Chi sta affamando davvero Gaza Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello
Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.
Testata: Il Foglio Data: 06 giugno 2025 Pagina: 3 Autore: Editoriale Titolo: «Liberate Sansal»
Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 06/06/2025, a pag. 3, l'editoriale dal titolo "Liberate Sansal".
Lo scrittore algerino Yasmina Khadra ha incontrato il presidente Tebboune per chiedere la liberazione di Boualem Sansal, detenuto da 200 giorni per un’intervista critica al regime. Sansal, 80 anni e malato di cancro, è stato condannato a cinque anni di carcere e attende l’appello il 24 giugno. Sansal va liberato e l'Occidente deve fare pressione sul governo algerino
Ho fatto il mio dovere di scrittore.
Se c’è una piccola possibilità, bisogna coglierla. Boualem Sansal è malato, non dobbiamo mai dimenticarlo”. Mohammed Moulessehoul, meglio noto come Yasmina Khadra, pseudonimo che iniziò a utilizzare durante la Décennie noire (1992-2002) per sfuggire alla censura del Comité de censure militaire istituito nel 1988 – è uno dei pochi scrittori algerini riconosciuti a livello internazionale ad avere un canale di comunicazione con l’attuale presidente dell’Algeria, Abdelmadjid Tebboune. Alcuni giorni fa, Khadra è stato ricevuto da Tebboune a El Mouradia, il palazzo presidenziale algerino. E lo scrittore ne ha approfittato per evocare il caso del romanziere Boualem Sansal, in carcere ad Algeri da 200 giorni per un’intervista al media francese Frontières sgradita al regime algerino. “Ho incontrato il presidente Tebboune la scorsa settimana. Abbiamo parlato di un po’ di tutto e ho colto l’occasione per parlare della sorte di Boualem Sansal. Ho insistito affinché venisse liberato”, ha detto all’Afp Khadra. “Tutto ciò che volevo, era cercare di convincerlo a rilasciare Boualem il prima possibile. Mi ha ascoltato con attenzione”, ha aggiunto. Condannato lo scorso 27 marzo a cinque anni di prigione dal tribunale di Dar el Beïda (la sentenza della Corte d’appello è prevista il 24 giugno), Sansal ha 80 anni e soffre di un cancro alla prostata. Lo scrittore algerino, naturalizzato francese nel 2024, è finito al centro di una più ampia crisi diplomatica tra Algeria e Francia che complica la sua liberazione. Algeri ritiene che la giustizia abbia fatto il suo corso, mentre Parigi chiede un “gesto di umanità” a Tebboune. Khadra fa parte di quel mondo intellettuale che in questi mesi si è mobilitato con petizioni, appelli, sit-in e lettere aperte alle autorità algerine e francesi per liberare Sansal. Perché il posto di uno scrittore non è in prigione.
Per inviare al Foglio la propria opinione, telefonare: 06/5890901, oppure cliccare sulla e-mail sottostante