Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Bruxelles condanna Israele Cronaca di Amedeo Ardenza
Testata: Libero Data: 21 maggio 2025 Pagina: 6 Autore: Amedeo Ardenza Titolo: «Bruxelles toglie le sanzioni alla Siria e condanna Israele»
Riprendiamo da LIBERO di oggi, 21/05/2025, a pag. 6, con il titolo "Bruxelles toglie le sanzioni alla Siria e condanna Israele", la cronaca di Amedeo Ardenza.
Kaja Kallas, Alta Rappresentante della Politica Estera dell'Ue in conferenza stampa. L'Ue condanna Israele per l'operazione anti-terrorismo a Gaza. Proprio mentre leva le sanzioni alla Siria del regime di al Sharaa, il jihadista che stermina le minoranze religiose. Troppo poco dire "due pesi, due misure", questo è puro odio europeo contro Israele e ignoranza (voluta o meno) sul pericolo dell'islam.
Cresce la pressione della diplomazia internazionale su Israele affinché allenti la presa militare sulla Striscia di Gaza dove ancora si nasconde Hamas, che trattiene 58 civili israeliani da 19 mesi.
«La situazione a Gaza è catastrofica, l’auto umanitario che Israele ha permesso di far entrare è utile ma è una goccia nell’oceano ora occorre far passare tutti i convogli umanitari. E io l’ho detto alla controparte israeliana». Così Kaja Kallas, alto rappresentante Ue per la politica estera, ha parlato del conflitto in corso fra Israele e Hamas rivolta ai giornalisti a seguito del Consiglio affari esteri dell’Ue che si è tenuto ieri a Bruxelles. «Dalla discussione di oggi è emersa una grande maggioranza a favore di una revisione dell’accordo di associazione di Israele all’Ue. Salvare le vite deve esser la nostra priorità», ha aggiunto Kallas. Se la proposta ha incontrato il favore di almeno 14 Paesi ma l’alta rappresentante si è rifiutata di dire quanti dei 27 Stati membri abbiano appoggiato la proposta di revisione presentata dal governo neerlandese la Commissione dovrebbe valutare la proposta e fornire, in caso di rifiuto, una spiegazione motivata. Bloccata sul nascere dal veto di un paese, invece, una proposta di sanzioni contro i coloni israeliani negli insediamenti nei territori contesi. Non tutti cedono alla propaganda propal, inscenata anche ieri al Festival del Cinema di Cannes dal giornalista Julian Assange, che si è esibito con una macabra maglietta bianca coi nomi dei quasi 5.000 bambini al di sotto dei cinque anni uccisi a Gaza.
L’infanticida è Hamas, che li utilizza come scudi umani, ma sulla t-shirt del giornalista non era scritto.
Bruxelles si mostra invece più morbida verso il governo di Damasco guidato dall’ex jihadista Ahmad al-Sharaa.
«Per la Siria i ministri sono d’accordo nel sospendere le sanzioni mantenendo solo quelle legate al (vecchio) regime di Assad: abbiamo bisogno di una Siria stabile», ha affermato Kallas proprio mentre il segretario di Stato americano Marco Rubio avvertiva il Senato americano che il governo di Damasco potrebbe crollare fra settimane o mesi.
Secondo il sito Axios anche Donald Trump sarebbe «frustrato» dall’andamento del conflitto e sconvolto dalle immagini dei bimbi palestinesi morti.
Citando due funzionari della Casa Bianca, Axios ha scritto che il presidente Usa «vuole che la guerra finisca, vuole che gli ostaggi tornino a casa, vuole che gli aiuti entrino e vuole iniziare a ricostruire Gaza», ha raccontato la fonte citata da Axios. Gli Usa puntano almeno ai due mesi di tregua fra Israele e Hamas proposti dall’inviato speciale Steve Witkoff. Ma le trattative languono e nel frattempo Israele ha iniziato l’operazione Carri di Gedeone per conquistare Gaza così che Trump ha iniziato a spazientirsi: «Il presidente vede una reale possibilità di pace e prosperità nella regione, ma la guerra a Gaza è l’ultimo punto caldo e vuole che finisca», ha riferito l’altro funzionario della Casa Bianca ad Axios.
Intanto da Londra il Foreign Office ha convocato l’ambasciatrice israeliana, Tzipi Hotovely, alla quale è stato consegnato lo stesso messaggio che il ministro degli Esteri David Lammy ha illustrato ai Comuni. «Le azioni e la retorica eclatanti di questo governo israeliano stanno isolando Israele dai suoi amici e partner in tutto il mondo». Secondo il capo della diplomazia britannica l'approccio di Israele è «incompatibile con i principi che sono alla base delle nostre relazioni bilaterali, respinti dai membri di tutta questa Camera, e francamente è un affronto ai valori del popolo britannico». Perciò Londra ha sospeso i negoziati per un nuovo accordo di libero scambio fra i due paesi.
Secca la risposta della diplomazia di Gerusalemme: «Se per la loro ossessione antisraeliana e ragioni di politica interna vogliono danneggiare la loro economia, facciano pure. Il Mandato britannico sulla Palestina è scaduto 77 anni fa oggi e pressioni esterne non ci distoglieranno dal nostro cammino».
Per inviare a Libero la propria opinione, telefonare: 02/99966200, oppure cliccare sulla e-mail sottostante