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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Libero Rassegna Stampa
30.05.2025 Amnesty infanga la polizia
Commento di Tommaso Montesano

Testata: Libero
Data: 30 maggio 2025
Pagina: 12
Autore: Tommaso Montesano
Titolo: «Mattarella sta con la polizia. Ma Amnesty la infanga»

Riprendiamo da LIBERO di oggi, 30/05/2025, a pag. 12, con il titolo "Mattarella sta con la polizia. Ma Amnesty la infanga", la cronaca di Tommaso Montesano.


Tommaso Montesano

Il presidente Sergio Mattarella si schiera con la polizia contro le accuse di razzismo che arrivano dall'Europa. Ma Amnesty Italia si schiera con gli accusatori e continua a infangare la polizia, accusandola di razzismo e di abusi che non esistono. Non stupiamoci: è la stessa Amnesty che ha amnesie sul terrorismo islamico e accusa Israele di "genocidio" a Gaza.

Sul sito di Amnesty International sono ben visibili le campagne sul tema “Polizia”: la richiesta di apporre, sui caschi degli agenti in servizio di ordine pubblico, i codici identificativi, e quella contro «l’uso diffuso e improprio di dispositivi a scarica elettrica», come ad esempio il Taser. Così non sorprende che ieri Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia, in controtendenza si sia schierato - nel giorno in cui il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, riceve al Quirinale il capo della Polizia, Vittorio Pisani, per ribadire il sostegno del Colle alle Forze di polizia - con il Consiglio d’Europa, che l’altro ieri ha di nuovo invitato il governo a indagare sulla «pratica di profilazione razziale da parte delle Forze dell’ordine».

LA CAMPAGNA

Interpellato dall’Adn Kronos, Noury si è schierato a fianco della commissione europea contro il razzismo e l’intolleranza (Ecri), responsabile del discusso report sui nostri agenti. «Anziché ricorrere addirittura a espressioni di scherno, i nostri rappresentanti istituzionali dovrebbero mostrare rispetto per gli organismi internazionali che si occupano di diritti umani: dunque, apprezzare la segnalazione del Consiglio d’Europa e riconoscere che anche in Italia, come in altri Stati europei, c’è da tempo un problema di discriminazione, la profilazione razziale da parte delle Forze di polizia». Insomma, fa bene l’Ecri a mettere nel mirino i poliziotti e i carabinieri italiani: «La profilazione razziale colpisce persone vulnerabili, non cittadine (e questo è un altro motivo per votare sì al referendum sulla cittadinanza) e appartenenti a minoranze, verso le quali si applica una presunzione di criminalità o “minacciosità”.
Un problema di violazione dei diritti umani da affrontare».
Un affondo che non passa inosservato dalle parti della maggioranza, dove ieri proprio sul documento del Consiglio d’Europa si è aperta una polemica con l’opposizione dopo la tregua di mercoledì. «Le parole di Amnesty International sconfessano il Partito democratico confermando quanto denunciato ieri (mercoledì, ndr) da Fratelli d’Italia: l’attacco alle nostre Forze dell’ordine è reale, ideologico e profondamente ingiusto», osserva Elisabetta Gardini, vicecapogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera. «Ora sappiamo da dove venivano le notizie infondate...», tira le somme Lucio Malan, capogruppo di Fdi al Senato.
Tranchant il vicepremier Matteo Salvini: per il leader della Lega, il Consiglio d’Europa è «un altro ente inutile che costa ai cittadini italiani e europei per produrre in cambio cazzate, perché quello della polizia italiana razzista è una cazzata, come dicono a Oxford. Gli estensori di questa cazzata si dovrebbero vergognare».

BATTAGLIA IN AULA

Le accuse alle Forze dell’ordine hanno spinto Fratelli d’Italia, ieri, a proporre la stesura di una mozione «per rispondere alle illazioni» del Consiglio d’Europa.
Peccato, denuncia Galeazzo Bignami, capogruppo meloniano a Montecitorio, che i gruppi del centrosinistra non abbiano aderito alla proposta di «votare insieme un documento unanime». Così Fratelli d’Italia, a nome della maggioranza, in conferenze dei capigruppo ha chiesto l’inserimento in calendario, nel mese di giugno (sarà martedì 10), della discussione e dell’esame di una mozione sul «rapporto della Commissione europea contro il razzismo e l’intolleranza (Ecri), emanazione del Consiglio d’Europa».
«Non vogliamo fare polemica, ma spiace che l’occasione non sia stata colta», ha aggiunto Bignami, che tuttavia ha rimandato tutto alla discussione a Montecitorio: «Non disperiamo e auspichiamo che si possa condividere un testo in Aula».
Da Avs arriva la replica di Luana Zanella, capogruppo a Montecitorio: «Non si usano le istituzioni per la propaganda politica. A Fratelli d’Italia non interessa una valutazione di merito, solo attaccare l’organismo europeo e noi non ci stiamo».

 

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