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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Il Riformista Rassegna Stampa
22.05.2025 Restituite gli ostaggi, deponete le armi
Commento di Fiamma Nirenstein

Testata: Il Riformista
Data: 22 maggio 2025
Pagina: 1
Autore: Fiamma Nirenstein
Titolo: «Restituite gli ostaggi, deponete le armi. Lo chiede l'Ue a Hamas, che ha pianificato la guerra»

Riprendiamo da IL RIFORMISTA di oggi 22/05/2025  il commento di Fiamma Nirenstein dal titolo: "Restituite gli ostaggi, deponete le armi. Lo chiede l'Ue a Hamas, che ha pianificato la guerra".


Fiamma Nirenstein

L'unico modo sensato per porre fine alla guerra? Che Hamas si arrenda, deponendo le armi e restituendo gli ostaggi.

Le proteste europee contro Israele sono talmente sbagliate, disinformate, moralmente strabiche, che i macellai di Hamas le lodano, e le associano alla loro politica, perché, dicono, esprimono,  il rifiuto della “occupazione fascista” del “genocidio” della politica di carestia certo pianificata del governo israeliano. E l’Europa ci sta, mentre in modo cialtrone e disorganizzato dato che poi su 27 solo in 10 hanno votato la risoluzione che lo chiede, vogliono che Israele cessi dalla guerra, smetta di combattere, mentre devono entrare in massa camion di aiuti umanitari, non importa diretti in quali mani. Lo chiede, mentre peraltro i camion stanno già entrando, più di cento. Della  “carestia” che si imputa a Israele più volte è stata verificata l’irrealtà, ma si ripete l’accusa di “genocidio”, mentre Sami Abu Zuhri leader di Hamas vanta la nascita di almeno 50mila bambini dall’inizio della guerra e promette che dieci prenderanno il posto di ogni loro uomo, per distruggere lo Stato di Israele. Il genocidio non funziona quando si deve ammazzare gli ebrei. Questo vuole l’UE, ormai un impersonificazione estrema dell’ONU più viscidamente nemico di Israele. La risoluzione si votava mentre entravano nella striscia 103 camion, cercando forse invano di evitare quello che tutti sanno: che Hamas li sequestra se non lo si impedisce. Per questo fu bloccato l’ingresso dei 600 al giorno che Israele consentì fino a marzo: i terroristi di Hamas armati di kalashnikov li sequestravano e col contenuto compravano nuovi armati mentre affamavano la loro gente per arruolare l’opinione pubblica internazionale. Ci sono riusciti benissimo. Adesso se il marchingegno internazionale messo in moto da Israele e dagli USA non riesce a distribuire il cibo in proprio, Hamas seguiterà a fare quello che vuole mentre sull’indispensabile guerra per fermarne la ferocia si fantasizza immaginando un'Israele di crudeltà, di disprezzo per la vita, che non è mai esistita. Esiste invece lo Stato Ebraico che vuole sopravvivere, e non solo per l’ oggi, ma anche per i propri figli e nipoti. Hamas secondo questa decisione non deve seguitare a armare chi vuole, e deve restituire 58  ostaggi. Chi? Gli ostaggi? E che importa all’Europa? Chi si ricorda dei bambini BIbas e della loro mamma? Di chi languisce sotto terra? L’Europa mai ha spinto davvero per i rapiti, non ricorda il passato prossimo e quello remoto, cancella lo Stato Ebraico che ha sempre offerto la pace con un colpo di spugna pseudo umanitario, non vede affatto né il sacrificio dei ragazzi israeliani in geurra da due anni che danno la vita per le loro famgilie, nè la sofferenza quotidiana di chi vive sotto bombardamenti e in mezzo a attacchi terroristici quotidiani. Blood libel si chiama quello che ha usato sul Foglio Sofri dicendo che fa piacere ai soldati ebrei uccidere, ed è un famoso intellettuale che parla. Non è il solo. In nome del blood libel, si compiono nei secoli olocausti. Israele ha spiegato molto bene perché è costretta a combattere, e a che condizioni smetterà: la restituzione degli ostaggi e il disarmo di Hamas. Qui è la pietra basilare della civiltà su cui si costruisce anche l’Unione Europea. Netanyahu, il grande accusato, in questi giorni l’ha ripetuto senza sosta. Terrore e fanatismo hanno preparato per anni la guerra sboccata nel 7 ottobre, scavando centinaia di chilometri di gallerie, armando un grande esercito terrorista a spese dell’Iran e di tutti i contributi internazionali provenienti, appunto, dalle tasche dell’Europa. Gli unici responsabili di questa guerra sono coloro che l’hanno preparata, iniziata, portata avanti con attacchi quotidiani. E’ a loro che l’UE dovrebbe chiedere la stessa semplice cosa: restituite gli ostaggi, deponete le armi. Smettete! E a Israele dovrebbe dire: sappiamo che oggi non siete più come pecore al macello, e ne siamo felici.  

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