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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Libero Rassegna Stampa
23.05.2025 Davide Romano: 'Free Palestine', dove è arrivata la sinistra
Commento di Alessandro Gonzato

Testata: Libero
Data: 23 maggio 2025
Pagina: 15
Autore: Alessandro Gonzato
Titolo: «Per il M5S l’assassinio negli Usa è colpa del sionismo al governo»

Riprendiamo da LIBERO di oggi, 23/05/2025, a pag. 15, il commento di Alessandro Gonzato intitolato: "Per il M5S l’assassinio negli Usa è colpa del sionismo al governo".


Alessandro Gonzato

Il Movimento 5 Stelle alimenta l'odio contro Israele e anche di fronte all'attentato contro due dipendenti dell'ambasciata di Israele a Washington trova modo di accusare Israele. Per Davide Romano (Museo della Brigata Ebraica), "Free Palestine" sta aggiungendosi ad Allah Akhbar come grido di battaglia contro gli ebrei.

Freud, con tanto materiale a disposizione, ne avrebbe ricavato un gigantesco trattato. «Il brutale attacco all’ambasciata di Israele a Washington», scrivono i 5Stelle in un comunicato, «è una deprecabile conseguenza del crescente clima d’odio verso Israele» - attenzione - «però crimini commessi dal governo Netanyahu a Gaza. Questa», continuano i pazienti, pardon i parlamentari contiani delle commissioni Esteri, «è la drammatica dimostrazione di come il genocidio non porti maggiore sicurezza a Israele, ma al contrario semini odio anti-israeliano e sete di vendetta per generazioni e ovunque nel mondo». Un assassino filopalestinese ammazza accecato dall’antisemitismo due fidanzati e il fatto è «deprecabile», deplorevole insomma, sì, «brutale» aggiungono gli ex adepti di Grillo, ma tutto sommato comprensibile. Non è detto che il padre della psicanalisi non si risvegli per esaminare i casi.
La giornata dei 5Stelle è cominciata con la senatrice contiana ma fino all’altroieri grillina – oplà, la poltrona la tengo qua – Alessandra Maiorino, la quale in tivù ma anche in radio, sui giornali, financo via fax ha un problema a pronunciare le seguenti parole: «Hamas», «Terroristi palestinesi», «Assassini», e ci fermiamo a tre, numero facilmente raggiungibile da chiunque.
D’altronde il leader, l’avvocato di Volturara Appula, all’ultima Marcia per la Pace – ad Assisi – ha definito la strage del 7 ottobre «un odioso blitz». Deplorevole, dunque, meritevole di biasimo: ecco, da non rifare. Martedì, pure lui in tivù, ha dato nuovamente prova di sé: «Con la retorica sul 7 ottobre vogliamo giustificare quello che sta avvenendo?». La retorica del 7 ottobre: 1.200 israeliani uccisi di cui 900 civili, centinaia di rapimenti, stupri di massa. Il capo dei 5Stelle se l’è presa con l’ex direttore di Repubblica, Maurizio Molinari, reo di avergli chiesto perché alla Camera non avesse invocato un minuto di silenzio anche per gli israeliani oltre che per i palestinesi. «Il minuto di silenzio per il 7 ottobre», si è affannato Conte, «lo abbiamo fatto. Il sottoscritto è pure andato in sinagoga a incontrare i rappresentanti della comunità ebraica. Il 7 ottobre si è consumato in poche ore, ormai un po’ di anni fa». Ma sì: è un evento superato. Peraltro i capi della comunità ebraica di cui ha parlato lo statista pugliese sono gli stessi che un paio di mesi fa gli avevano tuonato contro dopo che aveva esortato gli italiani di religione ebraica a «dissociarsi da Israele». Risposta di Walker Meghnagi, capo della comunità ebraica di Milano: «Il fatto che un politico arrivi apuntare il dito contro gli ebrei è gravissimo. È una richiesta razzista, non si possono discriminare gli italiani in base alla religione, tanto più in un contesto in cui l’antisemitismo è aumentato del 400%».
In Italia, ma anche a Washington. Ieri il Conte, con un certo coraggio, ha rilanciato: «Due addetti dell’ambasciata israeliana sono stati uccisi. L’avevamo previsto.
Questo genocidio alimenta una spirale d’odio in tutto il mondo. Se ne assuma la responsabilità chi è al governo di Israele».
Non c’è limite al peggio.
Nel frattempo, in Francia, subito dopo l’attentato il deputato di sinistra Thomas Portes ha twittato «Free Palestine». Poi si è accorto della cazzata (o l’hanno obbligato) e ha cancellato. Almeno lui lo ha fatto.
L’altro premio “genio del giorno” se l’è guadagnato l’onorevole contiano Francesco Silvestri: «Quello in corso è un tentativo di genocidio che sta avvenendo con la complicità del governo italiano».
Al netto della reazione di Netanyahu – le immagini dei bimbi palestinesi influenzano non poco l’opinione pubblica, anche se i terroristi di Hamas usano i civili come scudi umani - c’è la netta sensazione che i miracolati della Casaleggio Associati non abbiano contezza di nulla. Ieri è intervenuto Davide Romano, direttore del Museo della Brigata Ebraica: «Quando i terroristi passano dal gridare “Allah akbar” a “Palestina libera” significa che si è costruito un nuovo alibi ai violenti per portare la morte anche qui, a casa nostra». Nessuno lo dica ai 5Stelle. Non capirebbero.

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