Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
La guerra di Israele contro Hamas entra nella fase finale Commento di Antonio Donno
Testata: Informazione Corretta Data: 18 maggio 2025 Pagina: 1 Autore: Antonio Donno Titolo: «La guerra di Israele contro Hamas entra nella fase finale»
La guerra di Israele contro Hamas entra nella fase finale Commento di Antonio Donno
La forza militare di Hezbollah è stata smantellata in due settimane, così come i suoi leader politici. Con Hamas ormai alle corde, Israele avanza nella Striscia di Gaza. L’operazione “Carri di Gedeone” mira a eliminare Hamas da Gaza, dopo anni di attacchi terroristici partiti dalla Striscia
Nel 2024 e nei primi mesi del 2025 Israele ha liquidato le milizie terroristiche degli Hezbollah ai confini settentrionali di Israele, operando pesantemente anche su Beirut, dove erano concentrati i capi degli Hezbollah in alcuni palazzi della capitale. In questo modo, Israele ha permesso alla popolazione israeliana, che viveva nelle zone più a nord di Israele, di tornare nelle sue case. Si trattava di un’operazione che era stata affidata ai Caschi Blu dell’Onu, ma nulla era stato fatto per raggiungere questo scopo. I terroristi di Hezbollah hanno avuto campo libero finché l’esercito israeliano non è intervenuto personalmente per ripulire quella fascia di territorio nella quale i terroristi operavano liberamente attaccando il nord dello Stato ebraico. Da questo punto di vista, la liquidazione di Hezbollah è stato un colpo duro per l’Iran, che finanziava il gruppo terroristico da molti anni.
Discorso diverso è per il sud di Israele e per la questione della Striscia di Gaza, che nell’agosto 2005 fu consegnata da Ariel Sharon all’Autorità Nazionale Palestinese, ma immediatamente dopo fu presa da Hamas con un sanguinoso conflitto inter-palestinese. Da quel momento in poi Gaza è divenuta la base degli attacchi terroristici di Hamas contro Israele, dimostrando che l’operazione di Sharon fu un errore politico e strategico molto grave ai danni di Israele. Ora è giunto il momento, secondo Netanyahu, di chiudere il discorso su Gaza, debellando completamente Hamas e recuperando gli ostaggi israeliani nelle mani di quel gruppo terroristico. Operazione non semplice, ma indispensabile.
Già qualche tempo fa Trump aveva lasciato mano libera a Netanyahu perché si provvedesse alla ripulitura della Striscia dalla presenza di Hamas e per renderla una zona libera e produttiva. Ora è giunto il momento decisivo per questa operazione indispensabile, ma pesante per Gerusalemme. Per questo motivo, Israele ha dato vita all’operazione “Carri di Gedeone”, da un episodio biblico del Libro dei Giudici. I carri armati di Israele sono entrati in elevato numero nella Striscia, costringendo immediatamente Hamas a dichiarare di essere disposto a colloqui senza precondizioni, secondo quanto affermato da Taher al-Nono, alto esponente del gruppo terroristico. Hamas ha compreso subito che la sua fine era vicina. Di più: l’operazione di Israele mette fine ai colloqui a Doha, nel Qatar, utili soltanto a Hamas per prendere tempo e riorganizzarsi militarmente.
La fase preliminare dell’operazione israeliana si è conclusa con l’accerchiamento di battaglioni di Hamas e con la creazione di corridoi necessari per i rifornimenti quasi quotidiani. La popolazione sarà spostata dal nord e dal centro della Striscia verso sud. Per quanto alcuni Paesi europei (Spagna, Norvegia, Islanda, Irlanda, Lussemburgo, Malta e Slovenia) stiano sollecitando Netanyahu a sospendere l’operazione e tornare indietro, essi fingono di ignorare che la pulizia di Gaza dalla presenza dei terroristi di Hamas è indispensabile per la sicurezza attuale e futura di Israele. La gente di Gaza è tenuta in ostaggio dai terroristi: questo lo sanno tutti coloro che invitano Israele a retrocedere, ma ipocritamente tacciono. Inoltre, è diffusa la mancanza di generi di prima necessità, ma di questa situazione sono responsabili esclusivamente i terroristi di Hamas.
L’operazione militare di Israele a Gaza è stata elaborata da tempo; ora è fondamentale che sia portata a termine in modo analitico. Quanto agli ostaggi israeliani in mano ad Hamas, questo problema è nelle mani del gruppo terroristico. Difficile dire come si comporterà Hamas sul problema degli ostaggi di fronte all’attacco sistematico dell’esercito israeliano. Per quanto molti israeliani critichino l’azione del proprio esercito a Gaza per timore della sorte degli ostaggi, l’operazione militare dell’Idf non poteva più essere rimandata. Staremo a vedere.