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Luce nel buio del tunnel. Come gli ostaggi a Gaza celebravano Hanukkah 13/12/2025

Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.



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Setteottobre Rassegna Stampa
23.05.2025 Rimuovere Francesca Albanese
Appello di Setteottobre

Testata: Setteottobre
Data: 23 maggio 2025
Pagina: 1
Autore: Setteottobre
Titolo: «Rimuovere Francesca Albanese»

Rimuovere Francesca Albanese
Appello di Setteottobre

“Il caso Albanese dimostra come le Nazioni Unite tollerino finanziamenti da fonti ideologicamente schierate con gruppi terroristici, minando la neutralità del sistema ONU”. (UN Watch, aprile 2025)

Il nuovo report di UN Watch, pubblicato a fine aprile 2025, svela il grave conflitto d’interessi che coinvolge Francesca Albanese, relatrice speciale delle Nazioni Unite per i “territori palestinesi occupati”.

Il documento rivela che Albanese ha accettato finanziamenti per un viaggio ufficiale in Australia e Nuova Zelanda da parte di quattro organizzazioni apertamente schierate con Hamas:
• Australian Friends of Palestine Association (AFPA)
• Australia Palestine Advocacy Network (APAN) 
• Free Palestine Melbourne
• Palestinian Christians in Australia

Gli stessi gruppi hanno pubblicamente rivendicato i finanziamenti.

In uno degli eventi, a cui ha partecipato Albanese, è stato letto pubblicamente il testamento dell’ex leader di Hamas, Yahya Sinwar, autore della strage del 7 ottobre 2023, in cui si incita alla jihad e alla “liberazione totale della Palestina”.
Uno degli organizzatori dell’evento, ha definito il testamento “poetico e commovente”.

Albanese non si è mai dissociata da questi contenuti.

Il Department Of Justice (DOJ) americano ha inviato una lettera ufficiale all’Alto Commissario ONU per i Diritti Umani per chiedere la rimozione immediata di Francesca Albanese, con l’accusa di conflitto d’interesse e di mantenere una condotta vergognosa “per l’istituzione che rappresenta”.


”Il suo comportamento ha disonorato il mandato e compromesso la credibilità dell’intera istituzione. La sua posizione è incompatibile con il sostegno, diretto o indiretto, ad attori che giustificano il terrorismo”. (Civil Rights Division Task Force, DOJ)

È dovere morale e politico che anche l’Italia e gli altri Paesi europei prendano posizione, come i governi di Stati Uniti, Argentina, Israele, Paesi Bassi e Ungheria, che hanno presentato lettere formali alle Nazioni Unite chiedendo la rimozione dell’Albanese dal suo incarico per violazioni al codice di condotta.

Il rispetto dei diritti umani non può essere affidato a chi partecipa a eventi finanziati da sostenitori di gruppi terroristici.
Le Nazioni Unite non possono continuare a coprire o assecondare questi scandali.

L’Europa deve dimostrare di saper distinguere tra difesa del popolo palestinese e sostegno ideologico al terrorismo e all’odio antiebraico.

Restare in silenzio significa essere complici.
 


info@setteottobre.com

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