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Chi sta affamando davvero Gaza 06/06/2025

Chi sta affamando davvero Gaza
Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello

Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.



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israele.net Rassegna Stampa
22.05.2025 Dal Qatar (dove vive) un alto esponente di Hamas sminuisce le vittime di Gaza (Times of Israel)
Editoriale di Times of Israel

Testata: israele.net
Data: 22 maggio 2025
Pagina: 1
Autore: Redazione di Times of Israel
Titolo: «Dal Qatar (dove vive) un alto esponente di Hamas sminuisce le vittime di Gaza a meri 'calcoli materiali': 'sono il prezzo che dobbiamo pagare' e che le donne rimpiazzeranno 'partorendo molti più martiri'»

Riprendiamo dal sito www.israele.net - diretto da Marco Paganoni - la traduzione dell'articolo del Times of Israel, dal titolo "Dal Qatar (dove vive) un alto esponente di Hamas sminuisce le vittime di Gaza a meri 'calcoli materiali': 'sono il prezzo che dobbiamo pagare' e che le donne rimpiazzeranno 'partorendo molti più martiri'".

Uno dei capi di Hamas, Sami Abu Zuhri, che vive in Qatar, è la dimostrazione che alla dirigenza del gruppo terrorista non importa assolutamente nulla delle vittime civili a Gaza. Anzi: sono "il prezzo da pagare". Tanto le loro donne "partoriranno altri martiri". Questo è il valore (nullo) che i terroristi islamici attribuiscono alla vita umana. Indispensabile: vedere il video (a cura di Giorgio Pavoncello) nella pagina successiva.

Sami Abu Zuhri, Capo del dipartimento politico di Hamas all’estero, ha suscitato rabbia e indignazione tra la popolazione di Gaza con un’intervista televisiva in cui ha affermato che i calcoli dei numeri in guerra sono irrilevanti.

Definendo il numero delle vittime nella Striscia meri “calcoli materiali”, Abu Zuhri – che risiede in Qatar – ha dichiarato che i morti saranno sostituiti dalle nascite: “per ogni martire le donne palestinesi daranno alla luce molti più martiri”.

Abu Zuhri ha aggiunto che, a suo dire, il numero di nuovi nati a Gaza ha già eguagliato il numero delle vittime della guerra. E ha spiegato: “I martiri… i grembi delle donne di Gaza ne partoriranno molte volte di più. Questo è il prezzo da pagare. Se pensiamo in termini materiali, non saremo in grado di tenere la nostra terra”.

L’intervista, originariamente trasmessa il 30 marzo sul canale libico Al-Tanasuh TV, è riemersa nei giorni scorsi ed è rapidamente diventata virale, scatenando un’ondata di reazioni negative da parte degli abitanti di Gaza.

Un abitante di Gaza si è filmato mentre dice: “Un uomo fuori dalla Striscia dice che chiunque sia stato ucciso può essere semplicemente sostituito. Questa è una persona acciecata oltre ogni ragionevolezza: non è uno di noi”.

Un altro palestinese di Gaza ha pubblicato un video in cui afferma: “I capi di Hamas dicono: che importa se muoiono 60.000 persone? Qualcun altro prenderà il loro posto. Osama Abu Zuhri, tu parli da fuori la Striscia. I tuoi figli sono fuori dalla Striscia. Tu dai fuoco a questa guerra e noi siamo il tuo carburante?!”

L’indignazione si è riversata anche nelle strade. Durante una protesta anti-Hamas tenutasi lunedì a Khan Younis, oltre a gridare “Basta guerra, Hamas fuori”, i manifestanti palestinesi hanno apertamente condannato le dichiarazioni di Abu Zuhri, gridando: “Oh Abu Zuhri, vergognati, anche il bambino vuole vivere”.

Nell’intervista Abu Zuhri afferma che la guerra con Israele è “eterna” definendola una battaglia storica senza precedenti, e dice che l’impatto della guerra va ben al di là di Gaza e della regione, citando espressamente le proteste anti-israeliane nei campus statunitensi dove gli studenti – afferma – chiedono la liberazione della Palestina “dal fiume al mare” e rifiutano l’esistenza dello stato di Israele.

“La questione è molto più ampia” dice Abu Zuhri, spiegando che il problema non riguarda “100 case distrutte o 1.000 martiri”. E conclude: “Sono il prezzo che dobbiamo pagare”.

(Da: Times of Israel, memri.org, 20.5.25)

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