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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Informazione Corretta Rassegna Stampa
01.06.2025 L'Occidente, gli intellettuali, la sinistra accarezzano il serpente che li divorerà
Commento di Deborah Fait

Testata: Informazione Corretta
Data: 01 giugno 2025
Pagina: 1
Autore: Deborah Fait
Titolo: «L'Occidente, gli intellettuali, la sinistra accarezzano il serpente che li divorerà»

L'Occidente, gli intellettuali, la sinistra accarezzano il serpente che li divorerà
Commento di Deborah Fait

Per Angelo D'Orsi, docente dell'Università di Torino, Israele "sta perdendo il diritto di esistere". Sono questi gli intellettuali che alimentano l'odio contro gli ebrei, in pessima compagnia di politici come Michele Emiliano, governatore della Puglia, che lancia il boicottaggio regionale contro Israele. Fino a che punto devono arrivare?

Era da tanto tempo che avevamo la fortuna di non sentir parlare il prof. D’Orsi, detto anche caschetto bianco, quando, giorni fa, è tornato per vomitare il suo odio contro Israele. Ha parlato di “ebrei buoni” e “ebrei cattivi”, di Netanyahu che, con gli ebrei cattivi (i sionisti), secondo D’Orsi,  alimenta l’antisemitismo e ha concluso con una frase agghiacciante e perversa, degna della persona che è: ”Israele con questo genocidio sta perdendo il diritto ad esistere”. L’ha detto in un video del Sole 24 Ore e, ascoltandolo, mi sono venuti i brividi. Di quale altra nazione al mondo che sia in guerra (attualmente 56) avrebbe detto una frase di tale cattiveria? Lo avrebbe detto della Russia che è l’aggressore di uno stato sovrano come l’Ucraina che piange centinaia di migliaia di morti? L’avrebbe detto della Siria che nella guerra civile ha ammazzato 500.000 persone? Lo direbbe della Turchia che sta facendo scomparire i curdi cui impedisce persino di parlare la loro lingua? Lo direbbe di qualsiasi paese islamico che brucia i cristiani nelle chiese, che sotterra le donne e le lapida? Lo direbbe dei palestinesi che da 77 anni ammazzano gli israeliani e gli ebrei nel mondo, che hanno mandato contro la popolazione civile di Israele più di 40.000 missili in vent’anni? I palestinesi che il 7 Ottobre hanno scatenato l’inferno, stuprato donne e bambine, decapitato uomini e bambini, bruciato vivi dei bambini dopo averli inchiodati alle pareti di casa e avergli ammazzato i genitori davanti agli occhi? Ha forse detto una sola parola per il genocidio (quello vero) degli Yazidi? Per le donne yazide bruciate vive dall’Isis? No, il professor D’orsi tutto questo non lo dice, finge di non saperlo, a lui interessa, da bravo comunista, solo di sputare tutto il suo odio contro Israele. “Con questo genocidio Israele sta perdendo il suo diritto ad esistere” è un pensiero e una speranza che molti hanno, tutti quelli che urlano “dal fiume al mare” ma solo lui, il professore, ha avuto lo sporco coraggio di tradurre quello slogan che ormai tutto il mondo antisemita ha fatto suo, in parole chiare, pesanti, disumane. Augurarsi l’eliminazione di una Nazione democratica che si difende dal giorno della sua fondazione da orde di arabi sanguinari pagati dall’Iran, è semplicemente mostruoso. Le sue parole sono passate quasi inosservate, come se fosse normale che Israele oggi esista con tutto il suo dolore e domani non facesse più parte delle nazioni del mondo per essere sostituito dall’ennesimo strato arabo terrorista. Questo ha detto D’Orsi eppure è ancora assistente presso la Facoltà di Scienze Politiche presso l’Università di Torino. Nessuno lo ha contraddetto, nessuno lo ha toccato, nessuno lo ha maledetto. Israele, dopo il 7 Ottobre è stato lasciato solo, sommerso da critiche prima ancora che reagisse all’eccidio. “Il 7 Ottobre non nasce dal nulla”. Sono state le prima parole di quel mascalzone di Guterres, giustificando così l’aggressore e condannando chi era stato barbaramente aggredito. Cosa avrebbe dovuto fare Israele per non incorrere nell’odio furioso del mondo dopo un pogrom di cui non si ha memoria?

A questo fa seguito la regione Puglia che ha lanciato il boicottaggio di Israele in grande stile escludendolo dalla Fiera del Levante, invitando i dipendenti pubblici a interrompere ogni rapporto con rappresentanti istituzionali del governo israeliano. Mentre boicotta Israele, la Regione Puglia, nella persona del suo presidente Michele Emiliano, non proferisce parola contro regimi autoritari con cui la Puglia e l’Italia intera fanno affari: Iran, Cina, Turchia, Russia. L’Iran che è l’inferno in terra, la Cina che perseguita, uccide, pratica il genocidio culturale, detto anche etnocidio,  degli Uiguri, minoranza musulmana che è stata rinchiusa in campi di rieducazione dove deve dimenticare lingua e tradizioni, diventare cinese o morire. Esattamente quello che fa la Russia con gli Ucraini, dopo il rapimento di 20.000 bambini per trasformarli in piccoli russi.

L’odio contro Israele ha ormai raggiunto livelli record mai visti prima d’ora. Hamas e l’Iran e tutti i loro amici in Occidente stanno inondando il mondo con le loro menzogne. Hanno scatenato il 7 Ottobre per provocare la reazione di Israele a quel eccidio spaventoso. Solo l’islam poteva pensare a una mostruosità simile, mettere in pericolo la vita della propria gente, farla morire sotto i legittimi bombardamenti di Israele, colpito al cuore,  pur di poter demonizzare questo Paese e far sì che il mondo intero gli si schieri contro, compatto e pieno di odio. Per fortuna si sono svegliati alcuni attori ebrei e non ebrei di Hollywood che hanno scritto una lettera firmata da 400 colleghi "La storia si ripete: diffondere menzogne ​​sugli ebrei ha conseguenze mortali. Negli ultimi due anni, personaggi pubblici e influencer con milioni di follower hanno costantemente promosso una propaganda anti-israeliana fallace e minacciosa. Questo flusso di menzogne ​​contro il popolo ebraico e la patria ancestrale ebraica si è ora rivelato letale negli Stati Uniti, cosa che non sorprende nessuno che osservi attentamente. Questo momento richiede che le personalità pubbliche usino i loro canali in modo responsabile… Negli ultimi 600 giorni, il movimento anti-israeliano ha sposato un flusso incessante di retorica estremista per demonizzare Israele e chiunque sostenga il Paese: è un mix tossico di distorsione, intolleranza e istigazione. Dato il potere dei social media, spetta a personaggi dello spettacolo e personaggi pubblici, con la loro capacità di influenzare milioni di persone in tutto il mondo, utilizzare le loro piattaforme in modo responsabile. Senza una correzione di rotta, vedremo solo più odio, più violenza e più persone innocenti prese di mira semplicemente perché sono ebree". 

Speriamo che questo serva almeno a inculcare il dubbio a qualche persona ancora pensante e non completamente avvelenata dall’odio.

Quest’inverno, se vi ricordate, era partita la campagna dei “bambini palestinesi morti assiderati” con una temperatura minima di 12/15 gradi sopra lo zero. Adesso è partita quella che “muoiono di fame”. A Gaza non esiste nessuna carestia. Nel mese di marzo Gaza aveva derrate alimentari sufficienti per 6 mesi. Tutte confiscate da Hamas e messe nei loro magazzini,  per questo Israele e gli Usa avevano cessato il rifornimento.  Adesso  almeno quattro centri di distribuzione alimentare hanno già avviato operazioni parziali – tre nel sud e uno nella Striscia di Gaza centrale – fornendo oltre 1,2 milioni di pasti attraverso un numero stimato di 3.550-5.000 pacchi. Ogni pacco può sfamare una famiglia di cinque persone per cinque-sette giorni.

“Gli analisti suggeriscono che, sebbene Hamas rimanga la presenza armata dominante a Gaza, la sua presa politica, soprattutto nel controllo delle risorse vitali, potrebbe essere significativamente compromessa. Una fonte ha affermato che l'IDF attualmente ispeziona circa 60.000 pacchi di aiuti ogni giorno per garantirne la corretta distribuzione. Un accordo per la consegna di ostaggi, sostenuto dagli Stati Uniti, è attualmente in sospeso, poiché Israele ne ha accettato i termini, mentre Hamas lo ha respinto senza abbandonare completamente i negoziati. L'attuale proposta di accordo prevede la restituzione della distribuzione degli aiuti umanitari a Gaza all'ONU.

Criminalità organizzata e bande locali dirottano le spedizioni di cibo.

Nel frattempo, la criminalità organizzata e bande locali, indipendenti da Hamas, avrebbero dirottato le spedizioni di cibo.

Ad aumentare la tensione si aggiungono le forti accuse provenienti da fonti della Difesa secondo cui le Nazioni Unite si sarebbero comportate come se non fossero in grado di trasportare cibo nel nord di Gaza, bloccando così centinaia di camion di aiuti al valico di Kerem Shalom tra Israele e Gaza.”(Jerusalem Post)

In ultima analisi, non morivano assiderati quest’inverno come adesso non muoiono di fame. Muoiono di una guerra provocata da loro stessi nel tentativo mostruoso di distruggere Israele come comandano il Corano e i loro statuti (di Hamas e dell’OLP). Quando “il popolo della domenica”, quando gli “infedeli cristiani” che odiano Israele e vezzeggiano l’islam si renderanno conto che stanno accarezzando il serpente che li divorerà, sarà troppo tardi.

Deborah Fait
Deborah Fait


takinut3@gmail.com

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