Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Accuse di genocidio e odio per gli ebrei spingono a uccidere: le colpe della sinistra Commento di Fiamma Nirenstein
Testata: Il Giornale Data: 23 maggio 2025 Pagina: 3 Autore: Fiamma Nirenstein Titolo: «Accuse di genocidio e odio per gli ebrei spingono a uccidere: le colpe della sinistra»
Riprendiamo dal GIORNALE di oggi 23/05/2025 a pag. 3 il commento di Fiamma Nirenstein dal titolo: "Accuse di genocidio e odio per gli ebrei spingono a uccidere: le colpe della sinistra".
Fiamma Nirenstein
Yaron Lischinsky e Sarah Lynn Milgrim, impiegati dell'ambasciata di Israele a Washington assassinati da un terrorista di estrema sinistra, Elias Rodriguez. Il loro omicida era imbevuto di ideologia pro-Pal, un prodotto del lavaggio del cervello politico e mediatico che accusa Israele di genocidio e alimenta l'odio contro gli ebrei.
È stato molto interessante sentire come l’ assassino Elias Rodriguez urlava “Free free Palestine”. Aveva appena freddato due ragazzi ebrei ventenni,Yaron Lischinsky e Sarah Lynn Milgrim, due israeliani di cui lui al lavoro all’ambasciata di Washington. È avvenuto al Museo dell’Ebraismo. Rodriguez scandiva lo slogan a ritmo, un militante disciplinato: il suo doppio omicidio era solo la prosecuzione di una quotidiana, regolare, organizzata attività contro gli ebrei. Del suo antisemitismo ormai anche pasto quotidiano dei politici e dei media. Netanyahu ha spiegato più volte che è pronto alla pace purché si restituiscano gli ostaggi e si consegnino le armi: ma no, “ha un progetto di sterminio”. Hamas sequestra i camion di aiuti, persino quelli entrati per ultimi ma no, “Israele affama la popolazione”, anzi “ne fa un’arma di guerra”. Gli attentati terroristi e i missili cadono sui civili israeliani in uno stillicidio quotidiano. Ma no, è Israele ad essere genocida. Chi lo ripete, è incredibile, detta la mentalità odierna, e spinge a uccidere: come il comunismo weaponizzato al tempo delle Brigate Rosse. Questo sta accadendo. Hannah Arendt avrebbe iscritto il comportamento del parlamento italiano in questi giorni nell’album della “banalità del male”, salvando il governo che ha respinto almeno la banalizzazione totale della menzogna; ma ormai siamo alla dilagante, istituzionale presenza dei “volenterosi carnefici” di ebrei, nell’informazione e nelle istituzioni. Quella “nukba” che durante il massacro del sette ottobre telefonò contento per dire “Mamma guardami ho ammazzato i miei ebrei” ha ora i suoi seguaci ovunque. Gli ebrei però qui sono chiamati variamente sionisti, Netanyahu, coloni, assassini di bambini... hanno aiutato non poco gli ebrei che denigrano i loro fratelli: quelli ci sono sempre stati, non importa. Lo dice anche l’Ha aretz. Importante è capire che ormai c’è un vocabolario intero, che comincia con la b come bambini, e poi continua con la c come crimini di guerra, e poi viene alla f di fame per culminare trionfante nella g di genocidio… e questa malvagità è basata in una vera ignoranza, nel rifiuto ad ascoltare la realtà dei fatti, a ricordare.. e trova una base nelle istituzioni, mentre lo sbocco ovvio è un sostegno criminale a Hamas e al delitto contro gli ebrei. In Italia le sinistre hanno trovato la agognata unità depositando una mozione unitaria contro Israele. In aula Giuseppe Conte ha dettoche “a Gaza si compie una pulizia etnica”, e poi ieri, subito dopo che i due giovani israeliani erano stati uccisi, non ha avuto scrupoli nel dire che la colpa è di Netanyahu. Magnifico. Se fossi un antisemita lo voterei alla prima occasione. Ma sarei attratta anche da Schlein che parla di un “disegno di sterminio” esprime “tutto il supporto per i palestinesi”, mentre Angelo Bonelli torna alla “pulizia etnica” e la Boldrini… dopo la solidarietà per la pizzaiola che ha buttato fuori dal negozio una coppia di israeliani (quella che nei suoi video sventola il libro di Pappe! Uno storico furiosamente di parte per cui gli ebrei sono coloni che occupano Israele) ora vuole “collocarsi dalla parte giusta della storia”, con Hamas evidentemente. Intanto l’UE vuole rivedere i rapporti con Israele: una scelta molto volgare dell’opinione pubblica woke-islamista, e menomale che l’Italia la Germania e alcune altre nazioni si siano sottratte. Ma l’Inghilterra il parlamento che dal 1215 rinnova la sua invenzione di democrazia, ha dovuto sentire un attacco furioso e pieno di bugie del segretario di Stato David Lammy,l’accusa di genocidio impazza mentre la psicosi e l’ignoranza si danno orami la mano: mentre Israele combatte una battaglia di sopravvivenza Tom Fletcher il capo del settpore umanitario dell’ONU si inventa che forse in 48 ore moriranno di fame 14mila bambini palestinesi,la BBC lo segue, poi deve smentire, e lascia una clip sul sito, una dimenticanza...; il Washington Post viene sbugiardato ieri dall’ambasciatore americano a Gerusalemme Huckabee sulle fake news della distanza fra gli USA e Israele. Israele debole, Netanyahu isolato, gli USA abbandonano, i palestinesi soffrono... e se fosse tutto alla rovescia? Netanyahu regge forte il volante di una guerra molto difficile, in cui non si è mai lasciato che i palestinesi morissero di fame ma si è cercato di non dare i camion in mano a Hamas. Del genocidio ha detto meglio di tutti Sami Abu Zuhri, di Hamas: "I bambini nati durante la guerra sono decine di migliaia, uguale a quelli dei nostri shahid, e ne faremmo moltissimi ancora per ripetere il Sette Ottobre”. Una lezione di genocidio, ma degli ebrei. Pare che molti siano interessati.
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