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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Libero Rassegna Stampa
11.06.2025 La sinistra dà numeri falsi sul referendum
Analisi di Massimo Sanvito

Testata: Libero
Data: 11 giugno 2025
Pagina: 2
Autore: Massimo Sanvito
Titolo: «La sinistra dà numeri falsi sugli elettori al referendum. E include tra gli anti-Meloni anche chi ha votato No»

Riprendiamo da LIBERO di oggi, 11/06/2025, a pag. 2, con il titolo "La sinistra dà numeri falsi sugli elettori al referendum. E include tra gli anti-Meloni anche chi ha votato No", l'analisi di Massimo Sanvito.

Comparazioni che non hanno senso, per di più con numeri falsi. Il PD, pur di non ammettere la sconfitta, fa volutamente confusione con i dati e fra i milioni di italiani che avrebbero votato "sì" include anche tutti quelli che hanno votato, anche i "no", anche quelli che hanno dato voti contro la sinistra.

Balle, balle, balle. Balle spaziali nel magico pianeta di Elly e compagni. Non sa nemmeno far di conto questa sinistra... Ma che calcolatrice usano i progressisti? E dire che non si tratta di dover maneggiare cifre fantascientifiche, visto che i seggi domenica e lunedì assomigliavano al Sahara. Deserti.
E così, data la sonora scoppola referendaria, largo alla mistificazione dei numeri.
A urne semi-chiuse i dem l’hanno sparata subito grosso: «13 milioni di “sì” ai referendum, contro i 12 milioni di voti al centrodestra alle elezioni politiche del 2022. Il nostro voto conta», hanno commentato sui social. Conterà pure ma loro non sanno contare. Infatti, in nessuno dei cinque quesiti i “sì” stando ai dati ufficiali del Viminale - hanno raggiunto la cifra di 13 milioni: 12,2 il primo (reintegro dei licenziamenti illegittimi), 12 il secondo (licenziamenti e limite indennità), 12,2 il terzo (tutela contratti a termine), 12 il quarto (responsabilità infortuni sul lavoro), 9 il quinto (quello sulla cittadinanza).
Considerato che Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e Noi Moderati, tre anni fa, avevano ottenuto 12,3 milioni alla Camera, ecco che le stime (con relativo entusiasmo) delle sinistre vanno a farsi benedire. Frottole identiche a quelle del Pd, infatti, sono arrivate anche dalle fila di Alleanza Verdi Sinistra: «13 milioni di “sì” al referendum sono più voti di quelli di Meloni, un’alternativa alla destra c’è già e presto sarà al governo».
Il premio miss mistificatrice lo vince a mani basse Elly Schlein: «La differenza tra noi e la destra di Meloni è che oggi noi siamo contenti che oltre 14 milioni di persone siano andate a votare, mentre loro esultano perché gli altri non ci sono andati.
Ne riparliamo alle prossime politiche. Hanno fatto una vera e propria campagna di boicottaggio politico e mediatico di questo voto ma hanno ben poco da festeggiare: per questi referendum hanno votato più elettori di quelli che hanno votato la destra mandando Meloni al governo nel 2022». La segretaria del Pd, in pratica, conta come voti al centrosinistra anche i “no” (una forbice tra gli 1,5 e gli 1,7 milioni per quanto riguarda i quattro quesiti sul lavoro) e pure le schede bianche, quelle nulle e quelle contestate. Insomma: per Elly chiunque si sia presentato ai seggi è dalla sua parte. Persino i 4,7 milioni di italiani che hanno votato “no” al quesito sul dimezzamento (da dieci a cinque) degli anni necessari per ottenere la cittadinanza italiana.
Uno dei grandi cavalli di battaglia della sinistra radicale non solo non ha tagliato il traguardo del quorum ma è persino stato azzoppato (il 34,51 per cento di chi ha ritirato la scheda ha infatti barrato la casella “no”). Eppure dalle parti del Nazareno I fantomatici 14 milioni di «persone che a votare ci sono andate e che hanno detto che condividono questi temi», comunque, li ha tirati in ballo anche Maurizio Landini, il segretario della Cgil degno compare della Schlein: i due grandi perdenti di successo di questa inutile tornata referendaria. C’è però anche chi è riuscito ad andare oltre. Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle, si è divertito a gonfiare ancor di più i numeri.
«Portate rispetto a circa 15 milioni di cittadini che sono andati a votare», ha detto Giuseppi facendo chissà quale calcolo, salvo poi correggere parzialmente il tiro chiedendo di portare rispetto «agli oltre 12 milioni che hanno votato sì a maggiori tutele nel mondo del lavoro». Sembra di essere al tombolone di Natale. Mancano solo gli ambi e i terni... La confusione regna sovrana ma una cosa è certa: i progressisti, in matematica, verrebbero bocciati pure all’esame di terza media.
Ma a volerla dire tutta, anche in logica non eccellono.
Visto che si sono sbizzarriti nel mischiare elezioni politiche e referendum, ci pensiamo noi a rinfrescargli la memoria e le idee. Sommando i voti presi da Pd, Avs, +Europa, M5S e dal fu Terzo Polo (Azione più Italia Viva) nel 2022, si arriva alla cifra di 13,8 milioni. Ergo: se si considerassero i “sì” agli ultimi referendum alla stregua di un voto al centrosinistra (da Avs a Calenda), così come pensano Elly e compagni, emerge che le opposizioni hanno perso tra gli 1,6 e gli 1,8 milioni di voti rispetto alle politiche di tre anni fa per quanto riguarda i quesiti sul lavoro e addirittura 4,8 milioni di voti per quanto riguarda invece la cittadinanza facile. Questo, però, gli illuminati matematici dal pugno chiuso non lo dicono...

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