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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Libero Rassegna Stampa
17.05.2025 Il PD nella Gaza di Hamas
Cronaca di Alessandro Gonzato

Testata: Libero
Data: 17 maggio 2025
Pagina: 1
Autore: Alessandro Gonzato
Titolo: «Le vacanze intelligenti del Pd a Gaza»

Riprendiamo da LIBERO di oggi, 17/05/2025, a pag. 1, il commento di Alessandro Gonzato intitolato: "Le vacanze intelligenti del Pd a Gaza".


Alessandro Gonzato

Laura Boldrini, assieme a un gruppo di giornalisti, politici e professori di sinistra, è atterrata al Cairo per una spedizione al valico di Rafah (confine con Gaza) per chiedere la fine della guerra. Buona gita! Non serve a nulla, se non a legittimare ancora una volta il regime terrorista di Hamas.

Laura Boldrini, accaldatissima, nel deserto viene colta da un miraggio: all’orizzonte, innanzi a un’oasi, l’immagine del generale Vannacci che in divisa le porge un vassoio ricolmo di arance, fichi, datteri e albicocche.
Nell’altra mano una caraffa ghiacciata. Vannacci sembra il Dio Ganesh, che però non abita queste latitudini. Chissenefrega: è la salvezza. «Acqua, acqua!», festeggia la comitiva, un variegato e sfortunatissimo gruppo di vacanzieri composto da parlamentari di sinistra, associazioni filo-palestinesi e rappresentanti di Ong. Sono vacanze intelligenti, si capisce. Evviva, che sete! «Ma no, dannazione, è la Fata Morgana, la Fata Morgana!», grida uno della compagnia conciato come Lawrence d’Arabia. Purtroppo ha ragione: trattasi di allucinazione dovuta a un colpo di calore. Là davanti non c’è il generale leghista. Addio fresche libagioni. La vacanza intelligente diventa fantozziana.

REPORTAGE

I tragicomici fatti ci vengono riferiti da un cronista unitosi sotto mentite spoglie alla compagine, ma sulla veridicità non garantiamo, perché è uno di quelli che descriveva Joe Biden «sharp as a tack», acuto come uno spillo, e da allora è stato spedito – il cronista, non l’ex presidente americano – a dirigere La Gazzetta del Beduino, incarico che invero meritavano pure i colleghi che spiegavano con sicumera perché avrebbe vinto Kamala Harris e l’indomani, con altrettanto puntiglio, ci hanno spiegato perché ha trionfato il ciuffone.
La notizia certa invece è che la dem Boldrini ieri è atterrata al Cairo a capo della delegazione – questa sì, confermata – diretta al valico di Rafah. «Oggi parleremo con le agenzie delle Nazioni Unite, con gli esperti della politica regionale, anche con le Ong Palestinesi», ha riferito in un video girato pochi minuti dopo l’arrivo e pubblicato su Facebook. «Con noi, oltre a rappresentanti del Movimento 5Stelle e di Alleanza Verdi Sinistra, ci sono anche professori e professoresse universitari», ha informato l’ex presidente della Camera. Pochi giorni fa, a Montecitorio, la Boldrini aveva esortato Giorgia Meloni a «fare qualcosa» per fermare lo scontro tra India e Pakistan.
«La premier faccia qualcosa!».
Al Cairo con la Boldrini le compagne di partito Cecilia Sala, Valentina Ghio, Rachele Scarpa e i compagni Arturo Scotto e Nico Stumpo.
Del “Gruppo vacanze Medio Oriente” fa parte pure l’ecologista Benedetta Scuderi, alfiere di Avs in europarlamento dove di recente ha sbagliato a votare sul “piano di riarmo” dell’Ue. È stata la collega sempreverde anche lei, Cristina Guarda, ad ammetterlo: «Siamo andati a ricontrollare la votazione e abbiamo sbagliato tutti e tre a votare, mi sono anche consultata con gli altri, e andremo a modificare le nostre dichiarazioni di voto. A me era proprio sfuggita», e per soli 15mila euro al mese può capitare di pigiare il bottone sbagliato, d’altronde sono due. Sbagliano a votare sulla politica estera e poi spiegano bevendo il tè del deserto cosa dovrebbero fare i governi del pianeta. Eccola la Scuderi in versione egizia: «Il tempo delle parole è finito. Siamo qui per fare luce su ciò che sta accadendo a Gaza e sulla crisi umanitaria in atto. Vogliamo raccontare la verità e chiedere ai governi europei e di tutto il mondo di prendere subito decisioni concrete: quello in corso è un genocidio che si deve fermare al più presto».
La spedizione si chiama “Carovana solidale”. Le avanguardie, a fine aprile, erano state Bonelli e Fratoianni. Con loro il collega Marco Grimaldi, che è subito tornato laggiù in villeggiatura: l’altro giorno era seduto alla Camera con la kefiah al collo. Uscito dall’aula il barbuto deputato – è quello che settimane fa si è fiondato dietro a Bonelli per essere inquadrato mentre il leader cantava “Il ragazzo della via Gluck” – Grimaldi, dicevamo, s’è reimbarcato. «Fermiamo la soluzione finale», ha dichiarato ieri. «Siamo davanti alla pulizia etnica più feroce di questo secolo».

PAGLIACCIATE

Dall’Italia intanto, tramite i social, Giuseppe Conte torna alla carica: «Il governo e la maggioranza non si alzano in piedi per condannare lo sterminio di palestinesi a Gaza», e il riferimento è all’ultima pantomima in aula del capo dei 5Stelle. Seconda solo al Riccardo Magi di +Europa vestito da fantasma formaggino. Tra i 5Stelle, in missione, c’è tale Stefania Ascari: «Il mondo cosa fa? Si volta dall’altra parte, compreso il governo italiano, la presidente Meloni che l’altro giorno in aula non s’è nemmeno alzata in piedi per solidarietà».
Torniamo alla Boldrini la quale illustra l’itinerario: «Domani (oggi, ndr) partiremo di buon’ora e attraverseremo il Sinai per arrivare ad Al Arish dove trascorreremo la notte. Poi da lì», continua la dem, «andremo alla volta di Rafah con l’intento di entrare a Gaza».
Pare – ma di nuovo ci dobbiamo affidare al collega infiltrato, nel frattempo stremato – che sul Sinai l’ex presidente della Camera riceverà le Tavole della Legge. La Boldrini però non è Mosè, a differenza della Meloni, colei che stanata dal Bonelli ha prosciugato l’Adige lasciandone soltanto i sassi, branditi in aula dall’ambientalista. Peccato mortale.

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