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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Libero Rassegna Stampa
25.05.2025 Dopo i cartelli della vergogna ecco Moni Ovadia: giusto vietare i negozi ai sionisti
Cronaca di Libero

Testata: Libero
Data: 25 maggio 2025
Pagina: 3
Autore: Redazione di Libero
Titolo: «Moni Ovadia choc: «Giusto vietare i negozi ai sionisti»»

Riprendiamo da LIBERO di oggi, 20/05/2025, a pag. 3, il redazionale "Moni Ovadia choc: «Giusto vietare i negozi ai sionisti»"

Moni Ovadia dà ancora ragione ai nemici degli ebrei. Dopo la cacciata di turisti israeliani da un ristorante napoletano si è diffusa la moda degli adesivi con cui si vieta l'ingresso ai sionisti, riedizione attuale del divieto di ingresso agli ebrei, come ai tempi delle leggi razziali. E Moni Ovadia è d'accordo, credendo che un bravo ebreo debba essere antisionista. Non accorgendosi che l'odio vero è contro gli ebrei, quindi anche contro di lui.

«L’errore di questa signora è stato non chiamarli col loro vero nome, sionisti. Io capisco il sentimento di questa donna, la sua indignazione, dopodiché ci sono anche degli israeliani che sono contro. Non puoi dire vietato agli israeliani, io avrei messo un bel cartello vietato ai sionisti». Testo e musica dell’attivista e scrittore Moni Ovadia, a margine della manifestazione contro il riarmo in piazza San Babila a Milano, commentando la notizia della merceria del centro del capoluogo lombardo che aveva esposto fuori dal suo negozio il cartello di divieto di ingresso ai cittadini israeliani.
A denunciare la vicenda sui social era stato Roberto Della Rocca, membro della Camera di commercio israelo-italiana. «Io sono israeliano, io sono sionista (movimento di autodeterminazione di un popolo oppresso, discriminato, odiato, deportato, sterminato.
Movimento che si rifà, tra l'altro, a quello risorgimentale italiano), quindi non posso entrare? Perchè? Cosa ho fatto? Faccio parte di questo governo? No. Ho ucciso bambini? No. Abito in una colonia? No. E allora?
», aveva detto. Ne era nato un polverone mediatico. In prima linea il consigliere comunale milanese di Azione, Daniele Nahum: «Lo dico da tempo: questo clima di tensione, che ha ormai sdoganato l’utilizzo di termini che fomentano l’odio antiebraico, porta poi ad appendere in un negozio di Milano un cartello con scritto che gli israeliani sionisti non sono i benvenuti. A prescindere dalle valutazioni che ognuno di noi può dare sul conflitto mediorientale, si sta facendo passare il concetto che slogan, insulti e aggressioni fisiche contro gli ebrei siano ammissibili».
I titolari del negozio si erano poi difesi così: «Dispiace per chi si è offeso, ma è stata data un’interpretazione sbagliata di quello che intendevamo. La lingua ebraica è stata scelta perché arriva direttamente agli interessati, che sono quelli che stanno massacrando tanti civili». Quando la toppa è peggio del buco... E ora ecco l’intemerata di Moni Ovadia...

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