Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Squadristi pro-Pal in azione a Torino Commento di Niram Ferretti
Testata: Informazione Corretta Data: 17 maggio 2025 Pagina: 1 Autore: Niram Ferretti Titolo: «Squadristi pro-Pal in azione a Torino»
Squadristi pro-Pal in azione a Torino Commento di Niram Ferretti
Campus Einaudi occupato. Il locale dell'università di Torino doveva ospitare un evento di "Vogliamo Studiare", l'associazione nata come reazione alle occupazioni dei pro-Pal dell'anno scorso. I relatori non hanno nemmeno potuto parlare, aggressioni ai presenti. Un estremismo perfettamente tollerato dalle autorità.
Ieri, al Campus Einaudi dell’Università di Torino, si è assistito all’ennesimo episodio di intolleranza squadrista nei confronti di studenti ebrei che si erano radunati per la presentazione del Manifesto Nazionale per il Diritto allo Studio per le università come luogo di dialogo, di democrazia e di contrasto all'antisemitismo. L’evento era stato organizzato dal movimento Vogliamo Studiare cui aderiscono l'Unione Giovani Ebrei Italiani, Studenti per Israele, Studenti per la Libertà e Studenti Liberali, Giovani Socialisti e altre sigle.
L’aula nella quale avrebbe dovuto svolgersi l’incontro è stata occupata da alcune decine di estremisti inneggianti all’Intifada e alla “liberazione” della Palestina dal “fiume al mare”, ovvero alla distruzione di Israele. Sono seguiti sputi, spintoni, aggressioni verbali. Siamo al cospetto, di un proseguimento delle numerose manifestazioni contro Israele che si sono susseguite qui in Italia e soprattutto negli Stati Uniti in diversi campus universitari, a seguito della risposta israeliana all’eccidio del 7 ottobre 2023 perpetrato da Hamas in Israele.
La gravità dell’episodio di ieri sta nella violenza intimidatoria esercitata, che sempre più chiaramente prende di mira non solo chi appoggia Israele nella sua guerra contro il fanatismo jihadista, ma anche meri cittadini ebrei i quali vengono automaticamente associati allo Stato ebraico per la loro appartenenza religiosa. Tutto ciò è ovviamente intollerabile, e lo è a maggior ragione quando le forze dell’ordine il cui ruolo sarebbe quello di sedare e impedire l’attuarsi di episodi palesemente antidemocratici come quello avvenuto al Campus Einaudi, sono messe dall’Università nella posizione di non intervenire.
In questo contesto tossico, le parole di uno storico come Michele Sarafatti, che ha dedicato buona parte della sua produzione alla persecuzione antiebraica, suonano come un monito: “E così si lavora per mandare via gli ebrei dall’Italia. Oggi. Non con i battesimi forzati, no. Non con leggi persecutorie, no. Tantomeno con l'assassinio generalizzato, no. Si sta provando a farlo usandolaviolenzapernonfarliparlare, trattandoli da scarafaggi, impedendogli di partecipare alla vita sociale, indirizzandoli verso un ghetto immateriale e manifestando contro ogni loro fuoriuscita. E' il solito antiebraismo, sedimentato ma adeguato ai tempi. E oggi va alla grande una tinta di sinistra. Non dico e non penso che gli antisemiti oggi qui siano in maggioranza. Sono una minoranza. Ma si stanno dando parecchio da fare”. Va aggiunto, nell’indifferenza pressoché generale, come in passato.