Chi sta affamando davvero Gaza Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello
Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.
Se hai bruciato il Corano non entri in Italia. Se minacci gli ebrei sei il benvenuto Per La Repubblica, però, va tutto bene
Testata: La Repubblica Data: 17 maggio 2025 Pagina: 19 Autore: Redazione de La Repubblica Titolo: «Espulso l’estremista che bruciava il Corano»
Riprendiamo dalla REPUBBLICA, a pag. 19, la cronaca con il titolo "Espulso l’estremista che bruciava il Corano".
Rasmus Paludan, autore della protesta del rogo del Corano in Danimarca, è stato espulso dall'Italia al momento del suo arrivo alla Malpensa. Autorità sempre attente a non assecondare l'estremismo e a non offendere l'islam, sempre in una sola direzione. Infatti, anche organizzare un evento pro-Israele all'Università di Torino è ormai impossibile, perché vieni aggredito da estremisti che ti impediscono di parlare. E in quel caso gli estremisti sono appoggiati dalle autorità accademiche e ignorati dalla polizia.
È atterrato ieri mattina all’aeroporto di Malpensa per partecipare al Remigration Summit, il raduno dell’ultra destra europea che si terrà domani pomeriggio in un ancora misterioso luogo. Ma appena sceso dall’aereo è stato fermato, identificato ed espulso dall’Italia. Rasmus Paludan, estremista danese e fondatore del partito Stram Kurs (Linea dura), è noto alle cronache di mezzo mondo per aver dato fuoco al Corano in diversi luoghi pubblici. Pluricondannato proprio per la sua radicale attitudine incendiaria anti-Islam, è stato rispedito a casa per «ragioni di ordine pubblico ». Paludan avrebbe partecipato all’evento anti—immigrati come spettatore, a differenza di un altro estremista, l’austriaco Martin Sellner, leader del Movimento austriaco degli identitari (IBÖ, Identitäre Bewegung Österreich), anche lui arrivato ieri a Milano. Sellner è uno dei principali teorici della remigrazione, l’idea di espellere da un Paese gli stranieri la cui presenza è ritenuta un problema, anche se hanno un regolare permesso di soggiorno. Una teoria razzista sotto cui si nascondono,neanche troppo velatamente, obiettivi di deportazioni in massa. Il raduno, che nei giorni scorsi ha traballato per il forfait dell’hotel di Somma Lombardo che avrebbe dovuto ospitare i 400 iscritti, si farà. Almeno così ha assicurato il portavoce italiano del Remigration Summit Andrea Ballarati. L’ipotesi che sta insistentemente girando nelle ultime ore è che la location sia a Gallarate, in provincia di Varese, cittadina guidata dal sindaco Andrea Cassani, che è anche il segretario provinciale della Lega. Il luogo scelto potrebbe essere il teatro Condominio, struttura di proprietà comunale, ma gestita da una società privata. Non è un segreto che il Carroccio strizzi l’occhio al Remigration Summit, tantoché il capogruppo dei salviniani in Consiglio regionale lombardo, Alessandro Corbetta, ne ha sempre difeso lo svolgimento. Il raduno non può essere vietato perché, ha spiegato il prefetto di Varese, si tiene in un luogo privato. Massima allerta, dunque, e massima mobilitazione: a Milano, nel pomeriggio di domani, sono previste ben due manifestazioni contro il Summit. La prima, che riunisce partiti di centrosinistra, sindacati e associazionismo, vedrà anche la partecipazione della segretaria del Pd Elly Schlein e del segretario generale della Cgil Maurizio Landini. La seconda è invece organizzata dai centri sociali.
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