, anche un terrorista, accanto al piccolo Adam, un bel bambino per niente smunto e emaciato (ma non stanno morendo di fame a Gaza?), fa molta impressione. Le immagini di quella donna sembrano un film dell’orrore. Ad accogliere all’aeroporto Adam e la sua strana mamma, è andato nientemeno che Antonio Tajani, Ministro degli esteri italiano, e uno si chiede legittimamente : ma non aveva niente altro da fare? Vorrei suggerire a Tajani che vi sarebbero altri bambini da accogliere oltre al piccolo palestinese che ha “solo” una frattura alla mano quindi nulla di gravissimo, tra l’altro appare allegro e vitale. Intendo dire che per una frattura della mano potevano anche portarlo, che so, in Egitto. Azione di propaganda? Io ne sono certa ma guai a dirlo se non si vuole passare per mostri senza cuore. Per i giornalisti italiani rimane “ Adam, il povero bambino palestinese”. Pallywood imperversa. Ministro Tajani, vi sarebbe qualche bambino ugandese, ormai ridotto a scheletro dalla fame, quella vera. Bambini tanto magri che non si reggono in piedi e nemmeno seduti e, a volte persino cinicamente usati facendoli passare per palestinesi e poter dire “Israele affama i bambini di Gaza per farli morire”. Ogni giorno, dipende dal giornalista di turno, il numero dei morti di Gaza aumenta, si va dai 50.000 ai 60.000, per la Berlinguer addirittura 100.000. Si sa, lei è di manica larga. Proseguiamo però. Ministro Tajani, ci sarebbero i bambini del Sudan che muoiono come mosche di malattie e di inedia, con le pance gonfie. E i bambini siriani? Vogliamo dimenticarci delle decine di migliaia di bambini siriani morti e feriti, parte innocente dei 600.000 morti di quel Paese? Niente da fare, l’Italia e tutto l’occidente hanno adottato i palestinesi, grandi e piccoli, terroristi e non terroristi, di Gaza. Solo quelli contano, solo le loro sofferenze esistono, soltanto loro hanno la solidarietà cui fa eco l’odio incontenibile e velenoso per Israele. Guardando le immagini di Adam, non riesco a non pensare a bambini come lui che, all’entrata nella Striscia dei nostri ostaggi, urlavano e saltellavano di gioia, prendevano a calci e pizzicotti i piccoli israeliani terrorizzati. Non riesco a non pensare a come urlavano e dileggiavano le piccole scatole di cartone nere che avrebbero dovuto contenere i corpicini dei fratellini Bibas, strangolati a mani nude, mentre gli altoparlanti mandavano a tutto volume musica allegra per farli ballare di soddisfazione e di felicità gli astanti, per la maggior parte giovanissimi. Spettacoli indecenti di gente indecente di tutte le età. Dei bambini dell’Uganda, del Sudan , di Siria, a nessuno frega niente, ci sono i palestinesi perbacco. C’è Israele da accusare di tutto, c’è Israele da demonizzare, c’è Israele da eliminare perché questo è quello che il mondo vuole, una seconda Shoah. A questo punto io mando con tutto il cuore a fanculo il giornalismo antisemita europeo perché tutto ha un limite se non si vuole finire di nuovo ad Auschwitz, un limite che il Belgio islamizzato non conosce e ha dato vita a uno spettacolo indecente per celebrare e glorificare il 7 Ottobre, tra gli applausi degli astanti, con tanto di finti morti, finti terroristi che urlavano isterici. Il Belgio è fottuto, ha commentato qualcuno. Non solo il Belgio, l’Europa tutta è fottuta e si crogiola nel suo grottesco amore per l’islam e la barbarie che lo anima e il suo eterno odio per gli ebrei. Le tv, oltre alle quotidiane immagini di Adam e dell’attaccapanni nero che lo accompagna, informano, minuto per minuto, come a Gaza si muore di fame. Allora io chiedo: per prima cosa, dove sono tutti quelli che stanno morendo di inedia? E, soprattutto, dove sono i milioni di pacchi di viveri già entrati nella striscia? Dov’è sparito tutto quello che migliaia di camion portano ogni giorno dentro la Striscia? Puff, sparito tutto? Suggerirei di dare un’occhiata dentro ai tunnel di Hamas e delle altre organizzazioni terroristiche che rendono immondo quel pezzetto di territorio. E, per correttezza, informerei il pubblico che Hamas spara e uccide ogni giorno gazawi che corrono per accaparrarsi i pacchi quotidiani e spara anche su chi li distribuisce (ieri altri cinque vittime)   Hamas spara e uccide i suoi, come sempre. Ecco il comunicato: “Hamas ha attaccato e ucciso gli operatori umanitari della Gaza Humanitarian Foundation. Ieri sera, verso le 22:00 ora di Gaza, un autobus con a bordo oltre una ventina di membri del team della Gaza Humanitarian Foundation, palestinesi locali che lavorano fianco a fianco con il team israeliano e statunitense della GHF per consegnare aiuti essenziali, è stato brutalmente attaccato da Hamas. Ci sono almeno cinque vittime, diversi feriti e il timore che alcuni membri del team della GHF siano stati presi in ostaggio. Questo attacco non è avvenuto in modo improvviso. Per giorni, Hamas ha apertamente minacciato i membri, gli operatori umanitari e i civili che ricevono aiuti dalla GHF. Come denunciano i responsabili stessi della GHF, queste minacce non hanno ricevuto condanne internazionali. La GHF (Gaza Humanitarian Foundation) ha reso noto di ritenere Hamas pienamente responsabile per la morte degli operatori impegnati nella distribuzione di aiuti umanitari al popolo palestinese presso le sedi della fondazione nella striscia di Gaza centrale e meridionale.”

Vorreste dire la verità ogni tanto signori giornalisti? Ahhh dimenticavo che per la maggior parte di voi non esistono correttezza e etica ma solo i dollari che volano dal Qatar nelle varie redazioni.

Deborah Fait
Deborah Fait


takinut3@gmail.com

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