Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
La visita europea manda a monte l’attacco di Israele contro le centrali nucleari iraniane Cronaca di Amedeo Ardenza
Testata: Libero Data: 22 maggio 2025 Pagina: 9 Autore: Amedeo Ardenza Titolo: «Israele spara durante la visita europea»
Riprendiamo da LIBERO di oggi, 22/05/2025, a pag. 9, con il titolo "Israele spara durante la visita europea", la cronaca di Amedeo Ardenza.
Diplomatici europei nel panico a Jenin. Durante la loro visita hanno deviato rispetto al percorso concordato e i soldati dell'IDF hanno sparato in aria, per avvertirli che non lo dovevano fare. E' incidente diplomatico: ma Tajani convoca l'ambasciatore, incredibile! Intanto negli Usa vengono pubblicate indiscrezione su un prossimo attacco israeliano al programma nucleare iraniano, così da bruciare l'effetto sorpresa.
Una raffica di colpi sparati in aria si è trasformata in un disastro diplomatico per il governo di Benjamin Netanyahu. Se martedì si era chiuso con la convocazione dell’ambasciatrice israeliana a Londra e una lavata di capo da parte di 17 ministri degli esteri dei paesi dell’Ue (che hanno chiesto alla Commissione di rivedere l’accordo di associazione fra lo stato ebraico e il blocco dei 27), mercoledì è andata molto peggio. E questa volta non si è trattato di proteste per la situazione umanitaria a Gaza ma, più direttamente, della sicurezza di una missione diplomatica con 25 rappresentanti fra russi, cinesi, canadesi, britannici, indiani, giapponesi, arabi ed europei. Missione che ieri ha visitato Jenin, in Cisgiordania.
I diplomatici stavano facendo un tour della città della Cisgiordania quando hanno deviato da un percorso concordato in precedenza. Per reazione, i soldati delle Israeli Defense Forces (Idf) hanno sparato in aria suscitando paura e confusione tra i presenti. Non ci sono stati danni o vittime tra i presenti. Su X, il ministero degli Esteri dell’Autorità palestinese ha postato un video dei diplomatici che corrono verso le loro auto e dichiarato che questo atto «deliberato e illecito costituisce una palese e grave violazione del diritto internazionale».
La reazione delle cancellerie interessate non si è fatta attendere. A Roma, il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha fatto convocare alla Farnesina l’ambasciatore d’Israele Jonathan Peled per chiarimenti, facendogli consegnare un messaggio: «Chiediamo al governo di Israele di chiarire immediatamente l’accaduto. Le minacce contro i diplomatici sono inaccettabili». Un avvertimento tanto più importante perché recapitato da un governo che - al netto di alcuni toni più duri usati mesi fa dal ministro della Difesa Guido Crosetto a tutela dell’incolumità dei caschi blu italiani della missione dell’Onu Unifil dispiegata nel sud del Libano – ha mantenuto un contegno amichevole nei confronti di Gerusalemme. Ieri la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha chiesto a Tajani che con l’ambasciatore Peled venisse discussa anche la situazione umanitaria a Gaza.
Il giorno prima il governo italiano, assieme a quello tedesco, si era opposto al progetto discusso al Consiglio Affari Esteri dell’Ue di modificare l’accordo di associazione con Israele, ma ieri Tajani era in buona compagnia. I governi di Francia, Spagna e Portogallo hanno convocato gli ambasciatori israeliani accreditati presso nelle rispettive capitali. Il governo belga si è detto «scioccato» e ha chiesto spiegazioni. Per il governo turco, aperto sostenitore di Hamas, «questo attacco deve essere indagato senza indugio e i responsabili devono essere assicurati alla giustizia». Il ministero degli Esteri ha spiegato che «un dipendente del consolato turco a Gerusalemme» era assieme a quel gruppo. «Condanniamo la sparatoria, abbiamo richiesto chiarimenti alle autorità israeliane e stiamo valutando ulteriori misure», ha scritto su X il ministro degli Esteri dei Paesi Bassi, Caspar Veldkamp, già promotore della revisione dell’accordo di associazione con Israele in ambito Ue. In Israele, intanto, le Idf hanno scritto che «una volta chiarito che gli individui facevano parte di una delegazione diplomatica, il comandante della divisione Giudea e Samaria, il generale di brigata Yaki Dolf, ha immediatamente riesaminato l’incidente. Inoltre, il capo dell’amministrazione civile, il generale di brigata Hisham Ibrahim, ha ordinato agli ufficiali dell’unità di parlare immediatamente con i rappresentanti dei Paesi interessati e presto terrà colloqui personali con i diplomatici per aggiornarli sui risultati delle indagini iniziali. Le Idf», si legge ancora nella nota, «si rammaricano per il disagio causato».
E mentre l’Europa bacchettava lo stato ebraico, un colpo basso al governo Netanyahu arrivava da oltreoceano. Citando sue «fonti di intelligence»” secondo le quali ci sarebbero indizi quali «lo spostamento di munizioni aeree», la Cnn ha scritto che Israele si accingerebbe a colpire le basi nucleari iraniane. «La probabilità di un attacco israeliano contro un impianto nucleare iraniano è aumentata significativamente negli ultimi mesi. A renderla più probabile è un eventuale accordo tra Stati Uniti e Iran che non rimuova tutto l’uranio arricchito in Iran», ha aggiunto la Cnn. Se non è vero, è propaganda per mettere in cattiva luce Netanyahu, che ieri ha dichiarato di essere pronto a un cessate il fuoco per liberare gli ostaggi; se è vero è un modo per allertare gli iraniani, “bruciando” l’operazione sul nascere.
Per inviare a Libero la propria opinione, telefonare: 02/99966200, oppure cliccare sulla e-mail sottostante